Lampedusa, il lancio dei fiori in mare durante le celebrazioni nell'anniversario del naufragio del 2013 Lampedusa, il lancio dei fiori in mare durante le celebrazioni nell'anniversario del naufragio del 2013  (Comitato Tre ottobre)

Lampedusa, commozione nel ricordo della strage in mare del 2013

Nel giorno del dodicesimo anniversario del naufragio in cui persero la vita 368 migranti, si è conclusa l’edizione 2025 della “Giornata della Memoria,” promossa dal Comitato 3 ottobre, con la marcia verso la Porta d’Europa, il momento di raccoglimento e il lancio della corona di fiori in mare. Lanciato un “contest/percorso” di sensibilizzazione attiva e consapevole sui temi della memoria, della migrazione e dei diritti umani rivolto alle scuole

Alessandra Zaffiro - Palermo

In marcia verso la Porta d’Europa coesi, commossi, in silenzio, chi con lo sguardo basso, chi con gli occhi rivolti verso il mare e il cielo, dove si incontrano e sembrano non avere più una linea di confine. Un percorso nel quale si sono uniti sopravvissuti al naufragio, parenti delle vittime, testimoni, studenti, docenti, attivisti, operatori umanitari e gente comune per ricordare i 368 migranti che dodici anni fa hanno perso la vita quando, a poche miglia dalla costa dell’Isola dei Conigli, un’imbarcazione partita dalla Libia con 500 persone a bordo prese fuoco e si capovolse, inabissandosi con bambini, donne, uomini, mettendo la parola fine alla traversata nel Mediterraneo e alla loro speranza di una vita migliore.

“Grazie per l’ospitalità alla gente del posto, siete la dimostrazione che l’umanità esiste - ha detto uno dei parenti delle vittime dopo il momento di raccoglimento - grazie agli studenti: voi siete il futuro, siete i nostri futuri politici, avvocati, noi crediamo in voi, voi potete fare il cambiamento, ricordate: tutti i piccoli gesti sono importanti. Non perdete mai l’umanità”. Sulle note de “La Cura” di Franco Battiato sono stati letti i nomi delle vittime riconosciute: “Su 368 siamo riusciti a dare nome e cognome a 70 - ha detto Tareke Brhane, presidente del Comitato 3 ottobre, organizzatore delle celebrazioni di questi giorni - erano tutti ragazzini, tutte donne, come abbiamo saputo in questi giorni, solo cinque donne sono sopravvissute, neanche un bambino. Cercheremo fino all’ultimo giorno di dare loro un nome e una degna sepoltura”. La deposizione della corona di fiori in mare ha concluso la “XII Giornata della memoria e dell’accoglienza” dedicata quest’anno al tema delle “Memorie attive”.

Tre giorni di tavole rotonde con 800 studenti italiani e stranieri

Chi ha partecipato da martedì all’evento promosso dal Comitato 3 ottobre  tornando a casa porterà nella propria vita, in famiglia, al lavoro, tra amici, un bagaglio di emozioni, l’esperienza dell’immedesimazione, il sentimento dell’empatia, la resilienza e il coraggio delle testimonianze dei sopravvissuti, il senso civico ma anche la cultura dell’accoglienza e della solidarietà al fine di contrastare intolleranza, razzismo e discriminazione, incoraggiando processi di inclusione e inserimento sociale delle persone migranti.

Il programma del Comitato 3 ottobre dedicato quest’anno al tema “Memorie attive”  ha coinvolto 800 studenti italiani ed europei impegnati in tavole rotonde, incontri con testimoni, familiari delle vittime, operatori umanitari, componenti di numerose Ong, associazioni, agenzie delle Nazioni Unite e giornalisti.

Mentre sull’isola pelagia continuano gli sbarchi di migranti ragazze e ragazzi hanno avuto l’opportunità di confrontarsi con chi è sopravvissuto, ascoltando chi ha vissuto sulla propria pelle cosa significa attraversare il Mediterraneo e perché si parte. “Molte persone partono dall’Africa nel tentativo di raggiungere Lampedusa e attraverso essa l’Europa e molti di questi muoiono in mare - ha detto il sindaco del’isola pelagia, Filippo Mannino, sulla necessità di creare una banca dati del dna delle vittime - la seconda tragedia è rappresentata dal fatto che tutte queste persone morte, la maggior parte di loro continuano a non avere un volto, un nome e ci sono altrettante famiglie che ancora sono lì, nella speranza di avere qualche informazione, di sapere se il proprio parente che era partito è sopravvissuto, è arrivato vivo. Ringrazio il Comitato 3 ottobre che ha preso questo impegno, per aver acceso i fari su questa tematica molto importante, oltre a quello che è l’aspetto dei diritti umani”.

Lanciato il contest per le scuole “L’eredità delle parole”

Questa mattina il Comitato 3 ottobre ha lanciato il contest “L’eredità delle parole”, rivolto alle scuole secondarie di secondo grado per l’approfondimento dei temi trattati durante la “XII Giornata della memoria e dell’accoglienza” che si è svolta a Lampedusa dal 30 settembre ad oggi per accompagnare ragazze e ragazzi in un percorso sensibilizzazione attiva e consapevole sui temi della memoria, della migrazione e dei diritti umani.

Le classi sono invitate a riflettere su questioni etiche, civiche e simboliche legate ai fatti del 3 ottobre. Il percorso si propone di stimolare la partecipazione attiva e il dialogo tra pari; promuovere la cultura della solidarietà, dell’accoglienza e della responsabilità collettiva; incoraggiare una restituzione creativa del lavoro svolto. L’esito del contest sarà presentato nel corso della prossima “Giornata della Memoria e dell’Accoglienza” nel 2026.

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

03 ottobre 2025, 14:41