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"Il futuro della speranza", dialogo interdisciplinare all'Università Europea

Concluso il progetto triennale "The Future of Hope: an interdisciplinary dialogue" promosso dal Centro di Formazione Integrale dell'Ateneo romano. Presentata la pubblicazione del volume con gli atti del convegno di Bruxelles

Vatican News

Si è concluso il progetto triennale "The Future of Hope: an interdisciplinary dialogue" promosso dal Centro di Formazione Integrale dell'Università Europea di Roma (UER). Questa attività di ricerca interdisciplinare è nata da un’intuizione del professor Guido Traversa, docente di Filosofia nell’UER. Si ispira alla bolla di indizione del Giubileo del 2025, condividendone il tema centrale: la speranza. Il percorso si è compiuto attraverso tre convegni: a Roma nel 2023, a Bruxelles nel 2024 e di nuovo a Roma nel 2025. In questi incontri è stato avviato un dialogo culturale e scientifico sulla Speranza nel mondo contemporaneo, attraverso indagini, confronti e scambi accademici internazionali. 

Presentato il volume con gli atti di Bruxelles

All'Università Europea di Roma è stato presentato il volume con gli atti del convegno di Bruxelles, curato dalla professoressa Renata Salvarani e pubblicato da Edizioni Studium. Questa raccolta di saggi testimonia l'approccio metodologico che caratterizza la Formazione Integrale dell'UER: il dialogo tra i saperi come strumento indispensabile per affrontare la complessità del reale e offrire all’uomo – definito come homo viator nella Bolla di Indizione del Giubileo – sempre nuove chiavi di lettura ed interpretazione della vita.

La speranza per comprendere sfide e opportunità

Nella prefazione del libro, il direttore del Centro di Formazione Integrale UER, padre Enrico Trono LC ha scritto: "La multidisciplinarietà non è qui intesa come semplice giustapposizione di competenze diverse, ma come autentica conversazione tra discipline che, mantenendo ciascuna la propria specificità, si arricchiscono reciprocamente nella ricerca di una comprensione più profonda dei fenomeni umani e sociali. La speranza viene presentata come categoria ermeneutica privilegiata per comprendere le sfide e le opportunità che caratterizzano il nostro tempo. Questo Progetto di ricerca vuole approfondire temi cruciali che toccano i fondamenti stessi della condizione umana contemporanea, per citarne alcuni: il dialogo tra teologia e filosofia nella costruzione concettuale della speranza, le implicazioni etiche dell'intelligenza artificiale, la migrazione e l'integrazione sociale, le prospettive di pace globale, l'innovazione universitaria e l'educazione inclusiva".

Memoria e futuro

Renata Salvarani, coordinatrice del progetto e docente di Storia del Cristianesimo nell’UER, ha spiegato: “Il termine speranza, che unisce il desiderio di un bene alla fiducia nella sua realizzazione, si distingue da semplice desiderio o aspettativa per la sua apertura positiva al futuro e per la dimensione comunitaria e temporale che implica. A partire dalle matrici bibliche e greche – tikva, yachal, elpis – essa è individuata come categoria dinamica che intreccia memoria e futuro, trovando espressione particolare nei momenti storici di crisi”. Secondo Renata Salvarani “una prima implicazione fondamentale è il suo rapporto con il tempo e, di conseguenza, con la memoria. Collegando passato e futuro, la speranza si configura come una dimensione dinamica. Non è un caso che le riflessioni più articolate e profonde sulle sue contraddizioni implicite si siano sviluppate in epoche di crisi, di conflitto o di trasformazioni irreversibili. Il Novecento, segnato dalle due guerre mondiali e dai mutamenti della sua fase finale, ha offerto una serie di interpretazioni elevate di questo tema, che si sono progressivamente ampliate fino a diventare una meditazione complessiva sul destino dell’umanità. Queste letture danno voce a un ampio spettro di differenze e di aporie, derivanti dalle molteplici anime presenti nella cultura occidentale e dalle loro radici storiche e scritturali”.

Gli scritti di Giovanni Paolo II

“Una dialettica profonda – ricorda ancora Renata Salvarani - emerge anche negli scritti di Papa Giovanni Paolo II, a partire dal discorso ai giovani italiani del 1978. Il dialogo complesso sviluppato nell’intervista “Varcare la soglia della speranza” si struttura attorno all’interazione tra la speranza annunciata nei Vangeli e il dramma della storia. Ci si interroga su come le manifestazioni del male, le guerre, gli stermini e le divisioni che costellano il cammino dell’umanità – e che coinvolgono la stessa Chiesa – possano mettere in discussione o annullare l’idea di una speranza capace di orientare l’agire umano. Qual è il fondamento dello 'scandalo e del mistero' di una fede che alimenta la consapevolezza del futuro dell’uomo, dentro, attraverso e oltre le sofferenze del presente?”.

"Sperare contro ogni speranza"

 Ai tanti interrogativi sull’argomento risponde padre Enrico Trono LC, concludendo la sua riflessione con queste parole: “La speranza non è solo una virtù o un concetto complesso e apparentemente astratto che attraversa diverse dimensioni dell’esperienza umana, ma diviene oggetto di studio e chiave di lettura della realtà. Una Speranza che, come insegna la tradizione cristiana che ispira l’Università Europea di Roma, è sperare contro ogni speranza, capacità di vedere possibilità di bene e di verità anche nelle situazioni più complesse e contraddittorie”.

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17 novembre 2025, 17:20