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Soldati israeliani a Jenin (Reuters) Soldati israeliani a Jenin (Reuters)

Cisgiordania. Francia, Germania, Italia e GB: fermare le violenze dei coloni

I ministri degli Esteri dei Paesi 'E4' prendono posizione contro le aggressioni a danno dei palestinesi ed esortano Israele a intervenire : "Le attività destabilizzanti rischiano di compromettere il successo del piano in 20 punti per Gaza e le prospettive di una pace e sicurezza nel lungo termine". A Jenin uccisi due giovani che si erano arresi. L'Anp: "Crimine di guerra"

Beatrice Guarrera - Città del Vaticano

Una ferma condanna è stata espressa dai ministri degli Esteri di Francia, Germania, Italia e Regno Unito (E4) che ieri, giovedì 27 novembre, hanno diffuso una nota congiunta nella quale si stigmatizza "il massiccio aumento della violenza dei coloni contro i civili palestinesi" e si invoca "stabilità in Cisgiordania". Le attività destabilizzanti, è l'indicazione, "rischiano di compromettere il successo del piano in 20 punti per Gaza e le prospettive di una pace e sicurezza nel lungo termine". Nel mese di ottobre, è la denuncia, si contano 264 episodi, secondo l’Ocha, "il numero più alto di aggressioni da parte di coloni in un singolo mese da quando le Nazioni Unite hanno iniziato a monitorare tali incidenti nel 2006".

Attacchi che danneggiano gli sforzi di pace

Questi attacchi, si legge ancora nella nota, "seminano terrore tra i civili, danneggiano gli sforzi di pace in corso e compromettono la stabile sicurezza dello stesso Stato di Israele". L'esortazione è quindi verso il governo di Israele affinché si perseguiscano "i responsabili di questi crimini" e si prevengano "ulteriori episodi di violenza affrontando le cause profonde di questo fenomeno". I ministri europei chiedono anche un’inversione di politica sull’approvazione di Israele di nuove costruzioni nei territori dello Stato di Palestina, contraria al diritto internazionale. Dopo l’avallo ufficiale dell’insediamento E1 nell’agosto 2025, che frammenterebbe ulteriormente la Cisgiordania, nelle ultime tre settimane sono stati approvati oltre 3.000 nuovi progetti abitativi, per un totale di 28.000 unità approvate dall’inizio dell’anno, un picco assoluto. 

Violenza a Jenin

Dopo le operazioni militari dell’esercito israeliano nelle zone di Tubas, Tammun e Al-Aqaba — a nord della Cisgiordania, nello Stato di Palestina — nelle ultime ore è entrata nel mirino anche Jenin, dove sarebbero stati uccisi tre uomini. Intanto, l’Autorita nazionale palestinese (Anp) ha accusato l’esercito israeliano di aver "giustiziato a sangue freddo" due giovani palestinesi proprio durante il raid condotto ieri a Jenin. Lo ha riferito il ministero degli esteri palestinese, che ha definito l’episodio "un crimine di guerra" e parte di una "campagna sistematica e diffusa di uccisioni extragiudizial". I due giovani, secondo la ricostruzione fornita da Ramallah, si sarebbero arresi ai militari israeliani prima di essere uccisi, come dimostrerebbe un video che circola sui social media. Il ministero palestinese ha chiesto dunque alla comunità internazionale di intervenire "con urgenza" per fermare "le violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale" commesse dal governo israeliano.

Unrwa: 32mila palestinesi sfollati

Nel frattempo, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha diffuso nuovi dati sui palestinesi costretti a fuggire a causa delle incursioni israeliane nei campi profughi palestinesi nel nord della Palestina: sarebbero circa trentaduemila persone. Gli attacchi israeliani hanno svuotato i campi profughi di Jenin, Tulkarem e Nur Shams. "Eppure, persino in queste città fantasma che un tempo erano campi pieni di vita - ha detto Rolan Friedrich, direttore degli affari dell'Unrwa per la Cisgiordania -  le forze israeliane vedono ancora la necessità di ordinare demolizioni per i cosiddetti 'scopi militari'". Le autorità israeliane hanno emesso, infatti, due ordini di demolizione di massa per circa 190 edifici nel campo profughi di Jenin, mentre altri 12 saranno demoliti nei prossimi giorni, il che rappresenta "l'ultimo episodio nei continui sforzi per riprogettare la topografia dei campi profughi nella Cisgiordania settentrionale". Il funzionario dell'Unrwa ha dichiarato inoltre che la distruzione sistematica da parte di Israele viola i principi fondamentali del diritto internazionale e amplia il controllo dell'esercito nel lungo termine. Friedrich ha chiesto la ricostruzione dei campi profughi e il ritorno degli sfollati. "Non devono rimanere intrappolati in uno sfollamento interminabile", ha affermato.

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28 novembre 2025, 11:18