Ucraina, Zelensky all’Onu: fermare Putin ora evita espansioni russe in futuro
Roberta Barbi – Città del Vaticano
Il discorso del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha caratterizzato i lavori di ieri dell'80ma Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York. Un richiamo a "fermare Putin" da parte di Zelensky arrivato mentre si svolgeva un incontro piuttosto teso tra il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, e il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov. Il tutto all’indomani del lungo discorso del presidente Trump che non ha risparmiato critiche all’istituzione delle Nazioni Unite e al quale il Cremlino ha replicato a distanza.
L’appello di Zelensky
Nel suo intervento, il presidente ucraino, ha parlato di “collasso del diritto internazionale” e, forte del ritrovato sostegno di Washington. Zelensky ha inoltre lanciato un appello: “Fermare Putin ora è più economico che contenere una Russia più aggressiva in futuro – ha detto - non farlo significa dare a Mosca la possibilità di espandere il conflitto”. Il capo dello Stato ucraino ha poi messo in guardia dalle “interferenze russe” come nei casi della Polonia, dell’Estonia e della Moldavia e ha lanciato l’allarme qu quella che ha definito “la corsa agli armamenti più distruttiva della storia”.
Il bilaterale Rubio-Lavrov
Nella stessa giornata, c’è stato un incontro dai toni molto tesi tra il segretario di Stato Usa Rubio e il ministro degli Esteri russo Lavrov in cui, mentre il primo ha ribadito l’appello del presidente Trump affinché cessino le uccisioni e la necessità che Mosca compia passi significativi verso una risoluzione pacifica e duratura del conflitto, il secondo si è limitato a sottolineare “il reciproco interesse a trovare una soluzione pacifica”, precisando che la Russia è disponibile ad aderire “alla politica delineata dai leader russi e statunitensi in Alaska”.
Il Cremlino a Trump: la Russia è un orso non una tigre
Nel frattempo, il Cremlino ha replicato al discorso del presidente Usa Trump affermando che la guerra in Ucraina è funzionale al futuro della Russia e continuerà fino al raggiungimento degli obiettivi iniziali, smentendo la possibilità che Kyiv possa riconquistare i territori occupati. “La Russia non è una tigre di carta, ma un orso vero”, ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitrj Peskov, riprendendo la metafora fatta dal numero uno della Casa Bianca.
Sul campo
Infine, sul terreno, si registra un nuovo raid notturno su Kharkiv, mentre la Germania ha denunciato il sorvolo di un aereo jet russo sopra una fregata della propria Marina militare nelle acque del Mar Baltico. Nelle prime ore del mattino, inoltre, droni sono stati avvistati sull'aeroporto di Aalborg, ma non solo: a seguito dell'incidente, i voli in arrivo e in partenza sono stati bloccati per diverso tempo, poi l'attività è stata ripristinata. Si tratta del secondo scalo del Paese costretto a chiudere dopo il caso di Copenaghen.
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