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Il Segretario di Stato Marco Rubio in visita in Israele Il Segretario di Stato Marco Rubio in visita in Israele  (AFP or licensors)

Gaza, Rubio in Israele per sostenere il piano Trump

Il Segretario di Stato americano Marco Rubio in visita in Israele inizia con cautela a parlare della Fase 2 del piano di pace proposto da Trump. Intanto, le fazioni palestinesi di Hamas e Fatah hanno dato il via libera ad un governo di tecnocrati nella Striscia

Silvia Giovanrosa - Città del Vaticano

“Non esiste un piano B", quello di Trump è "il migliore per avere successo": lo ha dichiarato il Segretario di Stato Usa Marco Rubio, quarto diplomatico inviato dalla Casa Bianca in Israele in pochi giorni. Rubio, in visita nella località israeliana di Kiryat Gat, presso il Centro di coordinamento civile-militare - l'organismo incaricato di monitorare il cessate il fuoco a Gaza, con 200 soldati statunitensi - punta a blindare il piano di pace e a mantenere il cessate il fuoco contenendo le frange dell’estrema destra del governo Netanyahu che spingono in direzione opposta. Rubio poi è tornato a redarguire Hamas che non starebbe rispettando gli accordi: “Se rifiuta di disarmarsi, sarà considerata una violazione", ha affermato, ricordando che il gruppo deve ancora consegnare tutti i corpi degli ostaggi.

La forza di stabilizzazione internazionale

Rubio è poi tornato a parlare della ISF, International stabilization force ideata nell’ambito del “Trump-Netanyahu Gaza Plan”, una forza multinazionale incaricata di mantenere l’ordine, garantire la sicurezza dei confini e supervisionare il disarmo dei gruppi palestinesi. Molti Paesi vi desiderano partecipare, ma secondo quanto ha affermato dal diplomatico, dovranno trovare il favore di Israele, che potrebbe escludere la Turchia, ritenuta troppo vicina ad Hamas.

Il governo tecnocratico

Intanto Hamas e Fatah, hanno accettato di affidare temporaneamente a "un comitato palestinese di tecnocrati indipendenti" la gestione dei servizi di base a Gaza e di rivitalizzare l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina come unico rappresentante legittimo del popolo palestinese". Sul tema il capo della Casa Bianca sta ancora pensando alla scarcerazione di Marwan Barghouti, figura di spicco di al Fatah, condannato a venti anni in carcere in Israele per diversi attentati. Un altro punto in discussione è il disarmo di Hamas, che al momento non sembra trovare una risoluzione. Gli Stati Uniti avrebbero chiesto inoltre a Israele di non imporre nuove sanzioni su Hamas o sulla Striscia di Gaza, nonostante il gruppo ritardi la restituzione dei corpi degli ostaggi uccisi. Lo riporta l'emittente pubblica israeliana Kan, citando fonti governative, come riferisce Times od Israel.

L'annessione della Cisgiordania

Sulla Cisgiordania intanto, il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, sembra aver assecondato la richiesta di Donald Trump di non procedere con l’annessione della Cisgiordania allo Stato d’Israele. Il primo ministro dopo il voto favorevole della Knesset al disegno di legge che stabilisce la sovranità israeliana sulla West Bank, ha chiesto ai parlamentari del suo partito di astenersi bloccando così l’iter legislativo.

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25 ottobre 2025, 09:57