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La chiesa latina del Cristo Redentore di Taybeh con gli addobbi natalizi La chiesa latina del Cristo Redentore di Taybeh con gli addobbi natalizi

Palestina, a Taybeh le "Notti di Natale" per tornare alle radici della gioia cristiana

La cittadina palestinese a maggioranza cristiana, scossa periodicamente dalla violenza dei coloni israeliani, si prepara alla nascita di Gesù con iniziative spirituali, sociali e culturali. Il parroco della chiesa latina: "La fede nasce dal cuore delle ferite e porta frutti di pace e speranza nonostante la durezza delle circostanze"

Beatrice Guarrera - Città del Vaticano

Una fede profondamente radicata nella speranza. È quella che anima Taybeh, villaggio in Cisgiordania, nello Stato di Palestina, dove nel pomeriggio di oggi, giovedì 4 dicembre, nella chiesa latina del Cristo redentore, verranno inaugurate le iniziative delle “Notti di Natale”. Dopo una preghiera ecumenica per coinvolgere anche le altre comunità locali (greco-ortodossa e melchita),  è prevista l’accensione del presepe posto nel cortile e poi la cerimonia di apertura di un tendone, allestito per le attività in programma.

Nella terra della nascita di Gesù

Nella cittadina palestinese a maggioranza cristiana, scossa periodicamente dalla violenza dei coloni israeliani, inizia, così, l’attesa del Natale, per riportare un po’ di luce, nonostante la sofferenza. Oltre alle decorazioni natalizie che sono apparse per le vie e anche sulla facciata della chiesa, si preparano dunque anche i cuori dei fedeli, ispirati dallo slogan dell’evento: “Il nostro Natale è la storia di una terra”. Un tema che punta a mettere in evidenza il collegamento diretto che c’è tra la nascita di Gesù e la terra in cui avvenne. Una terra ancora martoriata dalla guerra nella Striscia di Gaza, dai raid in Cisgiordania, una terra che ha sete di pace. Ne sanno qualcosa gli abitanti di Taybeh, che solo qualche settimana fa hanno nuovamente visto alcuni  edifici e automobili distrutte, incendi e danni alle proprie coltivazioni, ad opera dei coloni. 

L'esterno della chiesa latina di Taybeh dove è stato allestito il presepe
L'esterno della chiesa latina di Taybeh dove è stato allestito il presepe

Un tempo di festa

Padre Bashar Fawadleh, parroco della chiesa latina di Taybeh, spiega che le “Notti di Natale” sono «un tempo di festa che abbraccia le famiglie, accende i sorrisi e ci riporta alle radici della nostra gioia». Per diversi giorni, Taybeh si trasforma dunque «in uno spazio vibrante, dove i colori danzano con la musica, i giochi si intrecciano con le risate dei bambini e i mercatini accolgono i visitatori. Le piazze — continua il sacerdote — si riempiono di spettacoli artistici, laboratori per bambini e attività culturali e sociali». Se il Natale è avvenuto proprio lì, nella terra di Gesù, allora «noi ne siamo i protagonisti», ha detto padre Fawadleh. 

Un messaggio di speranza 

«Le “Notti”  di Taybeh non sono soltanto eventi, ma un’esperienza che coinvolge tutti i sensi», spiega ancora il parroco: «Voci di canti natalizi risuonano nell’aria, profumi di dolci invernali avvolgono le strade». Si tratta dunque di un’iniziativa destinata a unire grandi e piccoli nell’attesa del Bambino che nasce ancora, ogni anno, nel cuore di chi crede. Incontrarsi nelle strade della città in queste notti, sostiene padre Fawadleh «significa scrivere un nuovo capitolo della storia di questa terra e celebrare il Natale a modo nostro, nel modo che assomiglia a Taybeh, alla sua gente e alla sua gioia». In un luogo in cui la vita è soggetta a restrizioni, a causa di molte chiusure e barriere militari erette dall’esercito israeliano e moltiplicatesi dopo il 7 ottobre 2023, queste iniziative natalizie assumono un significato ancora più speciale. Quello che vogliono offrire gli abitanti della città è dunque un messaggio di resilienza e di speranza che proviene da una terra che soffre ma non si spezza. «La fede — afferma ancora il parroco di Taybeh — nasce dal cuore delle ferite e porta frutti di pace e speranza nonostante la durezza delle circostanze». 

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04 dicembre 2025, 14:20