Argentina, il partito del presidente Milei vince le elezioni di metà mandato
Pietro Piga – Città del Vaticano
La mappa dell’Argentina si è dipinta di viola. È il colore de La Libertà Avanza (Lla), la coalizione della destra capeggiata dal capo di Stato, Javier Gerardo Milei, che si è imposta nelle elezioni di metà mandato in programma ieri, 26 ottobre. In questa tornata elettorale, che da più analisti è stata definita come un referendum sui primi due anni delle politiche economiche del presidente, erano in palio 127 seggi alla Camera dei deputati e 24 al Senato. Il fronte di cui è leader Milei ne ha conquistati, rispettivamente, 64 e 13. A livello nazionale, questo consenso si è tradotto nel 40,68% dei voti contro il 31,69% dell’Unione per la Patria (Up), l’alleanza del centrosinistra guidata dalla già presidente dell’Argentina (2007-2015), Cristina Fernández de Kirchner, e dall’ex numero uno della Camera dei deputati (2019-2022), Sergio Tomás Massa. Alle urne, sulla falsariga delle elezioni del 2021 e del 2023, l’affluenza è diminuita: ha votato il 67,85% degli aventi diritto.
Il risultato
Il risultato de La Libertà Avanza è stato descritto dalla stampa nazionale e non come una “vittoria schiacciante” e un “plebiscito”, che ha ribaltato i sondaggi della vigilia, considerato anche il tasso di approvazione di Milei, sceso sotto il 40%. Ma la coalizione della destra non ha raggiunto la maggioranza alla Camera dei deputati, nonostante in 16 dei 24 distretti nei quali si è votato abbia prevalso. L’esito più sorprendente è giunto dalla provincia di Buenos Aires, che rappresenta il 38% dell’elettorato nazionale: in un terreno in cui nelle elezioni locali di un mese fa l’alleanza era stata sconfitta con 13 punti di distacco dall’Unione per la Patria, questa volta la candidata “viola” ha conquistato oltre il 50% dei voti. La Libertà Avanza ha avuto la meglio anche negli altri cinque distretti più grandi del Paese, Córdoba, Santa Fe, Caba e Mendoza.
Le prossime sfide
Nella sua rinnovata composizione, il Congresso avvierà i lavori il prossimo 10 dicembre. Da quella data, Milei dovrà intavolare un dialogo con i parlamentari e, in particolare, con quelli del “centro”, che incideranno sul quorum necessario per l’approvazione delle leggi e delle riforme. Ed ecco perché, durante il comizio post-vittoria, il capo di Stato ha annunciato l’intenzione di discutere sul “Patto di Maggio”, l’insieme dei provvedimenti tra i quali, le riforme previdenziale, fiscale e del lavoro, per le quali Milei vuole superare i veti dell’ultima sessione legislativa.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui