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Nuovi raid israeliani su tutta la Striscia dopo l'annuncio della ripresa del cessate-il-fuoco ieri Nuovi raid israeliani su tutta la Striscia dopo l'annuncio della ripresa del cessate-il-fuoco ieri  (AFP or licensors)

Gaza, ancora raid dell'Idf dopo la ripresa del cessate-il-fuoco

Ancora bombardamenti delle truppe israeliane dopo l'annuncio della ripresa del cessate-il-fuoco ieri pomeriggio. Colpite "minacce imminenti" e "infrastrutture terroristiche". Il leader cinese Xi si complimenta con il presidente Usa Trump per "l'impegno per raggiungere l'intesa". Il governo palestinese rivendica "il proprio ruolo sul campo" nella gestione della Striscia

Roberto Paglialonga - Città del Vaticano

A Gaza è una tregua a singhiozzo. Anche ieri pomeriggio, poche ore dopo aver annunciato il rinnovo del cessate-il-fuoco a seguito di un’ondata di pesantissimi attacchi nella notte precedente (104 il bilancio dei morti accertati, 46 bambini), le truppe israeliane hanno colpito un deposito di armi nel nord della Striscia. Il quartiere bombardato è quello di Al Salatin, a sud-ovest di Beit Lahia, dove si sono registrati almeno due morti, ha riportato Al Jazeera citando fonti dell’ospedale Al Shifa.

Raid sul campo profughi di Al Maghazi

Un altro raid è stato invece sferrato sull’area est del campo profughi di Al Maghazi, nel centro del territorio palestinese. E attacchi si sono verificati pure al sud, nella zona di Khan Yunis, dove secondo l’esercito israeliano sarebbero state demolite "infrastrutture terroristiche" degli islamisti.

Accuse reciproche tra Israele e Hamas sulle violazioni

Le accuse di violazione della tregua si incrociano. "Hamas sta ingannando Israele, sta ingannando il presidente americano, Donald Trump, e sta ingannando il mondo", ha assicurato una portavoce del premier israeliano, Benjamin Netayahu, in un briefing con la stampa straniera. Hamas, per parte sua, ha attaccato "l’insidiosa escalation contro il nostro popolo" che "rivela una chiara intenzione israeliana di minare l’accordo e imporre nuove realtà con la forza".

Onu: Israele rispetti i suoi obblighi

A chiedere però a Israele di rispettare i suoi obblighi "ai sensi del diritto internazionale umanitario» sono direttamente le Nazioni Unite. Tel Aviv è "responsabile di eventuali violazioni", ha dichiarato l’Alto commissario Onu per i diritti umani. Mentre il segretario generale, António Guterres, "condanna fermamente gli attacchi aerei israeliani sui civili a Gaza, tra cui molti bambini. Condanna tutte le azioni che minano il cessate-il-fuoco e mettono a rischio i civili".

Trump nell'incontro con Xi: nella Striscia è tornata la tregua

La convinzione che, comunque, "la Striscia sia tornata alla tregua" è stata espressa dal presidente degli Usa, Donald Trump, nell’incontro con il leader cinese, Xi Xinping. Il quale si è complimentato con l’inquilino della Casa Bianca "per il grande contributo al raggiungimento dell’intesa".

Il governo della Palestina rivendica il proprio ruolo a Gaza

Chi si dice impegnato a garantire la tenuta del cessate-il-fuoco è uno dei principali mediatori, il Qatar: "Hamas è pronto a rinunciare al controllo della Striscia", ha detto il primo ministro di Doha. Affermazione ribadita anche da Taher al Nunu, alto funzionario del movimento islamista, citato dall’agenzia di stampa palestinese Quds, affiliata al gruppo. La possibilità di "assumere il proprio ruolo sul campo" è invece rivendicata dal governo palestinese, attraverso il primo ministro, Mohamed Mustafa.

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30 ottobre 2025, 11:01