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Tende di sfollati in un campo profughi nei pressi di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza Tende di sfollati in un campo profughi nei pressi di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza  (AFP or licensors)

Gaza, nuovi raid dell'Idf nel sud della Striscia causano oltre 30 morti

L'esercito israeliano accusa Hamas di aver violato il cessate-il-fuoco e bombarda pesantemente le aree meridionali della Striscia. Ma i responsabili del gruppo islamista contrattaccano: "Pericolosa escalation contro il nostro popolo". In Libano ancora tensioni: il segretario generale dell'Onu "molto preoccupato" per i raid dell'Idf nel sud del Paese dei cedri

Roberto Paglialonga - Città del Vaticano

I jet israeliani sono tornati ieri a bombardare diffusamente e massicciamente la Striscia di Gaza, dove la tregua resta ancora assai fragile, e mentre si attende che venga definita la Forza internazionale di stabilizzazione (Isf), ormai prevista da un mandato delle Nazioni Unite. A riaccendere la miccia è stato, secondo l’Idf, un attacco dei miliziani che, violando il cessate-il-fuoco raggiunto il 10 ottobre, hanno sparato contro i soldati di stanza oltre la “Linea gialla” a Khan Yunis, nel sud.

Accuse reciproche tra Israele e Hamas sulla violazione della tregua 

Ma le accuse sono reciproche, e Hamas ha rimandato al mittente la responsabilità degli attacchi, parlando in una nota di "pericolosa escalation contro il nostro popolo". Parole quasi identiche espresse anche dal ministero degli Esteri del Qatar. Mentre le autorità israeliane, che hanno promesso di "eliminare Hamas ovunque si trovi", affermano di aver colpito alti ufficiali dell’ala militare del gruppo islamista: in particolare, sarebbero stati eliminati il comandante della Brigata Zeitoun e il capo dell’unità navale di Hamas.

Oltre 30 morti a causa dei raid nei pressi di Khan Yunis

Il risultato è comunque una nuova strage, che avrebbe coinvolto anche molti civili: 28 i morti, dei quali — secondo i responsabili sanitari palestinesi — 17 sarebbero donne e bambini. Tra l’altro, altre 4 vittime sono state registrate anche stamattina, a seguito di un raid aereo condotto su una casa nella zona di Bani Suheila, a est sempre di Khan Yunis. Lo riferisce la protezione civile palestinese ripresa da Al Jazeera.

Crisi umanitaria sempre più grave, l'Onu: rischio infezioni batteriche

Si acuisce intanto la crisi umanitaria e sanitaria, già drammatica anche a causa dell’arrivo del freddo e delle piogge intense. Gli stagni di Sheikh Radwan a Jabalya, ha riferito il portavoce Onu, Stéphane Dujarric, sono nuovamente a rischio di straripamento. Il deterioramento dei sistemi di sanificazione, ha spiegato, "mette in pericolo la salute pubblica, aumentando la minaccia della diffusione di infezioni batteriche attraverso il contatto con acqua o rifiuti contaminati".

Guterres "molto preoccupato" per le continue tensioni nel sud del Libano

Tensione sempre altissima in Libano, dopo i 14 morti causati martedì da un pesante raid dell’Idf sul campo profughi di Ain al-Hilweh, nel sud. "Siamo molti preoccupati per i bombardamenti aerei israeliani — ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres —, esortiamo le parti a rispettare la cessazione delle ostilità". Anche ieri sera l’esercito israeliano ha colpito diversi depositi di armi appartenenti a Hezbollah, nei villaggi di Deir Kifa, Shehour, Tayr Felsay e Aynata.

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20 novembre 2025, 11:31