Gaza, Onu: è emergenza abitativa e alimentare
Vatican News - Città del Vaticano
A distanza di settimane dall’inizio della tregua a Gaza, le condizioni di vita della popolazione continuano a rimanere drammatiche con centinaia di migliaia di persone costrette a dormire all’aperto, in rifugi di fortuna e in accampamenti sovraffollati. È l’allarme lanciato ieri dal portavoce del segretario generale dell'Onu, Farhan Haq, nel corso dell’incontro quotidiano con i media al Palazzo di Vetro a New York. «"entinaia di migliaia di famiglie — ha spiegato — affrontano l’inizio della stagione delle piogge senza la protezione necessaria".
Produzione alimentare problematica
Sul fronte alimentare, ci sono stati "chiari progressi", ha aggiunto Haq, ma la produzione alimentare locale resta problematica, a causa dei danni alle terre coltivabili e della contaminazione del suolo. Risultano, infatti, danneggiati tra il 79% e l’89% di serre, pozzi agricoli e infrastrutture agricole e quasi l’89% degli alberi da frutto, in particolare gli ulivi, secondo i dati Onu. Soltanto il 13% dei terreni agricoli nella Striscia di Gaza sarebbe stato risparmiato dai danni, ma sarebbe comunque impossibile da raggiungere perché situato in aree dove è ancora presente l’esercito israeliano. Anche sul fronte degli aiuti umanitari la situazione a Gaza resta critica. Dalla fine delle ostilità, ha spiegato Haq, l’ingresso degli aiuti raccolti dall’Onu e dai partner rimane limitato a soli due valichi, senza accesso diretto da Israele al nord della Striscia o dall’Egitto al sud. A questo, si aggiunge il fatto che alcuni beni e il personale delle organizzazioni non governative non vengono ammessi.
Restituita la salma di un israelo-argentino e di 15 palestinesi
Nel frattempo nella notte di ieri, Hamas ha restituito il corpo del sessantunenne israelo-argentino Lior Rudaeff, ucciso il 7 ottobre 2023 in uno scontro a fuoco con la Jihad Islamica nel kibbutz di Nir Oz. E questa mattina, fonti mediche di Gaza hanno fatto sapere di aver ricevuto da Israele i corpi di 15 palestinesi, come previsto nell’accordo di cessate-il-fuoco per ogni ostaggio ucciso riconsegnato da Hamas. Ieri, il presidente palestinese Mahmoud Abbas, durante l’incontro a Roma con il presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, ha deplorato l’escalation israeliana in corso in Cisgiordania. Intanto il ministro dei Trasporti israeliano, Miri Regev, ha ammesso, in alcune dichiarazioni a Channel 12, che il suo ufficio sta portando avanti "l’attuazione di fatto" della sovranità israeliana sulla Cisgiordania.
69 mila palestinesi uccisi nella Striscia
Oggi l ministero della Salute di Gaza ha fornito un nuovo bilancio dei palestinesi uccisi nella guerra fra Israele e Hamas a Gaza. Sarebbero 69.169 morti e 170.685 i feriti dall'inizio dall'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. I numeri sono stati aggiornati a seguito del ritrovamento di altri corpi sotto le macerie, dopo l'annuncio del cessate-il-fuoco nella Striscia e l'identificazione di corpi rinvenuti. Le istituzioni dell'organizzazione islamica hanno riferito di un morto e 6 feriti negli attacchi israeliani su Gaza degli ultimi 3 giorni, il che porta a 241 morti e 614 feriti il bilancio degli attacchi israeliani nella Striscia dall'inizio della tregua dello scorso 10 ottobre.
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