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Una delle aree colpite dai bombardamenti russi di ieri Una delle aree colpite dai bombardamenti russi di ieri  (AFP or licensors)

Offensiva russa sull'Ucraina, quattro morti nella capitale

Dopo i pesanti bombardamenti della scorsa notte le difese aeree dell'Ucraina hanno annunciato di aver distrutto 23 droni. Molti i danni a causa dei detriti precipitati sui centri abitati. Intanto da Washington arriva il via libera ad attacchi a lungo raggio contro la Russia. Lo ha dichiarato Keith Kellogg, inviato speciale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per l'Ucraina, parlando su Fox news

Francesco Citterich - Città del Vaticano

Sono state undici le regioni ucraine colpite ieri da uno dei più massicci attacchi russi degli ultimi mesi,  che nella capitale Kyiv ha provocato la morte di almeno 4 civili. Lo ha confermato  il ministro dell’Interno ucraino,  Igor Klymenko. A Kyiv, una dodicenne è stata rinvenuta senza vita sotto le macerie di un edificio residenziale. Altre due persone uccise si trovavano in un istituto medico. Decine i feriti, alcuni ricoverati in ospedale in gravi condizioni, con molti residenti costretti a scappare nei rifugi.

Droni e missili su tutto il Paese

Secondo Mosca, sono stati colpiti obiettivi militari, ma il presidente ucraino,  Volodymyr Zelensky, ha pubblicato sui social  foto  di edifici residenziali in fiamme, ed i giornalisti della Afp hanno visto i soccorritori usare macchinari pesanti tra i palazzi sventrati. Lo stato maggiore ucraino ha precisato che i russi hanno lanciato 643 droni e razzi, inclusi missili da crociera, sulle zone orientali, centrali e meridionali. In un’intervista ripresa dalle maggiori agenzie di stampa della Federazione russa, il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, ha dichiarato che la situazione dell’Ucraina sul terreno di guerra e la sua posizione negoziale peggiorano inesorabilmente ogni giorno. «Dovrebbero esserne consapevoli», ha precisato Peskov,  sottolineando che «il governo ucraino ne è consapevole, ma sta bluffando per evitare i negoziati di pace».

Aviazione Nato mobilitata

La vasta offensiva russa sull’Ucraina, durata ben 12 ore ed  effettuata a ondate, ha avuto come immediata conseguenza la mobilitazione dell’aviazione polacca per la difesa preventiva del confine orientale. Varsavia ha poi chiuso lo spazio aereo vicino a due delle sue città sudorientali, mentre droni non identificati sono stati avvistati anche sopra la base militare di Karup, la più grande della Danimarca, ha dichiarato ieri la polizia locale, l’ultimo di una serie di avvistamenti che le autorità danesi hanno definito un «attacco ibrido», alludendo a un possibile coinvolgimento russo. Accuse che il Cremlino ha respinto. Pure la vicina Norvegia sta indagando su «avvistamenti di droni» nei pressi della grande base militare di Orland, dove sono dislocati i caccia F-35 di Oslo. A supporto sono state mobilitate anche le forze armate tedesche, soprattutto dopo che diversi droni sono stati avvistati sopra lo Schleswig-Holstein, lo stato più settentrionale della Germania.

La Danimarca chiude lo spazio aereo

In vista del vertice europeo in programma mercoledì prossimo a Copenaghen, che riunirà i capi di Stato e di governo dei Ventisette, l’esecutivo danese guidato dalla premier, Mette Frederiksen,   ha deciso di chiudere da oggi a venerdì lo spazio aereo a tutti i voli civili di droni. La Danimarca — che dallo scorso 1° luglio detiene la presidentza di turno del del Consiglio dell'Unione europea — ha quindi accettato l’offerta della Svezia di tecnologia anti-drone, per garantire che l’incontro dell’Unione europea possa svolgersi senza interruzioni. Giovedì, sempre a Copenaghen è in programma la conferenza della Comunità  politica europea.

Ungheria e Slovacchia critiche con Ue

Durante le celebrazioni di ieri del 130° anniversario del ponte Mária Valéria, che unisce la città di Strigonio, in Ungheria, con Štúrovo in Slovacchia, attraverso il fiume Danubio,  il premier magiaro, Viktor Orbán è tornato ad attaccare l’Europa sull’Ucraina. Accanto al premier slovacco, Robert Fico, Orban ha detto che  «come gli imperi del passato che ci hanno paralizzato, l’Ue è ora diventata un progetto di guerra». «I leader di Bruxelles puntano apertamente a sconfiggere la Russia sul fronte orientale nel prossimo decennio, una strategia che richiede l’allineamento politico, economico e strategico di tutti i cittadini e le nazioni dell’Ue», ha aggiunto, sottolineando che l’Unione europea pretende che «ogni cittadino, impresa e Stato membro persegua questo obiettivo».

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29 settembre 2025, 11:13