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Popolazioni indigene dell'Amazzonia Popolazioni indigene dell'Amazzonia

Brasile, proteste degli indigeni: privati delle nostre terre

Tensioni in tutto il Paese contro un disegno di legge che rischia di impedire alle popolazioni indigene il diritto alla proprietà fondiaria. A San Paolo scontri tra manifestanti e polizia. Silvonei José Protz, capo redattore della redazione brasiliana della Radio Vaticana: "Il governo Lula è in minoranza al Congresso ma per gli indigeni avere la terra significa vita"

Sofiya Ruda – Città del Vaticano

In Brasile la plenaria della Camera dei deputati ha approvato il disegno di legge che modifica il sistema di delimitazione delle terre indigene nel Paese, il cosiddetto “Marco temporal”. Il testo, che passa ora all'esame del Senato, ha ricevuto il via libera con 283 voti favorevoli, 155 contrari e un astenuto. La norma limita la demarcazione delle terre indigene a quelle che erano già occupate dai popoli nativi prima dell’entrata in vigore della Costituzione del 1988 e va nella direzione auspicata dagli imprenditori dell’agro-business.

I diritti degli indigeni

“Un genocidio legislativo”, secondo la ministra per i Popoli nativi, Sonia Guajajara; “un’ingiustizia inaccettabile” per la responsabile dell’Ambiente, Marina Silva, mentre gli indigeni si sono mobilitati in tutto il Paese, con tensioni nello stato di San Paolo, dove la polizia militare ha utilizzato lacrimogeni e cannoni ad acqua contro i membri della comunità Guarani del Pico do Jaraguá, che bloccavano l’autostrada dei Banderantes in segno di protesta. “La proposta limita la demarcazione delle terre e indebolisce i diritti degli indigeni”, spiega a Radio Vaticana – Vatican News Silvonei José Protz, caporedattore della redazione brasiliana di Vatican News - Radio Vaticana. “Sappiamo perfettamente che gli indigeni curano la natura brasiliana e per loro natura sono anche popoli nomadi. Perciò devono avere la possibilità di spostarsi dentro la loro terra. Non avere questa possibilità va contro la loro natura. C’è una forte pressione affinché questo progetto non passi al Senato e che guardi anche ai diritti dei nostri indigeni, cioè al diritto di avere la propria terra e la demarcazione delle loro riserve che per loro significa vita”.

Ascolta l'intervista a Silvonei José Protz

Gli scontri di interesse

Questa è una proposta di legge introdotta dalla "bancada ruralista" contro l’agenda ambientale del governo Lula, che in questo senso è in minoranza nel Congresso, continua Protz. “Noi abbiamo oggi una coscienza del valore della terra, del popolo indigeno e della sua cultura e questo va contro gli interessi di molte persone, soprattutto quelle che difendono l'industria agricola in Brasile, ossia l’estensione dell’utilizzo della terra che è in mano agli indigeni”. Il rischio che gli scontri continuino è alto, vista la pressione per difendere la vita dei nativi e delle loro terre, “ma allo stesso momento c’è una parte economica del Brasile che difende il fatto che la terra debba essere utilizzata anche per il progresso della nazione”.

Lula in minoranza al Congresso

L’approvazione del disegno di legge avviene in un momento in cui il governo Lula non ha la maggioranza al Congresso nazionale. “L’approvazione è una vittoria della 'bancada ruralista' sull’agenda ambientale del presidente Lula che aveva promesso la demarcazione delle terre indigene al momento della sua elezione. Aspettiamo ora di vedere cosa voterà il Senato, perché credo che i politici non potranno non guardare alle manifestazioni che in questo momento ci sono nel Paese, grazie ad una rinnovata coscienza ambientale e verso i popoli nativi. Parlo di San Paolo, ma credo – conclude Silvonei Protz – che anche le principali città del Brasile avranno questa visione”.

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31 maggio 2023, 12:02