Addio a suor Maria Testa, una vita spesa per la missione in Camerun
Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano
Dalla Marsica all’Africa, da Corcumello di Capistrello al Camerun, accanto ai più giovani e ai più poveri, con una dedizione e una spiritualità che hanno lasciato il segno in tutti coloro che l’hanno incontrata. La vita di Suor Maria Testa missionaria delle Maestre Pie Venerini è stata consegnata al Vangelo e di lei oggi, nel giorno del suo funerale, nella Chiesa di San Lorenzo, nel suo paese natale in Abruzzo, si racconta la forza, il sorriso, l’amore indiscusso per il prossimo.
Seguendo Santa Rosa Venerini
Dall’istruzione alla catechesi, dall’accompagnamento alle famiglie all’assistenza ai malati e alle donne in difficoltà, questo è stato l’impegno di suor Maria, che ha vissuto nei luoghi più remoti del Camerun, formando e accompagnando intere comunità. Dei suoi 84 anni di vita, 37 li ha trascorsi nel Paese africano dove, nel 1987, ha iniziato la missione della sua congregazione assieme ad altre due religiose. Lei sempre accanto ai bambini e ai più giovani, preoccupata della loro formazione ed educazione, prima a Ebolowa nel capoluogo della regione del Sud, poi nei villaggi della foresta equatoriale, infine nella capitale Youndé, incarnando così quella che da più parte viene indicata come “l’intuizione educativa di Santa Rosa Venerini: istruire per liberare, guidare le persone alla crescita nella fede e nella dignità”
L’impegno per i poveri
“Vivo della nostalgia dei tempi passati”, aveva avuto modo di dire agli amici del Gruppo India che, nel 2024, l’avevano incontrata in Camerun, ricordando assieme a loro i momenti di gioia e festa quando, a inizio missione, il suo impegno era accanto ai giovani dell’oratorio salesiano. Una abruzzese più africana delle sue consorelle africane, questo di lei si diceva. Lei che conosceva bene la povertà del Camerun, quella diffusa, ma non rivelata, perché, spiegava, “i veri poveri non si manifestano troppo, non chiedono troppo, ma restano un po’ ritirati”. A ricordarla è anche Raffaele Carbone, del Gruppo India: “Lascia il segno nelle nostre vite e nelle nostre anime. Leggendo la Dilexi te, quando si fa la storia della Chiesa attraverso i santi che si sono dedicati ai poveri, io aggiungo all’elenco Maria Testa”.
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