Ucraina, tre morti e dieci feriti a Kharkiv. Zelensky atteso a Parigi

Roberta Barbi – Città del Vaticano

Ben 195 scontri diretti sul terreno in un solo giorno: sono i numeri spaventosi della guerra in Ucraina, che si sta concentrando su Pokrovsk, dove i russi hanno affondato la loro offensiva nel fine settimana con 66 attacchi. Nella notte, missili russi hanno colpito anche la città di Balakliya, nella regione di Kharkiv, dove sono rimaste uccise tre persone e dieci sono state ferite, la maggior parte delle quali ha necessitato un ricovero in ospedale. A concludere il bilancio dal fronte, ci sarebbero anche due villaggi conquistati dai russi nella regione di Zaporizhzhia, parzialmente occupata: lo conferma il ministero della Difesa di Mosca.

Il tour europeo di Zelensky

Intanto il presidente ucraino Zelensky sta compiendo un lungo viaggio in Europa. Nei giorni scorsi ha visitato Atene, dove si è concentrato sulla questione dell’emergenza energetica, ottenendo dal governo la promessa di forniture di gas da gennaio a marzo 2026: uno dei principali problemi di Kyiv, infatti, è ora il rifornimento energetico, dati i continui attacchi russi a queste infrastrutture. L’Ucraina, su questo tema, sta lavorando per stipulare un contratto a lungo termine anche con l’Azerbaigian. Nelle prossime ore Zelensky sarà a Parigi per firmare con il suo omologo Macron un accordo senza precedenti che a suo dire “rafforzerà l’aviazione da combattimento e le capacità di difesa aerea”. L’ultima tappa del tour europeo del presidente ucraino sarà Madrid. 

La posizione degli Usa

Il viaggio di Zelensky arriva in un momento particolarmente delicato per il suo Paese, non solo sul terreno, ma anche sul fronte degli aiuti: insufficienti quelli provenienti dall’Unione europea, mentre quelli dagli Stati Uniti vedono una fase di incertezza in quanto soggetti alle decisioni del presidente Trump. Lo scandalo corruzione che ha investito Kyiv nel settore energetico, inoltre, non sta aiutando la situazione. Sull’argomento negoziati, il consigliere di Putin, Ushakov, ha fatto sapere che “le comunicazioni tra Usa e Russia per una soluzione continuano”, precisando che il punto di partenza sarebbe l’accordo raggiunto tra i presidenti Trump e Putin in Alaska lo scorso agosto.