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2025.12.01 Ritiri spirituali

I ritiri di Emmaus, alla ricerca di un incontro personale con Dio

Dopo Roma, Torino e Milano anche due parrocchie di Catania organizzano incontri spirituali di due giorni rivolti a laici adulti

Francesco Ricupero - Città del Vaticano

Quando sono vissuti con docilità allo Spirito Santo e in piena comunione ecclesiale sono evidenti i frutti di conversione e di evangelizzazione. È quanto avviene durante i ritiri spirituali di Emmaus (due giorni di incontro con il Signore e con una comunità) che non costituiscono  un movimento, ma si inseriscono nelle iniziative di ogni parrocchia, con la piena approvazione del parroco, come strumento di evangelizzazione per avvicinare le persone alla Chiesa o per riportare (o mantenere) i fedeli vicino al Signore e alle attività della parrocchia. A raccontarci come si svolgono i ritiri, iniziati qualche anno fa in Spagna, sono Rocío Sanchez de Lamadrid e Fabrizio Di Benedetti, sposati con 4 figli. Rocío, viene da una famiglia spagnola molto cattolica, il fratello è sacerdote a Madrid. Lei è sempre stata praticante, ma il vero incontro con Cristo lo ha avuto nel suo primo ritiro di Emmaus. Fabrizio, romano, figlio di un matrimonio misto, era stato battezzato alla nascita secondo il rito cattolico, ma con l’intenzione di lasciarlo libero delle sue scelte in età adulta. Non scelse nulla per molti anni, anche quando si è sposato con Rocío. Anche per lui, il primo ritiro a cui partecipò lo portò a conoscere Gesù direttamente nel proprio cuore.

Convertiti in un vero faro dello Spirito Santo

"Da li in poi,  era aprile del 2019 — ricordano — la nostra vita è cambiata completamente mettendoci al servizio del Signore attraverso la nostra testimonianza di vita. In questi anni,  durante i ritiri, abbiamo assistito a vere e proprie conversioni di uomini e donne. Si esce  dal ritiro convertiti in un vero faro dello Spirito Santo per vivere nella società ed illuminare le persone intorno a sé". Emmaus consiste in occasioni in cui gruppi di uomini e donne, di tutti i ceti sociali e di diverse sensibilità — separatamente — hanno un incontro personale con Dio, sperimentando la ricchezza del passo di san Luca (24, 13-35) in cui Gesù, risorto, cammina verso Emmaus e spiega le scritture ai due discepoli che non lo riconoscono. Sono concepiti per aiutare a trovare un incontro personale con Dio e a riconoscere la presenza dell’amore di Dio nella propria vita quotidiana, attraverso la testimonianza e la vita di altre persone laiche e di un ambiente di fratellanza in Cristo. 

"Emmaus è uno strumento che la parrocchia usa  — spiega ai media vaticani padre Riccardo Garzari, 50 anni, padovano, sacerdote della parrocchia di Nostra Signora di Guadalupe e san Filippo martire, a Roma — per avvicinare o riportare le persone in seno alla Chiesa. I laici aiutano noi preti ad “arrivare” a quella gente restia ad andare in chiesa. Ci pensa, quindi, il vicino di casa o il parente a contattarla e coinvolgerla". Ma quali sono i risultati? "Dopo Emmaus — aggiunge padre Riccardo — ci si incontra tutte le domeniche a messa e si prende l’Eucaristia. In sostanza si ritorna alla parrocchia, si riporta Gesù nel cuore di queste persone e il sacerdote viene percepito in maniera diversa". 

Testimonianza, adorazione, amicizia

Il ritiro,  che si basa su tre pilastri portanti: testimonianza, adorazione e amicizia, è organizzato, dunque, da laici per i laici con la partecipazione, in alcuni momenti, di sacerdoti. La testimonianza consiste nel racconto sincero e autentico dell’azione di guarigione e di trasformazione dello Spirito Santo nella propria storia. L’adorazione ha lo scopo di aiutare le persone ad apprezzare e frequentare la presenza di Gesù nel Santissimo Sacramento dell’Eucaristia, creando un’atmosfera adatta per accompagnarlo e trattarlo intimamente. L’amicizia si concretizza nel portare la carità fraterna in conversazioni profonde in cui si condivide la ricerca personale di Dio come Colui che salva e dà senso pieno alla propria esistenza. Ai ritiri di Emmaus partecipano i “camminanti” (coloro i quali lo fanno per la prima volta; si può “camminare” solo una volta) e i “servitori” (coloro che hanno già camminato e partecipano attivamente all’organizzazione del ritiro). Il prossimo appuntamento è previsto a Mascalucia, in provincia di Catania, dove si svolgerà, dal 5 al 7 dicembre prossimi, un ritiro per sole donne organizzato dalle parrocchie di san Giuseppe e  di santa Lucia, con la partecipazione di servitrici che vengono da Roma, Milano e Torino.

Un'occasione anche per i ragazzi

In aggiunta ai ritiri spirituali di Emmaus ci sono anche i ritiri di Effatà riservati ai ragazzi dai 18 ai 30 anni, che si ispirano al versetto di san Marco (7: 31-37) in cui Gesù guarisce un sordomuto. "Si tratta — conclude Fabrizio Di Benedetti — di un’esperienza di giovani per giovani accompagnati da un sacerdote e da un piccolo gruppo di adulti". Questi ritiri sono presenti presso la parrocchia di Nostra Signora di Guadalupe ed hanno riscosso un enorme successo tra i ragazzi, venuti a camminare anche da altre città d’Italia. 

 

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01 dicembre 2025, 11:54