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Lo Speaker della Camera degli Stati Uniti a Capito Hill Lo Speaker della Camera degli Stati Uniti a Capito Hill  (Ken Cedeno)

Ucraina, approvato dalla Camera Usa il pacchetto di aiuti per 61 miliardi di dollari

Dopo mesi di stallo al Congresso americano, sabato scorso, la Camera ha approvato un grosso pacchetto a sostegno dell’Ucraina pari a 61 miliardi di dollari. Non si è fatta attendere la risposta del Cremlino che pronostica il fallimento dell’operazione americana, paragonando il coinvolgimento degli Usa nel conflitto a quanto già accaduto nel Vietnam e ribadendo che tutti gli obiettivi prefissati dall’operazione militare russa saranno pienamente raggiunti

Silvia Giovanrosa  - Città del Vaticano

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky incassa con gratitudine il pacchetto di aiuti, che infine, la Camera degli Stati Uniti ha approvato per l’Ucraina. Nel giro di una settimana armi e denaro potrebbero raggiungere il Paese in guerra, stando a quanto dichiarato dal ministero della Difesa statunitense. Il pacchetto in totale ha un valore di 95 miliardi di dollari, che saranno distribuiti tra Israele, Taiwan, ed Ucraina, alla quale andranno circa 61 miliardi. Per ottenere la piena approvazione, la misura dovrà passare al vaglio del Senato, il cui voto positivo è dato per scontato. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha già detto che firmerà immediatamente la misura da tempo attesa dall’Ucraina, che versa in un momento di grande difficoltà nell’opporsi all’invasione russa. In particolare il pacchetto includerebbe il rifornimento di munizioni, di cui l’Ucraina ha enormemente bisogno, soprattutto dopo la presa di Adviinka, avvenuta metà febbraio. A riuscire nell’impresa di ammorbidire le posizioni dei Repubblicani, che detengono la maggior parte dei seggi nella Camera, è stato lo speaker Mike Johnson, che con una serie di concessioni fatte ai più intransigenti del partito, è riuscito a ribaltare le previsioni del voto.

Gli aiuti dall’Europa

Anche l’Europa si dice pronta ad una svolta decisiva in termini di aiuti a Kyiv. “Questo non è solo un momento bello e importante per l'Ucraina. È un momento per garantire l’ordine di pace europeo, motivo per cui al Consiglio dell’Unione Europea, i ministri degli Esteri e della Difesa discuteranno intensamente dell’espansione del nostro sostegno all’Ucraina, soprattutto nel settore della difesa aerea". Lo ha detto la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, al suo arrivo al Consiglio degli Affari Esteri Ue in Lussemburgo. Tuttavia l’Europa non parla ad una sola voce. Il primo ministro ungherese, Victor Orban, esprime i timori per il vortice bellico dentro il quale si sta spingendo l’Europa, ribadendo la decisione di Budapest di rimanerne fuori. “Noi ungheresi sappiamo come è la guerra. Siamo stati coinvolti varie volte e sono convinto che dobbiamo restarne fuori. Questa non è la nostra guerra. Noi non vogliamo la guerra. Ecco perché dobbiamo lottare per la pace", ha scritto su Facebook il premier ungherese.

Sul terreno di Guerra

Per Kyiv la situazione sul campo continua a deteriorarsi. Durante la notte sono proseguiti lanci di missili e droni russi contro l’Ucraina. Gli attacchi, partiti dalla regione della Crimea e dal Donetsk, sono stati intercettati sull’oblast di Odessa. Intanto la Russia, che ha rivendicato la cattura di un piccolo villaggio a meno di tre chilometri da Chasiv Yar, ha subito un nuovo smacco nel Mar Nero, dove è stata colpita l'ennesima nave di Mosca.

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22 aprile 2024, 10:17