Tregua umanitaria a Gaza, cibo e forniture mediche via terra e aria
Gianmarco Murroni - Città del Vaticano
Una ‘pausa tattica’ per 10 ore al giorno delle sue operazioni militari e l’apertura di percorsi sicuri per l’ingresso degli aiuti. Dopo la crescente pressione internazionale di fronte alla catastrofe umanitaria provocata dalla fame e dalla mancanza dei beni più essenziali, Israele ha annunciato una tregua umanitaria a Gaza, riprendendo il lancio dal cielo di pacchi contenenti farina, zucchero e cibo in scatola. Anche Giordania ed Emirati hanno paracadutato nell'enclave palestinese almeno 25 tonnellate di beni con i loro aerei, mentre dopo 150 giorni l'Egitto ha fatto entrare dal valico di Rafah 120 camion di aiuti umanitari, tra cui cibo e forniture mediche. L'esercito israeliano ha precisato, però, che “continuerà le operazioni offensive” contro Hamas, che a sua volta ha sottolineato come "la tregua non avrà alcun significato se non si trasformerà in una reale opportunità per salvare vite umane".
Crisi umanitaria
L'Onu, intanto, ha accolto con favore la decisione di Israele di sostenere un potenziamento degli aiuti, incluso l'allentamento delle barriere doganali su cibo, medicinali e carburante provenienti dall'Egitto. Lo ha fatto sapere Tom Fletcher, sottosegretario generale per gli Affari umanitari. "Alcune restrizioni - ha affermato - sembrano essere state allentate, con prime segnalazioni che indicano l'impiego di cento camion di aiuti. Si tratta di un passo avanti, ma sono necessari ingenti quantitativi di aiuti per scongiurare la carestia e una catastrofica crisi sanitaria. Serve un'azione costante e urgente". Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la malnutrizione nella Striscia di Gaza sta seguendo una traiettoria "pericolosa", segnata da un picco di decessi a luglio. "Dei 74 decessi correlati alla malnutrizione nel 2025, 63 si sono verificati a luglio, inclusi 24 bambini sotto i cinque anni”. Per l'Oms "non è solo la fame a uccidere le persone, ma anche la disperata ricerca di cibo”.
Reazioni internazionali
In questa direzione vanno anche le parole del ministro degli Esteri britannico David Lammy, secondo cui la pausa tattica è "essenziale ma in ritardo", e non basta "ad alleviare i bisogni di coloro che soffrono". Anche il cancelliere tedesco Friedrich Merz, in una telefonata con Netanyahu, ha esortato il premier israeliano a "fornire ai civili affamati di Gaza gli aiuti umanitari di cui ha urgente bisogno". E soprattutto, a "fare tutto il possibile per ottenere un cessate il fuoco immediato". Con i negoziati di Doha bloccati dopo il ritiro dei team di Israele e Stati Uniti, l'accordo per la tregua resta ancora lontano. Il segretario di Stato Usa Marco Rubio ha detto che Washington "deve cambiare strategia a Gaza". E dalla Scozia, il presidente americano Donald Trump ha sottolineato che sul futuro della Striscia "non spetta a me decidere, tocca a Israele farlo".
Ancora vittime sulla Striscia
Malgrado la tregua umanitaria per permettere l'afflusso di aiuti, la crisi continua a uccidere ogni giorno a Gaza: sei persone sono decedute per la fame solo nelle ultime 24 ore, tra cui due bambini, mentre a decine continuano a morire per gli attacchi israeliani in tutta la Striscia. Almeno 13 palestinesi, tra cui due bambini, sono stati uccisi e diversi altri sono rimasti feriti dopo che le forze di Israele hanno aperto il fuoco sulle persone in attesa di aiuti umanitari nel nord e nel sud di Gaza. Nel sud dell'enclave, sei civili sono stati uccisi nei pressi di un centro di distribuzione di aiuti a sud-ovest di Khan Younis, dove la folla si era radunata nella speranza di ricevere rifornimenti essenziali nel contesto della politica israeliana di carestia sistematica in corso nell'enclave assediata. Nel frattempo, altri sei palestinesi sono stati uccisi dopo essere stati presi di mira dal fuoco dell'esercito israeliano nei pressi di un centro di distribuzione di aiuti alla periferia di Rafah. Nella Striscia di Gaza centrale, almeno un palestinese è stato ucciso in un attacco israeliano simile contro i richiedenti aiuti nel cosiddetto Corridoio di Netzarim. In un altro incidente, le forze israeliane hanno preso di mira i civili in attesa di aiuti vicino al valico di Zikim nel nord di Gaza, provocando ulteriori feriti.
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