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Le attività dell’EbA Project di Acra nel Bosque Seco, Ecuador. Fonte: Acra – Cooperazione Rurale in Africa e America Latina Le attività dell’EbA Project di Acra nel Bosque Seco, Ecuador. Fonte: Acra – Cooperazione Rurale in Africa e America Latina

Ecuador, l’impegno di Acra per l’ecosistema e le comunità locali

L’EbA Project è l’iniziativa dell’ong italiana nella foresta secca, il Bosque Seco, che patisce gli effetti del cambiamento climatico e del riscaldamento globale. Il Program manager per il Paese, Marco Ferrari, racconta ai media vaticani: “Presentiamo strategie di adattamento coinvolgendo le popolazioni che soffrono ogni giorno la mancanza d’acqua, i prolungati periodi di siccità e l’aumento delle temperature”

Pietro Piga – Città del Vaticano

I montuvio osservano il Bosque Seco mutare. La foresta secca dell’Ecuador, dove questo gruppo contadino si è stabilito, si accorcia, si secca e brucia più rapidamente e frequentemente. Collocata nella catena montuosa del Chongón Colonche, è avvolta nella morsa del cambiamento climatico e del riscaldamento globale. Il suo volto è trasfigurato, come la quotidianità di chi la abita, agricoltori e allevatori, dediti anche all’artigianato. La discontinuità delle precipitazioni tiene sotto scacco tanto i montuvio, quanto le piante: la stagione delle piogge si riduce e quella secca si allunga, l’acqua scarseggia e viene contaminata e la terra si inaridisce, le condizioni igienico-sanitarie peggiorano e riemergono le malattie date per quasi debellate, come la febbre dengue. Acra - Cooperazione Rurale in Africa e America Latina - è arrivata fino al Bosque Seco, esportando il suo approccio di adattamento basato sull’ecosistema (EbA Project). Il suo scopo è raggiungere gli obiettivi numero 13, Promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico, e numero 15, Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre, dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. “Le nostre misure sono basate sulla natura, come il ripristino delle foreste, del suolo e delle funzioni idrologiche, e puntano a una coerenza verticale tra le azioni delle comunità contadine, i piani dei governi locali e le politiche nazionali”, spiega ai media vaticani Marco Ferrari, il Program manager in Ecuador dell’organizzazione non governativa italiana.

Ascolta l’intervista a Marco Ferrari

Biodiversità e risorse naturali da preservare

L’EbA Project è partito il 1mo gennaio, proseguirà per un altro anno, ed è destinato ai circa 115.100 residenti delle province di Manabí, Santa Elena e Guayas, e dei municipi di Puerto López, Jipijapa, Paján, Pedro Carbo e Santa Elena, che si estendono lungo la costa ecuadoriana. L’attività più recente è la costruzione dei micro-bacini idrici che Acra, dopo le azioni di sensibilizzazione, sta seguendo con un tecnico di campo che istruisce anche i produttori sulle tecniche agro-ecologiche. “In questo caso si è trattato della riscoperta di un sistema tradizionale, detto albarradas – racconta Ferrari – che consiste nella realizzazione, lontano dai fiumi e usando pietre e argilla, di piccoli bacini idrici che raccolgono l’acqua piovana e quella che si infiltra dal suolo, mantenendo così la disponibilità nei periodi di siccità”. Per la conservazione della biodiversità e delle risorse naturali del Bosque Seco, minacciate anche dallo sfruttamento agricolo e dal disboscamento messi in atto dall’essere umano, Acra funge da ponte tra la società e le istituzioni statali, promuovendo il dialogo, il confronto e la collaborazione, che la pandemia di Covid-19 ha rallentato. “Ci stiamo impegnando per ridare slancio al tavolo regionale sulle strategie di adattamento a cui partecipano i rappresentanti delle province di Manabí, Santa Elena e Guayas – afferma Ferrari –, da definire e presentare ai governi locali coinvolgendo le popolazioni che vivono quotidianamente gli effetti della mancanza d’acqua, della stagione secca e dell’aumento delle temperature sui loro mezzi di sostentamento. Abbiamo anche completato tre studi partecipativi, che al momento sono in fase di valutazione, che includono le misure scelte dai cittadini”.

Un momento delle attività di Acra. Fonte: Acra – Cooperazione Rurale in Africa e America Latina
Un momento delle attività di Acra. Fonte: Acra – Cooperazione Rurale in Africa e America Latina

Il ruolo della formazione

Un altro aspetto dell’EbA Project riguarda il monitoraggio, le analisi e la diffusione dei dati sulle vulnerabilità delle comunità locali, sullo stato di salute del Bosque Seco e sugli impatti socio-economici del cambiamento climatico e del riscaldamento globale, che passa anche per la formazione degli attori coinvolti. “Abbiamo formato 140 persone di 12 comunità sulle attività produttive – conclude Ferrari – 60 rappresentanti provinciali e 80 funzionari pubblici nazionali e provinciali sull’EbA Project, incluso il modo di integrarlo nelle politiche territoriali. E abbiamo coinvolto gli studenti di tre università, immettendoli in percorsi di restituzione delle conoscenze al proprio territorio”. Un’altra azione compiuta da Acra anche per scoraggiare l’emigrazione dei montuvio dal Bosque Seco.

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13 novembre 2025, 09:00