Danilo, che tra piatti e posate ha trovato la sua “prima opportunità"
Roberta Barbi – Città del Vaticano
Cos’hanno in comune detenuti in permesso lavoro e un giovane con autismo? Nel bistrot Fuga di Sapori, aperto nelle mura del carcere di Alessandria, hanno in comune un lavoro. E poi il pranzo insieme, le confidenze, qualche risata. L’idea nasce dalla cooperativa Idee in fuga di Carmine Falanga, Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica italiana, abituata a dare a chi ne ha bisogno “non solo una seconda opportunità, ma spesso la prima che non hanno mai avuto”. Della squadra da circa un mese e mezzo – e vi rimarrà per altrettanto tempo – fa parte anche Danilo Bovio: “Arrivo dieci minuti prima che inizi il turno, alle 8.50 per prepararmi con calma – racconta ai media vaticani la sua giornata lavorativa – poi mi metto a lavare i piatti della sera prima”.
Aiutarsi a vicenda
Danilo è talmente bravo e dalla personalità esplosiva, che a volte è stato messo in sala a raccogliere le tazzine del caffè e non solo: “Aiuto anche nello scarico merci quando ho tempo e c’è bisogno – prosegue – non è pesante, soprattutto se scarichiamo i frullato o le altre cose che vendiamo nella bottega”. Non si lamenta mai, Danilo, qualunque cosa gli venga affidata, tantomeno del suo compito principale che è proprio quello di lavare i piatti: “Sono abituato, l’ho sempre fatto anche a casa mia”.ù
Nessun pregiudizio
All’inizio di questa esperienza Danilo sapeva che avrebbe lavorato anche assieme a persone detenute, ma questo per lui non è mai stato un problema: “Ho avuto già a che fare col carcere in altri progetti ai tempi della scuola – rivela – non ho nessun pregiudizio, e poi non si può giudicare nessuno se lo si guarda da un solo punto di vista!”. Un discorso nobile dal valore universale, anche se spesso dimenticato, che mostra l’importanza di valorizzare i propri talenti: una caratteristica fondativa della realtà di Fuga di sapori. È così che quindi, ogni giorno, un giovane con autismo e alcune persone detenute mangiano insieme quello che lo chef prepara per loro, lasciandosi andare anche a confidenze e risate: “Ogni tanto qualcuno mi racconta qualcosa della sua vita e ogni tanto anche io racconto qualcosa”, ammette Danilo.
Un luogo dove i sogni si avverano
Quando gli chiediamo cosa gli piace di più del suo lavoro e in che cosa si sente più bravo, Danilo afferma di non averci mai pensato: “Il lavoro mi piace ed è un’opportunità che non si può rifiutare anche se è un po’ faticoso: riposo solo il sabato pomeriggio e la domenica!”. Tra un mese e mezzo il suo tirocinio dovrebbe concludersi, ma se sarà possibile c’è da scommettere che una forza della natura come lui sarà riconfermato. E così gli assunti di questo meraviglioso bistrot dove i sogni diventano realtà, saranno 21.
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