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Filippine, ancora morte e distruzione per il super tifone Fung-wong

La nazione asiatica è stata di nuovo colpita da forti raffiche di vento e piogge torrenziali che hanno interessato sopratutto il nord del Paese: almeno otto morti e 1,4 milioni di sfollati. Il Paese è ancora sofferente per il precedente tifone che la scorsa settimana aveva provocato più di 200 vittime e per il terremoto dello scorso ottobre. Caritas Filippine in campo per aiutare la popolazione sofferente

Federico Piana - Città del Vaticano

Inondazioni e frane, strade interrotte dai detriti, tetti delle case sollevati in aria come fossero fuscelli, intere province senza più energia elettrica per diverse ore. Fung-wong, che ieri notte si è abbattuto sulla parte nord occidentale delle Filippine, non è un tifone normale: gli esperti lo hanno definito «super» perché ha superato di gran lunga la potenza di quello della settimana scorsa, chiamato Kalmaegi, che solo nelle zone centrali della nazione  aveva provocato più di 200 morti ed ingenti danni.

Primo bilancio

Per il momento, il bilancio delle vittime di Fung-wong ha fatto registrare il decesso di almeno 8 persone, tra i quali tre bambini travolti da una colata di fango. Quello che spaventa è anche il numero degli sfollati costretti ad abbandonare le proprie abitazioni per mettersi in sicurezza: sarebbero almeno 1,4 milioni, secondo i dati diffusi dalle autorità. Ma, forse, potrebbero aumentare. L’evacuazione preventiva è un punto essenziale del programma di mitigazione degli effetti dei tifoni che le autorità filippine hanno purtroppo dovuto imparare a mettere in pratica vista la frequenza con la quale questi fenomeni climatici estremi stanno devastando il Paese.

Soccorsi immediati

«Il coordinamento dei soccorsi tra governo nazionale e quello locale è molto efficace» ha fatto sapere padre  Carmelo Caluag, direttore esecutivo di Caritas Filippine, che ha spiegato come, anche questa volta, l’organizzazione ecclesiale da lui guidata si sia mobilitata per aiutare, mettendo in campo tutte le risorse in ogni diocesi della nazione. «Il nostro problema più grave, ora, sono le inondazioni perché c’è sempre il rischio di mareggiate. In questo caso, stiamo monitorando anche le frane nelle zone rurali, forse le più colpite».

Grandezza spavenosa

Il super tifone, della larghezza spaventosa di 1.800 chilometri, prima di perdere potenza e dirigersi vero il Mar della Cina, ha interessato anche un’area filippina densamente popolata: la grande isola di Luzon. «Anche qui — ha detto padre Caluag — ci stiamo coordinando con i nostri direttori locali per cercare di portare aiuti. Siamo costantemente aggiornati».

Villaggi allagati

Le piogge torrenziali, secondo una prima ricostruzione della Protezione civile, avrebbero allagato oltre 130 villaggi del nord: in uno di questi, numerose persone si sono rifugiate sui tetti per sfuggire alla furia delle acque. «Sebbene il tifone sia passato, le sue piogge rappresentano ancora un pericolo in alcune aree di Luzon, inclusa l'area metropolitana della capitale, Manila» ha detto, rispondendo ad alcune domande dei giornalisti, Bernardo Rafaelito Alejandro uno dei responsabili della Protezione Civile.

Scuole e uffici chiusi

Dopo aver dichiarato lo stato di emergenza, il governo ha disposto la chiusura delle scuole e degli uffici pubblici fino a domani mentre, finora, sono stati cancellati 325 voli nazionali e 61 voli internazionali. Difficoltà anche nei porti dove molte navi sono rimaste ormeggiate a causa del mare in tempesta

Tragica ciclicità

Fung-wong è il ventunesimo tifone che dall’inizio dell’anno colpisce la nazione ma a mettere a dura prova la popolazione ed il sistema dei soccorsi era stato anche il terremoto nel quale, il 1 ottobre scorso, avevano perso la vita oltre settanta persone mentre gli sfollati erano stati più di 20.000. Anche a  causa della presenza di 12 vulcani attivi, le Filippine risultano essere la nazione con il più alto rischio di disastri al mondo. Ecco perché il governo sta guardando con interesse ai lavori della Cop30 sul clima che si aprano oggi in Brasile e che hanno come obbiettivo quello di trovare politiche efficaci per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici.

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10 novembre 2025, 15:40