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Civili palestinesi sfollati a Gaza Civili palestinesi sfollati a Gaza 

Nuovi raid di Israele su Gaza. Gli Usa premono per l’avvio della fase 2 della tregua

Gli attacchi israeliani anche ieri sera si sono concentrati su Gaza City e Khan Younis. Gli Usa accelerano sulla creazione di una forza internazionale che dovrebbe controllare l’area dopo il disarmo di Hamas. Intanto, nella Striscia cominciano ad affluire gli aiuti umanitari destinati ai civili

Paola Simonetti – Città del Vaticano

Israele mantiene alta la minaccia del fuoco con raid circoscritti su Gaza City e Khan Younis, malgrado la tregua sancita il 10 ottobre scorso. Ieri sera, lunedì 3 novembre, due gli attacchi, nei quali non è noto se vi siano state vittime. Sullo sfondo prosegue la consegna delle salme palestinesi, 45 quelle delle ultime ore dopo la restituzione dei corpi di altri tre ostaggi da parte di Hamas.

Il progetto per il controllo di Gaza 

Gli Stati Uniti, intanto, accelerano sulla fase 2 delle intese di pace inviando a membri del Consiglio di sicurezza dell’Onu una bozza di risoluzione per la creazione di un contingente internazionale di intervento nella Striscia che autorizzerebbe gli Usa, e gli altri Paesi che parteciperanno, alla gestione del controllo di Gaza per almeno due anni. A riferirlo il portale di informazione "Axios”. Il documento secondo un funzionario anonimo statunitense rappresenta la base per un negoziato che dovrebbe svolgersi a breve all'Onu, con l'obiettivo di inviare le prime truppe entro gennaio.

Lo spostamento di Hamas

Per incoraggiare gli sforzi di prosecuzione degli accordi di pace, gli Usa insistono anche con Israele, secondo quanto riferito dalla testata Channel 12, affinché consenta il passaggio sicuro di circa 200 agenti della fazione palestinese, attualmente nascosti nei tunnel sotto le aree controllate dall'esercito israeliano, nella parte meridionale di Gaza. Ma Hamas non sarebbe pronta a farsi da parte, quanto piuttosto “a consegnare la volontà di Gaza a un comitato di palestinesi", secondo quanto affermato il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, durante un incontro a Istanbul, in Turchia, con i ministri degli Esteri dei Paesi partecipanti per discutere gli ultimi sviluppi riguardanti il cessate il fuoco a Gaza e la situazione umanitaria.

Gli aiuti alla popolazione

Sul fronte umanitario, intanto, le Nazioni Unite fanno sapere che le forniture stanno man mano affluendo nella Striscia, con il passaggio di almeno 200 camion provenienti dai valichi israeliani, carichi di generi alimentari, materassi, coperte, tende, teloni, vestiti invernali, kit igienici. A restare drammatico lo scenario di distruzione dell'area: stando alla valutazione satellitare dell'Onu circa l'81% di tutte le strutture di Gaza,  200mila in tutto, è danneggiato. 

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04 novembre 2025, 08:01