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I frutti della Laudato si' a dieci anni dalla sua pubblicazione

La Caritas Ticino, promuove un convegno a dieci anni dall’enciclica Laudato sì, per capire come è cambiata la visione di ecologia integrale e di emergenza ambientale. L’incontro, sul tema “Il bene è comune?”, si inserisce in una serie di iniziative ed incontri su temi come cambiamenti climatici, economia circolare ed economia sociale, presso Centro di ecologia integrale di Caritas Ticino Laudato Sì

Marina Tomarro - Lugano

Era il 24 maggio del 2015, nel giorno di Pentecoste, quando Papa Francesco firmò la sua seconda enciclica, la Laudato si' . Al centro del documento la proposta di una ecologia integrale che andava ad affrontare la crisi che investiva la società e le comunità ponendola in diretta relazione con l'emergenza ambientale. Ma dieci anni dopo, quale è stato il percorso compiuto e come ne è stato compreso il messaggio? È partito da queste domande il convegno “Il bene è comune?” promosso dalla Caritas Ticino al Centro di ecologia integrale di Caritas Ticino, presso l'Azienda agricola biologica sociale CatiBio, in provincia di Lugano, per capire quali sono le aspettative future che si prospettano.

Salvaguardare il Creato e l'uomo

"Questo incontro - spiega Roby Noris presidente di Caritas Ticino - nasce come una sorta di fotografia a dieci anni dalla pubblicazione dell'enciclica Laudato si'  e vuole essere un modo per approfondire e capire quella che è la nostra missione: cioè fare delle cose, ma allo stesso tempo di fermarci costantemente a riguardare quello che stiamo cercando di approfondirlo. E questo convegno ci pone proprio delle domande che ci servono per capirci meglio. Quindi partiamo da un'esperienza locale per poi allargarci a una realtà più ampia, attraverso interventi di personalità, come giornalisti, docenti universitari, sociologi, che arrivano da zone differenti dalle nostre”. Il convegno è stato aperto dal vescovo Alain de Raemy, amministratore apostolico della Diocesi di Lugano, che ha sottolineato proprio come la Laudato si' sia stata un'enciclica molto importante per la storia della Chiesa. “Abbiamo un messaggio molto importante legato alla creazione – ha spiegato monsignor De Raemy – e questo ci ricorda di viverlo concretamente, è questa la sfida. La persona che viene aiutata deve essere integrata nella bellezza del Creato. La Caritas Ticino non trova solo una soluzione a un problema economico, ma attraverso le sue iniziative restituiscono una dignità a chi ha bisogno. Chi lavora nelle sue aziende come questa che ci ospita, vive concretamente quello che vuol dire proteggere e amare il Creato”.

Due ragazzi che lavorano all'Azienda agricola sociale CatiBio
Due ragazzi che lavorano all'Azienda agricola sociale CatiBio

Verso un’economia circolare e inclusiva

Il luogo stesso dove si svolge questo incontro, il Centro di ecologia integrale presso l'azienda agricola biologica sociale CatiBio, è ispirato ai valori delll'enciclica di Francesco. "Questa nostra azienda - racconta Giuseppe Crosta, responsabile di CatiBio - accoglie le persone che non hanno lavoro, prendendosi cura di loro. Contemporaneamente assieme a loro ci occupiamo del nostro territorio e di quello che produciamo, che deve essere accessibile a tutti, tramite il giusto prezzo, ma anche attraverso eventi sociali che ci coinvolgono e che permettono di far conoscere la nostra realtà a un pubblico più ampio L'idea è che insieme possiamo costruire una realtà migliore, più sana, da tutti i punti di vista anche da quello alimentare".

Una realtà, quella di Lugano, molto particolare, dove forse la povertà non si nota subito, eppure è presente seppure in maniera meno evidente delle grandi metropoli. "Dobbiamo tornare agli anni novanta – sottolinea Stefano Frisoli , direttore della Caritas Ticino – quando si iniziava a capire quali erano i grandi cambiamenti intorno al lavoro, che da una parte veniva a mancare, e dall'altra i nuovi tipi di impiego che nascevano, con le professionalità che piano piano diventavano sempre più difficili da reperire. Tutto questo ci ha portato verso un nuovo percorso che abbiamo iniziato a fare con il compianto Eugenio Corecco, che ci ha lasciato proprio una grande eredità legata al tema delle risorse. Successivamente dopo la sua morte prematura, abbiamo continuato a lavorare su tutto questo tema con grandi economisti, come il premio Nobel per la pace Muhammad Yunus, il Nobel per l'economia Amartya Kumar Sen, fino ad arrivare a Papa Francesco. Per noi è stata una sorta di spartiacque anche in un percorso di consapevolezza sui temi della sostenibilità ambientale, per cui è stato uno strumento che ha dato nuova linfa ai temi che abbiamo tentato di trattare, rivitalizzando anche le nostre iniziative in modo concreto mano, il recupero del tessile del territorio, e poi questa azienda agricola biologica sociale e sono tutti pezzi di un sistema che fanno parte dell'economia circolare. Per noi oggi è importante rilanciare per il nostro territorio ma non solo, anche un'economia sociale che possa trovare in quella circolare una connessione profonda sui temi della sostenibilità ambientale e in questo la Laudato si' rappresenta certamente una grande sintesi fra questi mondi”.

Ascolta l'intervista a Stefano Frisoli

Il sostegno della Chiesa

Tra i relatori all'incontro anche Markus Krienke, docente di etica alla Facoltà di teologia di Lugano, che ha sottolineato quanto iniziative come il “Tempo del Creato” e la Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato, hanno contribuito a un percorso verde di formazione della coscienza dei cristiani. "Dobbiamo rivedere criticamente il nostro stile di vita – ha spiegato il docente – La salvaguardia del Creato non deve rimanere un "tema green" ma diventare una responsabilità condivisa da tutti i cristiani e non. È molto importante che la Chiesa cerchi di essere coerente e dare un buon esempio, a partire dalla decisione del Vaticano di diventare "carbon neutral" e l'impegno concreto delle parrocchie".

I campi coltivati dell'azienda agricola CatiBio
I campi coltivati dell'azienda agricola CatiBio

La continuità tra Papa Francesco e Papa Leone

All'incontro ha partecipato anche Alessandro Gisotti, vicedirettore editoriale dei media vaticani, che ha sottolineato la continuità di Papa Leone con il suo predecessore Francesco sui temi della cura Creato“. La  Laudato si' , ha detto, "non è solo un documento seppur importante di diagnosi della realtà. È un movimento e un invito alla conversione ecologica. E questo la rende molto impegnativa. Papa Francesco ci chiama un cambiamento del cuore, della mentalità, dello stile di vita. Sfida tutti: individui, famiglie, imprese, parrocchie e persino intere nazioni a ripensare il nostro rapporto con la natura, con la tecnologia e con il prossimo. Questa enciclica - ha affermato il vicedirettore dei media vaticani - ci invita a promuovere una ecologia integrale, dove la cura dell'ambiente è inseparabile dalla giustizia, dalla dignità e dalla pace”. Risale a pochi giorni fa l'inaugurazione del Borgo Laudato si' a Castel Gandolfo da parte del Papa. “Questa iniziativa – ha osservato Gisotti - è una traduzione concreta dell'enciclica: un ecosistema vivente dove natura, arte, giustizia e spiritualità si incontrano”. Tra i relatori anche Cristiana Caricato, vaticanista di Tv2000, che ha offerto una riflessione sulla dimensione teologica e antropologica della Laudato Sì’, legandola ad altri grandi documenti magisteriali di Papa Francesco come la Fratelli Tutti.

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26 settembre 2025, 14:42