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La storia

Un economista che ragiona col cuore

Giandonato Salvia è il protagonista di questa storia in cui raccontiamo la nascita e l’utilizzo di Tucum, un’App di economia sospesa che offre servizi e beni di varia natura alle persone più povere. “Guardando alla follia catastrofica del mondo globalizzato ho pensato ad una risposta efficace per ripristinare quell’economia che non guarda solo al profitto e ho trovato questa risposta nel Vangelo”. Due i motivi ispiratori di questo progetto: Carlo Acutis e la Laudato si’ di Papa Francesco

Cecilia Seppia – Città del Vaticano

“Mio padre è un medico. Ogni anno, quando ero più piccolo, lo vedevo partire alla volta dell’Africa per offrire cure gratuite in luoghi poverissimi con la onlus Solidarietà missionaria che dal 1984 a oggi ha sostenuto più di 800 progetti in 39 Paesi del mondo. Mamma invece si dedicava alla famiglia ed era  sempre pronta ad accogliere in casa i missionari che passavano per l’Italia. Quando avevo 17 anni ho deciso di andare anche io con papà in Guinea-Bissau. Lì ho conosciuto la prima povertà, quella più facile da riconoscere legata alla denutrizione, alla fame, alla corruzione, ho visto il ventre gonfio di niente dei bimbi, ho visto gli occhi sofferenti delle donne che non sanno come sfamare i propri figli, e ho capito che potevo e dovevo fare qualcosa. E se mio padre curava le ferite del corpo, io potevo impegnarmi a curare altre ferite, quelle provocate dalle ingiustizie sociali”. A questo primo viaggio ne sono seguiti tanti altri nella Repubblica Democratica del Congo, Liberia, Mozambico, Tanzania e poi in Brasile, Ecuador e Bulgaria. Giandonato Salvia, 33 anni, originario di Monopoli, una laurea in “Economia degli Intermediari e dei Mercati Finanziari” è l’ideatore insieme al fratello ingegnere Pierluca, di Tucum, l’App di economia sospesa che parla il linguaggio della fraternità e dell’amore evangelico.

Giandonato e Thimoty durante una missione in Kenya
Giandonato e Thimoty durante una missione in Kenya

La missione del prendersi cura

“Il nome dell’applicazione - spiega Giandonato - prende origine da questo anello che indosso in noce di cocco, che viene dal Brasile e che ha un significato molto profondo. Veniva infatti utilizzato dai cristiani, cattolici e non, come simbolo del legame tra la Chiesa e i poveri e come simbolo anche di fraternità. Quando sono stato in Africa ho avvertito sulla mia pelle cosa vuol dire essere fratello di un uomo, una donna, un bambino che non ha il tuo stesso sangue ma per il quale sei disposto a toglierti il cibo dalla bocca. Così ho pensato di declinare questo concetto in ambito sistemico e informatico”. Il concept che c’è dietro l’App in effetti non è molto diverso da quello del “caffè sospeso” che origina dalla tradizione partenopea. Offrire un caffè, lasciarlo pagato per chi verrà dopo, è uno dei gesti che viene maggiormente utilizzato come segno di gentilezza e condivisione. È un modo semplice per prendersi cura di un’altra persona. Quando il destinatario della propria offerta non si conosce, come accade per il “caffè sospeso”, questo gesto acquista un significato ancora più profondo. Tucum amplia l’orizzonte, trasferendo i principi del dono e della condivisione a tutti i beni e i servizi presenti sul mercato ( www.tucum.it) che sia un farmaco, una visita medica, un paio di occhiali nuovi, un taglio di capelli dal parrucchiere, cibo. Si possono donare soldi in favore di famiglie meno abbienti, ci si può iscrivere nella sezione “gratuità” come negoziante o gestore di servizi, oppure ancora se sei un imprenditore puoi persino offrire un impiego, un posto di lavoro a chi non lo ha. “Tutto ciò - dice Giandonato - ha alla base il concetto del ‘sospeso’, cioè, io non ti conosco, non so chi sei, dove vivi, ma sto pensando a te e ai tuoi bisogni. Da economista, guardando alla follia catastrofica del mondo globalizzato ho pensato ad una risposta efficace e mirata per ripristinare quell’economia che non guarda solo al profitto, e anche se può sembrare un po’ in contrasto coi miei studi, i numeri, i grafici, le statistiche, ho trovato questa risposta solo nel Vangelo”.

Le tappe della Via Lucis del 2023
Le tappe della Via Lucis del 2023

Economia, Vangelo, Tecnologia

L’ispirazione di Giandonato arriva da Carlo Acutis, tanto che nel 2018 insieme al fratello Pierluca ha dato avvio all’impresa sociale A.P.P Acutis proprio per omaggiare il giovane beato che dell’amore di Dio e del servizio ai più poveri, nonché del formidabile utilizzo dell’informatica, ha fatto il suo programma di vita. Ma in questo progetto c’è anche tanto dell’enciclica Fratelli tutti e della Laudato si’. “La Laudato si’ - prosegue Giandonato - parla non solo agli ecologisti o a chi vive in prima linea una vocazione ambientale, parla a tutti, anche a noi economisti: l’ecologia integrale ha infatti l’idea di fondo di mettere insieme tutta la collettività e stimolarla a cooperare. San Francesco aveva un cuore universale, lui abbracciava l’uomo e il lupo, il Creato e le sue creature nell’intima unione, e se c’è questa intima unione i nostri comportamenti diventano spontanei verso tutti e tutto. Tucum è una risposta spontanea che ho dato alla vita e a Dio, con i miei studi, con la missione in Africa e in Sudamerica. Con Tucum noi vogliamo fare questo, arrivare ai ‘buchi neri’ come li definiva Madre Teresa di Calcutta, i poveri tra i poveri e permettere loro di essere accompagnati, difesi, sostenuti da una comunità. Chi si registra a Tucum riceve una tessera e con quella va nei negozi e negli esercizi convenzionati e spende ciò che altri hanno donato per un bisogno, una necessità”.

L’incontro nel 2022 con Papa Francesco che ha scritto la prefazione al libro di Giandonato, intitolato “Luce in abbondanza”
L’incontro nel 2022 con Papa Francesco che ha scritto la prefazione al libro di Giandonato, intitolato “Luce in abbondanza”

Come funziona Tucum

Tucum mette in relazione cittadini, attività economiche, liberi professionisti ed enti del Terzo settore come associazioni, parrocchie e Caritas. Attraverso l’App è possibile donare in favore degli Enti associati al progetto, sostenere le famiglie più bisognose da loro seguite e al contempo valorizzare le piccole attività commerciali di un territorio. Gli Enti, infatti, assegnano alle famiglie beneficiarie, delle tessere a tecnologia NFC contenenti crediti utilizzabili presso qualsiasi attività iscritta sull'app Tucum: farmacie, negozi di abbigliamento, alimentari, liberi professionisti, ecc. Il beneficiario può così direttamente recarsi presso le attività commerciali e scegliere con maggiore discrezione e dignità i prodotti e i servizi di cui ha bisogno. Allo stesso tempo le attività che aderiscono, vengono sostenute nel loro lavoro e possono partecipare più attivamente al progetto applicando sconti e avendo la possibilità di seguire con maggiore attenzione gli stessi beneficiari durante i loro acquisti. Grazie alla tecnologia utilizzata, per contrastare eventuali abusi, il negoziante è in grado di verificare l'identità del beneficiario confrontando la foto registrata nel chip della tessera ad ogni utilizzo della stessa. Le famiglie beneficiarie sono chiamate a loro volta a divenire sostegno per altre famiglie, versando un piccolo contributo mensile di 2,00 euro come segno di responsabilità e di partecipazione al progetto.

Tucum è disponibile per dispositivi iOs e Android
Tucum è disponibile per dispositivi iOs e Android

Storie di vita quotidiana

Sono tanti gli aneddoti che Giandonato ci racconta mentre a tratti si commuove. Uno riguarda un negoziante di Brindisi che ha accolto una giovane ragazza munita di tessera Tucum. “Lei è entrata in quel luogo con un po’ di timidezza, di vergogna quasi - spiega Giandonato - e ha detto che voleva utilizzare quei soldi non per se stessa ma per fare un regalo di compleanno ad una sua amica. Al titolare del negozio disse: ‘io non vado mai ai compleanni perché non mi piace presentarmi a mani vuote. Mio padre ha perso il lavoro, a casa fatichiamo anche a mangiare. Però questa volta ho preso coraggio e sono voluta andare a questa festa e ho potuto farlo solo grazie alla generosità dei donatori di Tucum’. A noi interessa molto anche questo aspetto, poter far sentire accolto dalla società qualcuno che altrimenti, per mancanza di mezzi, ne rimarrebbe fuori. Un’altra storia bellissima riguarda Enzo, incontrato durante una tappa della Via Lucis, questo sostegno umano e pastorale che noi facciamo con la diocesi e che ci porta ad incontrare le persone più povere nelle stazioni delle grandi città. Enzo è un senzatetto, quando l’ho incontrato a Brindisi aveva le mani nel bidone della spazzatura, stava rovistando per cercare avanzi di cibo o qualcosa che gli potesse essere utile. Ho iniziato a parlarci e ho scoperto che 2 giorni dopo avrebbe compiuto 85 anni, gli ho proposto di festeggiarlo insieme ed è stato molto contento. Abbiamo portato delle cose da bere, da mangiare in questa stanzetta di due metri per 3 che lui chiama casa, appoggiati da una parte aveva un paio di occhiali rotti, legati con il nastro isolante. Gli abbiamo detto che in Tucum avevamo un ottico sospeso e avremo potuto aggiustare i suoi occhiali. Enzo era strafelice, così lo abbiamo portato, ha fatto anche una visita oculistica e ha avuto i suoi occhiali nuovi. Questo è realmente lo spirito di Tucum. Servire gli altri donando loro dignità, ristoro. D’altra parte Gesù dice: qualunque cosa farete a uno solo di questi piccoli, l’avete fatta a me e attraverso queste persone noi tocchiamo davvero la carne di Cristo, dietro ogni povero c’è il volto di Gesù. Nel novembre del 2022, Giandonato ha ricevuto dal presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella l'onorificenza di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per contribuire ad un uso sociale delle nuove tecnologie”.

Grazie all’ottico di Tucum, Enzo, un senzatetto di Monopoli ha avuto i suoi occhiali nuovi
Grazie all’ottico di Tucum, Enzo, un senzatetto di Monopoli ha avuto i suoi occhiali nuovi

Questo riconoscimento così come l’onore di avere la prefazione di Papa Francesco al suo libro “Luce in abbondanza” sono stati una carezza per Giandonato che però è convinto che il vero bene si fa e deve essere fatto non perché qualcuno ti premia: “Il nostro vero obiettivo - dice - sono i poveri ed è per loro che vogliamo diventare fautori di cambiamento. Chi dona non si impoverisce mai. Ed essere canali per i beni materiali significa riconoscerci custodi, non proprietari, di quanto ci viene donato”.

Giandonato ha ricevuto dal presidente Sergio Mattarella l'onorificenza di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per aver contribuito ad un uso sociale delle nuove tecnologie"
Giandonato ha ricevuto dal presidente Sergio Mattarella l'onorificenza di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per aver contribuito ad un uso sociale delle nuove tecnologie"

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07 novembre 2023, 08:30