Incontro Trump-Netanyahu, sul tavolo un nuovo piano di pace
Silvia Giovanrosa - Città del Vaticano
Nel meeting previsto per oggi, lunedì 29 settembre, alla Casa Bianca, il presidente degli Usa Donald Trump dovrebbe condividere con il primo ministro israeliano Netanyahu una nuova proposta per porre fine alla guerra, un piano in 21 punti per portare ad un immediato cessate-il-fuoco, secondo quanto dichiarato dallo stesso Trump: ”Siamo molto vicini ad un accordo", ha annunciato dopo aver illustrato i dettagli della sua road map per Gaza ai leader arabi (dal Qatar all'Arabia Saudita, dall'Egitto alla Turchia), a margine dell'Assemblea generale dell'Onu. La proposta prevede il rilascio di tutti gli ostaggi, 20 dei quali sarebbero ancora vivi, entro 48 ore dalla firma dell’accordo con Israele, che per parte sua provvederà al graduale ritiro dell’esercito dalla Striscia di Gaza. Ai residenti arriveranno finalmente aiuti umanitari massicci, di nuovo distribuiti da Nazioni Unite e Mezzaluna rossa. Per Hamas il piano prevede una soluzione di compromesso: disarmo totale e nessun futuro nel governo della Striscia, in cambio dell'amnistia per i militanti e dell'esilio per i leader. I punti critici rimangono tuttavia il futuro governo di Gaza nelle mani dell’Autorità nazionale palestinese - il governo infatti dovrebbe essere composto da tecnocrati palestinesi e supervisionato da un nuovo organismo internazionale istituito dagli Usa in consultazione con i partner arabi ed europei - e la rinuncia all'annessione della Cisgiordania da parte di Israele.
Le dichiarazioni di Hamas
Hamas ha affermato che il gruppo è stato informato sul piano, ma non ha ancora ricevuto un'offerta ufficiale dai mediatori egiziani e qatarioti. La fazione islamica ha affermato di essere pronta a "valutare qualsiasi proposta in modo positivo e responsabile": il gruppo aveva precedentemente dichiarato di essere disposto a rilasciare tutti gli ostaggi in cambio della fine della guerra e del completo ritiro delle forze israeliane dalla Striscia. I negoziati sono stati interrotti dopo il tentato assassinio da parte di Israele della leadership di Hamas a Doha all'inizio di questo mese e da allora non sono più ripresi.
La situazione sul terreno
Continua intanto senza sosta l’azione militare israeliana, in particolare su Gaza City, dove si contano almeno 800mila sfollati. Nei massicci raid di ieri, ha dichiarato Hamas, si sono persi i contatti con 2 ostaggi. Gli ospedali locali nella Striscia di Gaza hanno riferito che nella giornata di domenica almeno 10 persone sono state uccise durante due attacchi dell’esercito israeliano nel campo profughi di Nuseirat. Le autorità sanitarie di Gaza hanno affermato nel loro rapporto quotidiano che il bilancio delle vittime è salito a 66.005, con ulteriori 168.162 feriti dall'attacco del 7 ottobre, aggiungendo che donne e bambini rappresentano circa la metà dei morti. Le cifre sono considerate affidabili dalle Nazioni Unite e da molti esperti indipendenti.
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