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Agenti federali Usa scortano un gruppo di migranti espulsi verso il Messico Agenti federali Usa scortano un gruppo di migranti espulsi verso il Messico

Usa, i vescovi: "Riconoscere la dignità fondamentale degli immigrati"

Per la prima volta da 12 anni i vescovi degli Stati Uniti mettono al voto e pubblicano una speciale lettera pastorale per dire no alle espulsioni di massa e ribadire che sicurezza nazionale e tutela della dignità umana non sono incompatibili

Giovanni Zavatta - Città del Vaticano

Dignità umana e sicurezza nazionale non sono in conflitto e possono convivere «se le persone di buona volontà lavorano insieme». La Conferenza episcopale degli Usa riunita a Baltimora ha preso posizione sui temi dei migranti e richiedenti asilo esprimendo "preoccupazione per l’evolversi della situazione che sta colpendo gli immigrati" negli Stati Uniti. Come è legittimo per uno Stato regolamentare i propri confini, è altrettanto giusto "riconoscere la dignità fondamentale di tutte le persone, compresi gli immigrati", si legge nel messaggio pastorale pubblicato ieri, 12 novembre. Per questo, proseguono i vescovi, "sosteniamo una riforma significativa delle leggi e delle procedure sull’immigrazione nel nostro Paese", affinché venga istituito "un sistema di immigrazione giusto e ordinato per il bene comune". Senza tale processo, si sostiene nel documento episcopale, "gli immigrati corrono il rischio di tratta e altre forme di sfruttamento", mentre "percorsi sicuri e legali rappresentano un antidoto a tali rischi". 

No alle deportazioni di massa

Erano dodici anni, dal 2013, quando intervenne in materia di contraccettivi, che l’episcopato non pubblicava uno 'special pastoral message'. E a sottolineare l’importanza della nota viene precisato che essa è stata approvata con ampio consenso (216  voti favorevoli, 5 contrari e 3 astensioni) e accompagnata da un lungo applauso dell’assemblea. I vescovi si definiscono "turbati quando vediamo tra la nostra gente un clima di paura e ansia" di fronte all’applicazione delle leggi sull’immigrazione, "rattristati dallo stato del dibattito contemporaneo e dalla denigrazione degli immigrati" e "preoccupati per le condizioni nei centri di detenzione e per la mancanza di accesso all’assistenza pastorale". E deplorano il fatto che alcuni immigrati negli Stati Uniti abbiano perso "arbitrariamente" il loro status legale. "Siamo addolorati - si legge - quando incontriamo genitori che temono di essere trattenuti mentre accompagnano i loro figli a scuola e quando cerchiamo di consolare i familiari che sono già stati separati dai loro cari". Sottinteso in questo caso il riferimento all’Immigration and Customs Enforcement (Ice), che si occupa fra l’altro dell’applicazione pratica dei regolamenti ed è per questo temuta da molti immigrati. La Conferenza episcopale ribadisce la sua opposizione "alle deportazioni indiscriminate di massa" e prega "affinché cessi la retorica disumanizzante e la violenza, sia verso gli immigrati sia verso le forze dell’ordine", e "affinché il Signore guidi i leader della nostra nazione". Nel messaggio i vescovi ricordano l’enorme contributo al benessere della nazione dato da generazioni di immigrati, "nonostante ostacoli e pregiudizi". E citando 1 Corinzi, 12, 26 («Se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme») esprimono vicinanza "ai nostri fratelli e sorelle immigrati: non siete soli!".

 

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13 novembre 2025, 15:46