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Il Crocifisso di Michelangelo, 25 anni a Santo Spirito a Firenze

Un quarto di secolo fa, il Crocifisso ligneo scolpito dal giovane Buonarroti trovava casa nella sagrestia della basilica di Santo Spirito a Firenze. Oggi quella scelta viene celebrata con una mostra e una riflessione sul rapporto tra arte, spazio sacro e tutela. Un’opera che rivela il legame tra il genio nascente dell’artista e la spiritualità agostiniana, ricorda il priore Giuseppe Pagano. In programma anche l’apertura del nuovo Centro Studi dedicato a Papa Leone XIV

Maria Milvia Morciano – Città del Vaticano

La Comunità agostiniana di Santo Spirito apre una nuova stagione di convegni e iniziative culturali con un ciclo di eventi dal titolo “L’anima del genio: 25 anni del Crocifisso di Michelangelo a Santo Spirito”. La rassegna, in programma da ottobre a dicembre 2025, intende celebrare il quarto di secolo dal ritorno nella basilica della scultura lignea policroma attribuita al giovane Michelangelo. È stata inoltre annunciata l’imminente apertura del Centro Studi Papa Leone XIV, che avrà sede proprio in Santo Spirito. Il Centro, promosso in collaborazione con l'Arcidiocesi di Firenze e la Facoltà Teologica dell'Italia centrale, sarà dedicato agli insegnamenti agostiniani e si proporrà come luogo di formazione interdisciplinare alla vita sociale e politica.

Padre Giuseppe Pagano durante la Conferenza stampa nella Sala capitolare di Santo Spirito
Padre Giuseppe Pagano durante la Conferenza stampa nella Sala capitolare di Santo Spirito


Un’opera ritrovata, un legame antico

Il Crocifisso ligneo, scolpito da Michelangelo poco dopo la morte di Lorenzo il Magnifico, fu donato dall’artista in segno di gratitudine al priore Niccolò di Lapo Bichiellini per l’ospitalità ricevuta nel convento di Santo Spirito nel 1492. Qui, grazie all’accesso all’ospedale annesso, il diciassettenne Michelangelo poté studiare l’anatomia direttamente sui corpi, esperienza che influenzò profondamente tutta la sua opera scultorea.
Dopo secoli di oblio e spostamenti all’interno del complesso, l’opera fu riscoperta nel 1962 dalla studiosa tedesca Margrit Lisner sotto una pesante ridipintura verdastra. Restaurata e temporaneamente esposta a Casa Buonarroti, fu riportata in Santo Spirito nel dicembre del 2000 grazie a una complessa trattativa che coinvolse anche la restituzione di una statua della Madonna della consolazione, opera di Pedro Berruguete. Da allora, il Crocifisso è conservato nella sagrestia della basilica, sospeso al centro dello spazio ottagonale per consentire una visione integrale dell’opera.

Ascolta l'intervista a padre Giuseppe Pagano, priore di Santo Spirito in Firenze


Michelangelo e la comunità agostiniana

“Abbiamo voluto dedicare questo ciclo di eventi al genio artistico di Michelangelo, la cui attività giovanile si lega strettamente a Santo Spirito e, in particolare, al suo Crocifisso. Celebriamo i 25 anni dal ritorno dell’opera nella nostra basilica”, spiega padre Giuseppe Pagano, priore della comunità. Il legame tra l’artista e gli agostiniani non si limitò alla giovinezza: “Michelangelo manterrà con noi un rapporto di confidenza e stima anche negli anni successivi. È testimoniato da episodi come il consiglio che diede agli agostiniani romani quando si trovarono a discutere del compenso di Raffaello per gli affreschi nella Chiesa di Sant’Agostino”.

Il Crocifisso di Michelangelo sospeso al centro della Sagrestia di Santo Spirito
Il Crocifisso di Michelangelo sospeso al centro della Sagrestia di Santo Spirito


Il programma delle celebrazioni

Il ciclo “L’anima del Genio” prevede conferenze, concerti, presentazioni editoriali e un annullo filatelico dedicato all’opera. Si aprirà il 28 ottobre prossimo con la conferenza dello storico Giovanni Cipriani su “Michelangelo e Santo Spirito. La Firenze di Piero de’ Medici e Savonarola”. L’11 novembre seguirà l’intervento di Marco Passeri sull’altare Maggiore, costruito nei primi del Seicento sopra il luogo originario dove fu collocato il Crocifisso. Il 21 novembre è in programma un concerto con Edoardo Materassi, mentre il 2 dicembre Enrico Sartoni interverrà con una conferenza dedicata proprio all’opera michelangiolesca. In quella stessa data si terranno anche presentazioni di libri e l’annullo filatelico. La rassegna si concluderà giovedì 11 dicembre con il concerto di Natale e l’inaugurazione del presepe.

La sagrestia della basilica di Santo Spirito
La sagrestia della basilica di Santo Spirito

Una scultura e il suo messaggio di salvezza

Il Crocifisso di Santo Spirito rappresenta Cristo nudo, sofferente ma sereno, con una contorsione del corpo che rappresenta una novità sostanziale rispetto ai tipi iconografici scultorei di epoche precedenti che presentavano un impianto simmetricamente frontale. Questo andamento del corpo in forma di morbida spirale trae ispirazione dal serpente di bronzo del racconto biblico, che lo stesso Michelangelo avrebbe in seguito dipinto nella Cappella sistina. Il modellato del Cristo è preciso, ma morbido, delicato, attento anche ai dettagli minimi. La scelta di rappresentare un corpo adolescente in tutta la sua nudità ha un significato mistico profondo. “Michelangelo ha voluto indicare la purezza, la bellezza salvifica”, spiega padre Pagano. “C’è un’espressione di sant’Agostino che dice: ‘Cristo è bello anche sulla croce’. E Michelangelo, nutrendosi della spiritualità agostiniana, ha voluto trasmettere che la croce non è solo morte, ma anche salvezza e risurrezione”.

Particolare del volto di Cristo del Crocifisso di Michelangelo (Foto archivio Fondazione Zeri)
Particolare del volto di Cristo del Crocifisso di Michelangelo (Foto archivio Fondazione Zeri)

Il Titulus Crucis

Il priore della comunità pone particolare accento anche al cartiglio presente sulla Croce, con la scritta “Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum” incisa da destra a sinistra in ebraico, greco e latino, riprendendo fedelmente la reliquia custodita nella basilica di Santa Croce in Gerusalemme a Roma, ben conosciuta da Lorenzo il Magnifico, dalla sua cerchia e di conseguenza da Michelangelo. In quelle parole in tre lingue diverse, un segno di universalità della salvezza.

Una sagrestia, un crocifisso, una comunità

Il Crocifisso è oggi sospeso al centro della sagrestia di Santo Spirito, non solo luogo museale, ma spazio di preghiera e riflessione. “La sagrestia stessa è considerata da alcuni studiosi come un piccolo santuario mariano”, racconta padre Pagano. Ospita infatti numerose reliquie e conserva la memoria di un’antica devozione alla Vergine della Consolazione, a cui gli agostiniani attribuiscono anche il “miracolo” del ritorno dell’opera nel 2000. Alcuni capitelli inoltre, secondo tradizione, potrebbero essere stati scolpiti o almeno ispirati dallo stesso Michelangelo. Richiamano volti infantili, simboli dell’incarnazione, e contribuiscono a fare della sagrestia un ambiente dove arte, spiritualità e storia si fondono in un’esperienza viva e condivisa.

Facciata della basilica di Santo Spirito progettata da Filippo Brunelleschi
Facciata della basilica di Santo Spirito progettata da Filippo Brunelleschi

Il Centro Studi Papa Leone XIV

Nell’ambito delle celebrazioni, il 14 ottobre a Palazzo Vecchio sarà presentato ufficialmente anche il nuovo Centro studi papa Leone XIV, primo Pontefice agostiniano, che avrà sede stabile presso la basilica. “Il nostro intento è quello di offrire strumenti di formazione alla vita sociale e politica in chiave interdisciplinare e aperta, ispirandoci agli insegnamenti dei Padri della Chiesa e in particolare di Sant’Agostino”, spiega il priore. “La nostra intenzione è quella di camminare insieme al Santo Padre e offrire un piccolo sostegno al suo pontificato e al suo magistero”. Tra le prime iniziative del Centro, tre conferenze introduttive: l’arcivescovo Giovanni Cesare Pagazzi, archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa, parlerà della dottrina sociale della Chiesa; seguiranno interventi di padre Giuseppe Caruso, già preside dell’Istituto Patristico Augustinianum su “Agostino e la pace” e di Donatella Pagliacci, docente di Antropologia filosofica ed etica della persona all’Università di Macerata, su “Agostino, la vita politica e sociale”.
 

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03 ottobre 2025, 12:18