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CatiBio, quando l'amore per il Creato incontra la cura per l'uomo

Nella Piana di Sant’Antonino nel Canton Ticino in Svizzera, la Caritas Ticino ha avviato un’azienda agricola biologica sociale, che restituisce lavoro e dignità a chi si trova in un momento difficile della vita. Il responsabile Giuseppe Crosta: “Prima dei frutti produciamo speranza"

Marina Tomarro - Città del Vaticano 

Appena arrivati ​​nell'Azienda agricola sociale CatiBio vieni accolto dal profumo della terra e dei fiori bagnati dalla pioggia, che spesso in autunno cade copiosa tra le valli del Canton Ticino in Svizzera. Ma non solo. Vieni abbracciato dal sorriso di chi ci lavora e grazie a quell'impiego ha ritrovato una dignità e una speranza di poter avere un futuro diverso. Sarà per questo che poi quando assaggi i loro prodotti hanno un sapore più buono.

I fiori che accanto alle coltivazioni favoriscono la biodiversità
I fiori che accanto alle coltivazioni favoriscono la biodiversità

Restituire la speranza a chi l'ha persa

"Catibio è un progetto sociale di Caritas Ticino - spiega il responsabile Giuseppe Crosta - che vede la costituzione di un'azienda agricola biologica sociale nella piana di Sant'Antonino, dove portiamo avanti il ​​nostro senso del biologico vero, che vuole essere una scelta etica che va al di fuori degli schemi commerciali. Da noi attualmente lavorano circa 70 dipendenti. Si tratta di persone che non hanno lavoro, come migranti in cerca di occupazione oppure chi beneficiava dell'assistenza sociale e della disoccupazione. Con loro avviamo un percorso non solo di inserimento lavorativo ma anche psicologico, in cui cerchiamo di capire il momento che stanno vivendo, aiutandoli a ritrovare quella speranza che a volte hanno perso lungo la strada della vita per le difficoltà incontrate”. Il loro percorso di reinserimento nel mondo lavorativo dura tre mesi circa. “In questo tempo – continua il responsabile – li aiutiamo a trovare un vero lavoro stabile, e molte volte ci riescono ancor prima di concludere qui il periodo stabilito”.

Ascolta l'intervista a Giuseppe Crosta

I frutti buoni della terra coltivati ​​con rispetto e amore

In questa speciale azienda agricola la cura che si offre a tutte le persone si riflette anche in ciò che viene coltivato. "A me piace pensare che prima degli ortaggi coltiviamo speranza – continua Crosta – abbiamo ovviamente tutta una produzione territoriale e stagionale, come quella classica ortofrutticolo, facendo attenzione a tutto ciò che produciamo. I pomodori sono coltivati ​​ad esempio in una serra che potrà essere utilizzato anche per degli eventi sociali e tra i vari filari ci sono i fiori per aiutare la biodiversità e favorire le api a trovare nettare – abbiamo anche delle arnie e produciamo miele bio – e tutto è collegato insieme". E tra le piante coltivate c'è anche qualcuna che ha dietro una bella storia da raccontare. Come l'Erba Luigia, una pianta dalle foglie odorose di limone. "Qui la storia si mescola un po' alla narrazione popolare – racconta ancora il responsabile di CatiBio – Si narra infatti che questa signora Luigia vivesse in una malga in un alpeggio dove coltivava erbe aromatiche tra cui l'Erba Luigia. Essendo povera non aveva molto da regalare ai nipotini quando andavano a trovarla e allora dava loro le foglie di questa pianta che loro mangiavano come se fossero delle caramelle. Una specie di confort food. Ancora oggi nella nostra azienda con questa erba profumata produciamo delle tisane rilassanti molto buone”.   

I filari di pomodori
I filari di pomodori

Una seconda possibilità 

E anche Giuseppe ha un percorso che a un certo punto della vita lo ha portato a fare scelte completamente differenti da quelle iniziali. "Io – racconta – sono uno chef. Ho lavorato molto in Italia, poi sono venuto in Svizzera dove ho aperto un ristorante che ha avuto ottimi risultati. Ma la vita aveva deciso in maniera differente per me. A un certo punto mia moglie si è ammalata e a quel punto tutto è cambiato. Mi sono trovato a dovermi mettere in gioco di nuovo e proprio mentre attraversavamo questo momento difficile per la mia famiglia, la Caritas Ticino mi ha dato questa seconda possibilità Oggi sono quindici anni che lavoro qui e da tre anni ne sono diventato anche il responsabile”. Mentre parla Giuseppe un po' si commuove, ma si sente nelle sue parole l'orgoglio di far parte di questa grande famiglia solidale. “Per me lavorare qui – prosegue – vuol dire aver raggiunto un livello di professionalità che altrove non avrei trovato, perché non c'è solo la professionalità ma anche umanità e relazioni sociali. Quello che noi facciamo è dare valore proprio alla relazione, a prescindere dal risultato lavorativo che comunque ha un suo grande valore, giacché dalle vendite dei prodotti ricaviamo gli stipendi di chi è qui. Ma qui la persona è messa sempre prima del guadagno, valorizziamo i frutti sia umani, sia delle cose che produciamo”.

Le serre dove vengono fatte le coltivazioni
Le serre dove vengono fatte le coltivazioni

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07 ottobre 2025, 13:06