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Padre Francesco Ielpo nella sala del Cenacolo a Gerusalemme (foto: Custodia di Terra Santa) Padre Francesco Ielpo nella sala del Cenacolo a Gerusalemme (foto: Custodia di Terra Santa)

Terra Santa, padre Ielpo: "Non abbandonateci, adesso è il tempo di ricostruire"

Il Custode francescano parla dell'accordo raggiunto tra Israele e Hamas, che apre a nuove speranze: dai Luoghi Santi ci uniremo in preghiera col Papa nel Rosario per la pace dell'11 ottobre

Beatrice Guarrera - Città del Vaticano

"Continuiamo a pregare perché ci siano soluzioni sempre più diplomatiche, politiche che portino davvero una riconciliazione. Non abbandonateci, perché adesso è proprio il tempo più difficile di ricostruire, di ricominciare a ricostruire i cuori, riconciliare i cuori e cominciare a lavorare, perché ci sia davvero una possibilità ancora di convivenza". È l’appello lanciato, ai microfoni dei media vaticani, dal Custode di Terra Santa, padre Francesco Ielpo, all’indomani dell’accordo siglato tra Israele e Hamas e l’entrata in vigore del cessate-il-fuoco a Gaza.

Le speranze della popolazione locale

Questa notizia "riaccende la speranza", pur sapendo che "bisogna sempre essere prudenti", sostiene il francescano.  La speranza per coloro che vivono a Gaza è "che il conflitto si chiuda, che ci sia questo cessate-il-fuoco, che ci sia quindi la possibilità anche della liberazione degli ostaggi, ma anche di interventi umanitari nella Striscia di Gaza", afferma. La speranza, invece, per l’altra parte della popolazione è che "davvero si ritorni a un clima non più di tensione, ma che ci sia la possibilità di riprendere a lavorare  — osserva padre Ielpo —. Penso soprattutto alla West Bank: che ritornino i pellegrini", "per ridare davvero vita a un’economia locale, che è fondamentale per la presenza dei cristiani, ma non solo".

Ascolta l'intervista a padre Francesco Ielpo

I Luoghi Santi "deserti"

Intanto, dopo due anni di guerra, i "Luoghi Santi sono tristemente deserti", pur se animati dai frati francescani. "L'attività della Custodia  - spiega Ielpo -  continua  a mantenerli vivi attraverso la nostra presenza, la nostra preghiera, le nostre liturgie e l'accoglienza di quei pochi gruppi che, nonostante tutto, continuano a venire e che sono sempre i benvenuti. Quindi c'è da un lato "la tristezza di vedere questi luoghi vuoti, deserti, ma nello stesso tempo la nostra fedeltà alla prima missione che ci è stata affidata, che è quella di custodire questi luoghi e di pregare in questi luoghi per tutta l'umanità".

Uniti al Papa nella preghiera del Rosario 

Le comunità della Custodia di Terra Santa, non soltanto in Israele e Palestina, ma anche in Giordania, in Libano, in Siria, sono state invitate da padre Ielpo "in modo particolare per questo mese di ottobre, a recitare il rosario tutti i giorni", per la pace. Una supplica che verrà intensificata domani, 11 ottobre, giornata in cui Papa Leone XIV ha chiesto di unirsi in preghiera per la pace: "Più che volentieri abbiamo accolto l’invito" del Santo Padre e "lo faremo proprio dai Luoghi Santi. Questa credo che sia proprio la nostra missione".

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10 ottobre 2025, 14:51