Nigeria nel vortice delle violenze, oltre 300 studenti rapiti nella scuola cattolica
Federico Piana- Città del Vaticano
Che la Nigeria sia piombata al centro di un vortice di violenze del quale non si riesce a vedere la fine, lo si capisce anche dall’ultimo bilancio dell’ennesimo rapimento avvenuto, nella mattinata di ieri, nella scuola cattolica St. Mary’s School di Papiri, nella zona centro settentrionale che ricade sotto il governo locale di Agwara: 303 studenti e 12 insegnati portati via da un gruppo di uomini armati giunti a bordo di potenti motociclette. E poi ci sarebbe un numero imprecisato di ragazzi riusciti miracolosamente a fuggire, forse andandosi a nascondere in qualche sperduto anfratto della boscaglia antistante il complesso scolastico che ospita più di 600 alunni di età compresa tra 1 12 ed i 17 anni. Ma di loro, ancora, non c’è alcuna traccia. Sembrano davvero spariti nel nulla.
Ricostruzione complessa
Difficile ricostruire nel dettaglio tutti i passaggi del sequestro perché le informazioni sono ancora poche e frammentarie, ma a far comprendere la ferocia dell’assalto è un comunicato della diocesi di Kontagora, nella cui giurisdizione cade la St. Mary's School, con il quale, oltre a condannare l’accaduto, si rivela che un vigilantes, a guardia del complesso, sarebbe stato gravemente ferito da alcuni colpi di fucile. I banditi, quindi, non si sarebbero fatti scrupolo ad aprire il fuoco, circostanza che sta gettando nel panico le famiglie dei sequestrati che ancora non hanno ricevuto alcuna richiesta di riscatto e che temono il possibile ferimento anche dei loro cari.
Impegni annullati
L’escalation degli atti criminali nella nazione ha spinto il presidente, Bola Tinubu, ad annullare tutti i suoi impegni internazionali, compresa la partecipazione al G20 di Johannesburg, in Sud Africa, per seguire da vicino la crisi, ormai diventata anche un caso politico. Solo pochi giorni fa, almeno 25 ragazze erano state rapite dalla scuola femminile Government girls comprehensive, nello Stato nord-occidentale di Kebbi, mentre, in diverse parti del Paese, alcune bande criminali avevano assaltato una chiesa pentecostale nella città di Eruku, uccidendo due persone e sequestrando il pastore e una trentina di fedeli, e avevano colpito la comunità cattolica di Kushe Gugdu, nell’arcidiocesi di Kaduna , portando via il parroco del quale ancora non si hanno notizie.
Obiettivo strategico
Numerosi analisti locali hanno spiegato che per i terroristi le scuole rappresentano un obiettivo strategico: eppure, un recente studio dell’Unicef ha rilevato che solo il 37 per cento degli istituti scolastici, nei 10 Stati colpiti dalle violenze, è dotato di sistemi di prevenzione e di contrasto. Da anni, ormai, le bande armate stanno tenendo sotto scacco la nazione, sopratutto nelle aree rurali nord-occidentali dove la presenza delle forze dell’ordine è spesso debole e mal distribuita.
Armi per la sicurezza
«Sebbene spesso confusi con i gruppi militanti islamici, i banditi che operano nel nord-ovest della Nigeria sono un chiaro fattore di instabilità in questa regione», aveva affermato, all’inizio del 2025, l'Africa center for strategic studies, un istituto di ricerca sostenuto dagli Stari Uniti. Che, per permettere alla Nigeria di contrastare meglio le insurrezioni terroristiche ed i gruppi criminali, hanno garantito al governo di Tinubu una maxi vendita di armi per un valore pari a 346 milioni di dollari.
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