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Le macerie della Striscia di Gaza Le macerie della Striscia di Gaza

Gaza, Israele denuncia l’attacco di Hamas contro l’esercito e lancia un raid

A rischio la tregua dopo i bombardamenti dell’esercito in risposta a quella che il premier Netanyahu definisce una “violazione del cessate-il-fuoco”. Immediata la smentita del movimento islamista che, nel frattempo, ha consegnato i corpi di altri due ostaggi vittime del 7 ottobre 2023, si tratta di Ronen Engel e del thailandese Sonthaya Oakkharasri

Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano

Un rimpallo di responsabilità che però potrebbe avere una unica conseguenza: mettere a rischio la già di per sé fragile tregua nella Striscia di Gaza. Di oggi è il bombardamento aereo israeliano nel sud della Striscia, che gli israeliani definiscono una risposta agli attacchi di Hamas contro le sue postazioni, azione che però il movimento islamista nega con forza, ribadendo il suo impegno a rispettare la tregua.  A denunciare la “violazione del cessate-il-fuoco” è stato il premier israeliano Netanyahu, che ha ordinato all’Idf di agire “con forza” contro gli obiettivi “terroristici” a Gaza. Secondo l’esercito israeliano, i miliziani di Hamas avrebbero lanciato missili anticarro e aperto il fuoco contro le forze israeliane presenti a Rafah “per distruggere le infrastrutture terroristiche, in conformità con i termini dell'accordo”. Due, in risposta, i raid aerei israeliani dei quali però non si conosce il risultato in termini di vittime e feriti.

Le accuse degli Stati Uniti

Ad accusare Hamas è anche il Dipartimento di Stato Usa, secondo il quale il movimento avrebbe pianificato un imminente massiccio attacco ai civili palestinesi in violazione al cessate-il-fuoco, che mette a rischio “gli sforzi di mediazione”. Anche in questo caso Hamas respinge le accuse, precisando di non aver attaccato civili, bensì quelle che definisce “bande criminali armate e finanziate” da Israele e operanti a Gaza. Se "Hamas dovesse procedere con questo attacco – è l’indicazione statunitense – verranno prese misure per proteggere la popolazione di Gaza e preservare l’integrità del cessate il fuoco".

La riconsegna dei corpi di due ostaggi

Hamas ha intanto consegnato ieri a Israele altre due salme di ostaggi, si tratta del 54enne Ronen Engel, rapito dal kibbutz Nir Oz e la cui famiglia, moglie e due figlie, anch’esse rapite, erano state successivamente rilasciate. Il secondo corpo appartiene a Sonthaya Oakkharasri, cittadino della Thailandia, che lavorava nel kibbutz di Bèeri.  Israele subordina la riapertura del valico di frontiera con l'Egitto a Rafah, fondamentale per l'ingresso degli aiuti umanitari nel territorio palestinese, alla consegna di tutti gli ostaggi deceduti. “La guerra a Gaza – ha intanto dichiarato il premier israeliano Netanyahu – continuerà fino a quando Hamas non sarà disarmata", annunciando poi l’intenzione di ricandidarsi alle elezioni del 2026, certo di ottenere la vittoria. L’Idf ha intanto iniziato a demarcare fisicamente il confine di ritiro della Linea Gialla a Gaza, collocando grossi blocchi di cemento di colore giallo. Tale confine era stato ordinato dal ministro della difesa Katz, secondo il quale ora i confini del controllo militare nella Striscia sono chiaramente visibili, con l’avvertimento che “ogni violazione avrà una risposta immediata”. Ieri l’esercito aveva ucciso un’intera famiglia di undici persone, composta – secondo alcune notizie – da sette bambini, tre donne e un uomo, che viaggiava a bordo di un’auto mentre tentava di tornare alla propria casa per ispezionarla. L’attacco sarebbe avvenuto poiché il veicolo avrebbe violato la linea gialla.

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19 ottobre 2025, 14:53