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L’organo Antegnati della Chiesa di San Giuseppe a Brescia L’organo Antegnati della Chiesa di San Giuseppe a Brescia

Al via il restauro dell’organo "capolavoro" Antegnati di Brescia

Il celebre strumento, tesoro dell’arte organaria realizzato per la Chiesa di San Giuseppe a Brescia, necessita di un intervento deciso e non rinviabile. Il capolavoro rinascimentale di Graziadio e Costanzo Antegnati tornerà a far sentire il suo inconfondibile timbro tra circa quattro anni. Lanciata una raccolta fondi per sostenere i lavori. Alla vigilia della memoria liturgica di Santa Cecilia, patrona della musica, ne parliamo con il Maestro Lorenzo Ghielmi, presidente di "Antegnani 1581"

Paolo Ondarza – Città del Vaticano

"Aprire una finestra sulla musica del Rinascimento italiano". Recuperare l’organo Antegnati della Chiesa di San Giuseppe a Brescia vuol dire questo, secondo il Maestro organista Lorenzo Ghielmi, presidente del Comitato per il restauro “Antegnati 1581”.

Ascolta l'intervista al Maestro Lorenzo Ghielmi

Un bene da custodire

Il 1581 è l’anno in cui, nel capoluogo lombardo, Graziadio Antegnati e il figlio Costanzo realizzano uno tra i più rilevanti capolavori dell’organaria cinquecentesca. Di tale valore i due erano ben coscienti. Nel testamento infatti Graziadio raccomanda a Costanzo di “nitidare” e “accordare” sia lo strumento realizzato per San Giuseppe, che quello per San Francesco, poi andato perduto. A distanza di quattro secoli, l’antico appello a conservare un’opera divenuta patrimonio di tutti, risuona come un imperativo. Un’esortazione a custodire una voce che ha attraversato i secoli.  Il timbro inconfondibile dell’Antegnati di Brescia è risuonato in centinaia di concerti.

Il restauro dell'organo Antegnati

La chiesa di San Giuseppe

“Il nome Antegnati per l’organistica è un po' come il nome Stradivari, per chi si interessa di violini. Questa famiglia – ricorda Ghielmi – costruì organi di grandissima qualità. Fino a noi ne sono giunti circa una decina, ma il più importante è sicuramente quello di San Giuseppe di Brescia”. La chiesa in cui è custodito, collocata nel centro della città, è sussidiaria della parrocchia di San Faustino: “È una meraviglia. Era la chiesa delle antiche corporazioni delle arti e dei mestieri dei bresciani. Vi sono sepolti molti artisti famosi come Benedetto Marcello”.

Il più grande Antegnati

Imponente nell’aspetto. È forse il più grande Antegnati giunto fino ai nostri giorni, già annoverato nell’Ottocento tra i più importanti organi d’Europa. “È divenuto celebre grazie ad un intervento realizzato nel 1950”, sottolinea il presidente del comitato “Antegnati 1581”.  “Era un momento storico in cui gli strumenti spesso venivano modernizzati, elettrificati”. Il Maestro Luigi Ferdinando Tagliavini si oppose a quel trend, promuovendo un restauro rispettoso della storia, attuato secondo criteri filologici. “Quella decisione – ricorda Ghielmi – divenne il manifesto di come operare sugli strumenti storici”.

Le canne dell'organo
Le canne dell'organo

La cura

L’intervento conservativo avrà inizio a breve e durerà dai tre ai quattro anni. Fin dai primi sopralluoghi, tra le problematiche sono emerse quelle del tarlo del legno e del cancro dello stagno: patologie che, se non affrontate tempestivamente, rischiano di portare ad un degrado irreversibile. Il restauratore Marco Fratti lavorerà in solitaria a partire dalle prossime settimane.

L’emozionante ritrovamento della sala dei mantici

Fratti ha “scoperto” inaspettatamente la sala che ospitava i mantici che fornivano l’aria allo strumento. “La finestra che dava sulla chiesa era stata murata”, racconta Ghielmi. “Sarà ripristinata, così come torneranno in funzione i mantici. Il restauro, di altissima qualità, consentirà di recuperare l’arte musicale di un’epoca. Costanzo Antegnati era anche un musicista, organista del Duomo di Brescia. Scrisse anche musica vocale. Questi organi rinascimentali infatti spessissimo accompagnavano la polifonia. Solo la Cappella Sistina suonava senza organo”.

Le due cantorie
Le due cantorie

La cassa lignea e le due cantorie

Il restauro inoltre interesserà anche la cassa lignea e le relative decorazioni pittoriche, la cui manutenzione sarà affidata agli esperti della Soprintendenza per le province di Bergamo e Brescia. Coinvolte anche le due cantorie, poste una di fronte all’altra: consentivano l’esecuzione di musica a doppio coro.

La cerimonia di congedo

Prima di congedarsi per essere sottoposto alle cure, l’Organo Antegnati farà sentire un’ultima volta il suo suono il prossimo 2 dicembre. In quell’occasione saranno letti anche alcuni testi di Costanzo Antegnati, autore del libro “L’arte organica”.

L'organo Antegnati
L'organo Antegnati

La sottoscrizione

Significativo il preventivo di spesa: circa 700 mila euro. 350 mila per il solo restauro dell’organo; 200 mila per la cassa e le cantorie; 140 mila per il risanamento del locale dei mantici. Per sostenere il restauro è stata lanciata la campagna di sottoscrizione pubblica sul sito sostieni.sanfaustinobrescia.org

Un bene di tutti

“Tutti possono aderire”, spiega il Maestro Ghielmi. “Il sistema dell’art bonus consente la deducibilità dell’offerta. L'organo è proprietà del demanio, quindi appartiene a tutti gli italiani, non alla parrocchia. Abbiamo già riscontrato una grande sensibilità. Quando ho chiesto ad alcuni colleghi come Olivier Latry, organista di Notre-Dame, o ai docenti di Berlino, Bruxelles e Madrid, di inviarci una lettera di sostegno, ci hanno risposto il giorno dopo! Stiamo parlando di uno strumento emblematico dell’arte italiana, noto in tutta Europa”.

L'organo Antegnati di San Giuseppe a Brescia
L'organo Antegnati di San Giuseppe a Brescia

Le fasi di avanzamento dei lavori saranno documentate sulle pagine Facebook e Instagram di “Antegnati 1581”. Sui social sarà possibile consultare anche i numerosi eventi organizzati per promuovere il restauro.

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21 novembre 2025, 09:33