La conferma di Trump: la Cia sta operando in Venezuela
Roberta Barbi – Città del Vaticano
Sarebbero le migrazioni consistenti e l’incremento del traffico di droga le motivazioni che avrebbero spinto il presidente americano Donald Trump ad autorizzare l’intelligence americana a operazioni segrete in Venezuela, dove non esclude possibili “attacchi terrestri” contro i narcos qualora se ne presentasse la necessità.
I precedenti
Un’escalation, quella tra i due Paesi, che va avanti da anni e che era già peggiorata in agosto, quando Washington aveva schierato 8 navi da guerra e un sottomarino nucleare al largo delle coste venezuelane conducendo almeno cinque attacchi contro imbarcazioni sospettate di narcotraffico, che hanno causato 27 morti. Oggi, secondo Trump, le rotte marittime dei carichi di droga sarebbero “molto sotto controllo”, così l’attenzione si sta spostando sulle rotte terrestri.
La reazione di Caracas
Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha condannato con forza le azioni statunitensi parlando di “violazione del diritto internazionale” e manifestando la volontà di fare appello alle Nazioni Unite. “L’America Latina non vuole, non ha bisogno e ripudia i golpe della Cia”, avrebbe detto Maduro, accusando Washington di usare il narcotraffico come pretesto per legittimare un’operazione di cambio di governo a Caracas che avrebbe l’obiettivo finale di impadronirsi delle risorse petrolifere venezuelane. In risposta al dispiegamento Usa, il Venezuela ha lanciato manovre militari ed esercitazioni al confine con la Colombia, mobilitando riservisti in tutto il Paese.
La politica americana
Gli Usa si erano già schierati apertamente contro il governo Maduro nel 2019, quando l’amministrazione Trump riconobbe Juan Guaidó presidente ad interim del Paese, ma l’ostilità risale ad ancora prima, durante la presidenza di Chavez. Successivamente, anche con l’amministrazione Biden sono state condotte pressioni sul governo venezuelano e prova ne è l’assegnazione nel 2025 del premio Nobel per la Pace a María Corina Machado, leader dell’opposizione e attivista per la democrazia. Intanto, prosegue il piano di rimpatri degli immigrati dell’amministrazione Trump: solo oggi sono arrivati a Caracas 153 cittadini venezuelani espulsi dagli Stati Uniti.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui