A Bologna le religioni insieme per la pace
Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano
Un laboratorio aperto a tutti, dove si lavorerà per costruire ponti concreti che conducano gli uomini alla pace. Saranno questo, nelle intenzione degli organizzatori, i tre giorni di incontro, 32 anni dopo Assisi, la cui eredità è stata raccolta dalla Comunità di Sant’Egidio che, annualmente, propone l’appuntamento in città e Paesi diversi. Quest’anno sarà Bologna ad ospitare importanti personalità religiose, della cultura e della politica provenienti da tutto il mondo che discuteranno di temi cruciali per la società contemporanea. Si parlerà di pace, declinata in modi diversi, in agenda: il disarmo, i conflitti, la povertà, le migrazioni, così come l’Europa, “perché c’è bisogno di più Europa vera – spiega Alberto Quattrucci di Sant’Egidio – che non sia solo moneta e finanza, ma che sia globalizzazione dei popoli, di valori”. Sguardo puntato anche sul ’68, ‘anno di svolta’, quando di fronte al dramma della guerra si contrapponevano le manifestazioni di pace, anno che segnò anche il martirio di Martin Luther King, che a Bologna verrà ricordato dalla figlia Berenice. Si parlerà del cardinale Oscar Arnulfo Romero che domani con Paolo VI verrà canonizzato dal Papa in San Pietro, ma anche di Sarajevo, città dei ponti e simbolo del vivere insieme.
“Basta con la stupidità e la pericolosità dei muri che producono solo violenze e paure – è il richiamo di Quattrucci – costruire muri non dà quella sicurezza che può essere data solo dalla pace”.
Ma per arrivare alla pace il cammino è lungo, lo dimostrano i conflitti in Africa, dove la Comunità è presente in 27 Paesi, e da dove molti giovani sono costretti ad emigrare, lo dimostra ciò che avviene in Medio Oriente, dove l’emorragia di cristiani sembra inarrestabile. Di tutto questo si parlerà a Bologna, perché è necessario comunicare le vie per costruire la pace, perché, conclude Quattrucci, “la pace non si ottiene con la firma di un negoziato o di un accordo, ma si costruisce giorno per giorno” .
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