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La distruzione nella Striscia di Gaza La distruzione nella Striscia di Gaza

Gaza, la stretta degli Usa: presentata bozza di risoluzione all’Onu

In Medio Oriente gli Stati Uniti accelerano sul piano di pace tra Israele e Gaza spingendo per avere peacekeeper sul terreno già da gennaio e presentano una bozza di risoluzione all’Onu. Intanto Hamas ha restituito un altro corpo: è il sergente maggiore Itay Chen, con cittadinanza statunitense. Si intensificano le pressioni internazionali sul sud del Libano

Roberta Barbi – Città del Vaticano

Una bozza che dovrebbe essere la base per i prossimi negoziati: questo il testo presentato dagli Usa alle Nazioni Unite che prevede il dispiegamento a Gaza di truppe provenienti da Paesi arabi e musulmani fino alla fine del 2027, nel quadro di una missione istituita in collaborazione con il Consiglio di pace presieduto dal presidente americano Trump. Tra i compiti di questa forza, la sicurezza dei confini, la protezione dei civili e dei corridoi umanitari nonché l’addestramento di una nuova polizia palestinese, ma soprattutto la garanzia di smilitarizzazione della Striscia di Gaza, qualora Hamas non proceda spontaneamente.

Hamas restituisce corpo di ostaggio statunitense

Dal segretario generale dell’Onu Guterres, intanto, arriva l’appello contro le violazioni del cessate il fuoco: dall’entrata in vigore della tregua, il 10 ottobre, infatti, si contano 240 vittime e oltre 600 feriti. Ieri sera Hamas ha restituito un altro corpo: si tratterebbe del sergente maggiore Itay Chen, 19 anni, l’ultimo statunitense ancora trattenuto: ora seguiranno le procedure di riconoscimento, mentre a Gaza restano ancora 7 corpi, compreso quello di un soldato ucciso nella guerra tra Israele e Hamas del 2014.

Tensioni nel sud del Libano

Nel frattempo si intensificano le pressioni internazionali sul sud del Libano: gli Usa chiedono con insistenza il disarmo di Hezbollah e spingono per avviare negoziati diretti con il governo di Beirut. Mentre proseguono le violazioni da parte di Israele lungo la linea di demarcazione tra i due Paesi e nell’entroterra meridionale, Nabih Berri, presidente del Parlamento e alleato del partito filo-iraniano, ha organizzato una conferenza per la ricostruzione in cui si ribadisce la via dei negoziati, pur considerando Israele come un “nemico” e non come un “alleato”.

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05 novembre 2025, 08:04