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Da sinistra padre Adelino Ascenso, Francesco De Remigis e Andrea De Angelis Da sinistra padre Adelino Ascenso, Francesco De Remigis e Andrea De Angelis

Festival della Missione. "La mistica dell’aratro", esperienza di apostolato non comune

Tra i protagonisti del primo giorno della rassegna che si svolge a Torino padre Adelino Ascenso, superiore generale della Società Missionaria della Buona Novella e presidente della Conferenza degli Istituti religiosi del Portogallo (CIRP): il Vangelo deve fiorire dentro la cultura, non fuori. "Questa per me è l’evangelizzazione e questo vale anche per la missione"

Andrea De Angelis e Francesco De Remigis - Torino

“Sono stato missionario in Giappone per 12 anni, lavoravo anche nel campo del dialogo interreligioso e in un forum mi hanno chiesto se mi trovassi nel Paese per convertire i giapponesi al cristianesimo. Risposi di no, ero lì per accompagnare”. Inizia così l’intervista a Radio Vaticana di padre Adelino Ascenso, presidente del CIRP, tra i relatori del Festival della Missione in corso a Torino fino a domenica 12 ottobre. “Ero in Giappone – sottolinea – per essere con le persone, cristiane e non cristiane. Questo forse potrebbe essere considerato un po’ non convenzionale, ma credo si tratti in realtà di una diversa forma di evangelizzazione, in cui si cammina con le persone dialogando sempre”. 

La mistica dell’aratro 

Padre Ascenso è autore del libro “La mistica dell’aratro”, edito da Qiqajon. Ma cosa intende con questa immagine? “Vuol dire – spiega – dissodare il terreno meno fertile, dove si trovano persone che hanno abbandonato la Chiesa, che si sentono fuori da essa o che provano indifferenza. Questa è per me la terra dove l’aratro deve arare”. Il missionario rivela cosa occorra per riuscire nell’intento. “Abbiamo bisogno innanzitutto di fede per recarci in questi tipi di terreni. Credo che lo Spirito Santo stia già lavorando lì, ci aspetta”. Un punto centrale che riguarda sia la mistica che l’essenza della missione. “In questo senso non siamo noi i protagonisti, semmai accompagniamo il processo. Questa è l’evangelizzazione: noi non andiamo per dire cose, ma per impararne. Per trovare lo Spirito che è già lì”, insiste padre Ascenso. 

Religione è cultura

L’evangelizzazione non può essere fuori dalla storia: è questo uno dei concetti espressi nel libro. “I giapponesi ci insegnano l’importanza di fiorire dentro la cultura. Credo che ciascuno di noi debba cercare di far fiorire il Vangelo dentro la cultura, non fuori. Questa per me è l’evangelizzazione e questo vale anche per la missione. In questo senso missione ed evangelizzazione sono compagne di viaggio”, dice ancora nell’intervista padre Ascenso. Nel libro scrive: “Dio non si trova dove restiamo, ma sempre al di là del nostro cammino”.

Ascolta l'intervista a padre Adelino Ascenso

Fede è cammino 

L’ultima immagine che il missionario vuole condividere è quella del cristiano in cammino. “Siamo camminatori. La mia vocazione è arrivata mentre ero in cammino, ed ancora oggi – sottolinea – mi sento un camminatore nella fede. Dio è sempre al di là, si trova sempre al di là, non posso mai definirlo pienamente, altrimenti sarei più di lui se definire, come ci insegnano da piccoli, vuol dire controllare”. Il rispetto dell’altro trova forma così “nel ritmo del passo, che dipende dalla persona: non può esistere – conclude - un ritmo valido per tutti”.

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10 ottobre 2025, 10:37