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Filippine, Chiesa in aiuto del Paese ferito dalla tempesta

Cresce ancora il bilancio dei morti per la tempesta tropicale "Bualoi" ora trasformatasi in tifone e diretto verso il Vietnam: almeno 24 le persone che hanno perso la vita e migliaia di sfollati. La Chiesa locale è sempre più impegnata nel portare viveri e costruire nuove strutture abitative.. Jeanie Curiano, responsabile del settore umanitario di Caritas Filippine: "Strade e comunicazioni ancora interrotte.: difficile raggiungere tutti i luoghi del disastro".

Federico Piana- Città del Vaticano

Dopo il violento passaggio della tempesta tropicale “Bualoi”,  le Filippine si scoprono una nazione profondamente provata, ferita. Il bilancio ufficiale dei morti, per ora, si è fermato a 24 ma nelle prossime ore potrebbe salire ancora di più. Nelle zone più colpite, come le provincie di Masbate e Romblon, le forniture di energia elettrica non sono ancora state ripristinate così come gran parte delle telecomunicazioni.

Soccorsi difficili

Strade e vie di collegamento rimangono interrotte, bloccate dai detriti provocati dalle frane che impediscono ai soccorritori di poter raggiungere i luoghi del disastro. «Ecco perché le autorità non riescono ad ottenere dati completi sull’entità della catastrofe» fa sapere Jeanie Curiano, responsabile del settore umanitario di Caritas Filippine, contatta dai media vaticani. A rendere più difficile l’azione dei soccorritori sono anche le deboli piogge ed i venti moderati che ancora persistono sulla nazione asiatica, strascico di “Buaoloi” che ora ha ripreso potenza trasformandosi in tifone e spostandosi sul Vietnam con una potenza di oltre 130 chilometri orari. «Nella provincia filippina di Masbate — racconta Curiano — il sistema idrico è completamente saltato ed il costo per l’approvvigionamento dell’acqua è addirittura quadruplicato mettendo in estrema difficoltà la popolazione locale. La gente è tornata nelle proprie case per cercare di ripararle mentre solo alcuni negozi sono riusciti a rimanere aperti e i rifornimenti di cibo si stanno esaurendo».

Necessità urgenti

Le necessità più urgenti non sono però solo i pacchi viveri ma anche kit igienico sanitari, acqua potabile, gruppi elettrogeni, medicinali. Complicato, però, farli arrivare visto che proprio la responsabile di Caritas Filippine conferma che i porti di Masbate e Romblon sono ancora chiusi e forse dovrebbero riaprire nella giornata di oggi. Ma la certezza ancora non c’è: «La maggior parte degli aiuti stanno arrivando con molta difficoltà dalla terraferma, per questo i beni di prima necessità scarseggiano».  

Paese in pericolo

Le Filippine, secondo l’Indice di rischio mondiale, sono in testa alla classifica dei Paesi più vulnerabili ed ogni anno, in media, vengono colpite da  almeno 20 tempeste tropicali. Non solo: si trovano anche nel cosiddetto Anello di fuoco, una cintura di terra lungo l’Oceano Pacifico, caratterizzato da vulcani attivi e frequenti terremoti. Jeanie Curiano rivela che nelle ultime tre tempeste tropicali — “Mirasol”, “Nando” e “Bualoi” — le persone colpite «sono state quasi 3 milioni e mezzo, gli sfollati oltre mezzo milione, le abitazioni distrutte più di 17.000 mentre i costi stimati per i danni alle infrastrutture ammontano a quasi 100 milioni di peso filippini». 

Chiesa mobilitata

Ad affiancare il governo nella gestione di queste emergenze è da sempre anche la Chiesa locale. Dopo la distruzione e la morte provocate da “Bualoi”, Caritas Filippine sta continuando a collaborare con le istituzioni per migliorare la risposta umanitaria, soprattutto a Masbate e Romblon, con la spedizione di cibo e medicinali e con l’invio sul posto di personale tecnico e la costruzione di alloggi per oltre 100 famiglie.

Progetti di ampio respiro

Inoltre, spiega Curiano, «Caritas Filippine, per conto della Conferenza episcopale, è promotrice di un più vasto progetto di risposta alle emergenze che punta sulla prevenzione con diversi corsi di formazione, sulla mobilitazione con la mobilitazione di squadre preparate e l’ invio di beni di primo soccorso, sulla mitigazione degli effetti con mezzi di sussistenza alternativi e la costruzione di centri di prima accoglienza su tutto il territorio. Considerando che le Filippine sono composte da più di 7000 isole, la Caritas continua a fortificare con abnegazione e professionalità le capacità di resilienza e di risposta di  tutte le 85 diocesi della nazione. «In che modo riusciamo a farlo?  Rafforzando il partenariato e la collaborazione fraterna».

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29 settembre 2025, 16:07