Incendio a Hong Kong: sono 128 le vittime, 8 arresti
Stefano Leszczynski – Città del Vaticano
Il devastante incendio che ha colpito un complesso residenziale a Hong Kong è diventato uno dei più mortali della storia recente della città. Il bilancio delle vittime è salito a 128, mentre molte persone risultano ancora disperse. Il rogo ha avvolto sette sette grattacieli di 31 piani.
Allarmi antincendio malfunzionanti e materiali pericolosi
Durante le prime ispezioni, i vigili del fuoco hanno scoperto che alcuni allarmi antincendio dell’edificio non funzionavano correttamente. Inoltre, l’incendio si è propagato con estrema rapidità a causa di pannelli in schiuma plastica altamente infiammabili e impalcature di bambù ricoperte da reti, probabilmente installati durante lavori di ristrutturazione in corso d’opera al momento della tragedia.
Otto nuovi arresti legati alla ristrutturazione
Le autorità hanno arrestato altre otto persone, tra cui subappaltatori, ingegneri e responsabili dei lavori. Le indagini indicano che materiali non conformi agli standard di sicurezza potrebbero aver favorito la diffusione delle fiamme. Una precedente ondata di arresti aveva già coinvolto alcuni dirigenti della società incaricata dei lavori, sospettati di grave negligenza.
La ricerca dei dispersi continua
Circa 200 persone risultano ancora disperse, mentre sono89 le vittime non ancora identificate. Oltre 2.300 soccorritori — tra vigili del fuoco, paramedici e personale di supporto — hanno partecipato all’operazione. Le autorità temono che il numero dei morti possa crescere ulteriormente.
Lutto cittadino e commemorazioni ufficiali
Il governo di Hong Kong ha proclamato tre giorni di lutto cittadino, con bandiere a mezz’asta da sabato a lunedì. Il capo dell’esecutivo, John Lee, guiderà un momento di silenzio di tre minuti in memoria delle vittime. A seguito della tragedia, il governo ha annunciato ispezioni urgenti in tutti gli edifici sottoposti a ristrutturazioni importanti, per verificare il rispetto degli standard di sicurezza.
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