Da sinistra il premier ungherese Orbán e il presidente americano Trump Da sinistra il premier ungherese Orbán e il presidente americano Trump  

L'Ungheria esentata dalle sanzioni sul petrolio russo

L’Ungheria sarà esentata per un anno dalle sanzioni applicate all’acquisto di petrolio russo, la decisione presa dagli Stati Uniti arriva a margine dell’incontro a Washington tra il presidente degli Usa Trump e premier ungherese Orbán. Intanto sul terreno le truppe russe avanzano a Pokrovsk, mentre l’Unione europea prepara nuove misure contro i cittadini russi

Marco Guerra – Città del Vaticano

Il primo ministro ungherese, Viktor Orbán, ha ottenuto che il suo Paese sia esentato dalle sanzioni statunitensi sull'energia russa. L'esenzione consentirà il proseguimento delle forniture di petrolio e gas russi all'Ungheria.

Budapest media tra Usa e Russia

Nel colloquio alla Casa Bianca con Trump, Orbán ha inoltre rilanciato il suo ruolo da mediatore con il Cremlino, "se ci fosse un incontro con Putin, vorrei si tenesse a Budapest", ha detto il presidente statunitense.  "Non ci incontriamo perché lui non smette" di combattere, ha poi aggiunto Trump riferendosi al presidente russo.

Truppe russe a Pokrovsk

La concessione data dagli Usa all’Ungheria non è piaciuta al presidente ucraino Zelensky, l'Ucraina "non può permettere" alla Russia di trarre profitto dalla vendita di petrolio" ha detto. Intanto sul terreno prosegue l’offensiva russa su Pokrovsk: La periferia est città, secondo l’esercito ucraino, è stata occupata da oltre 300 soldati russi. E questa notte un massiccio attacco contro le infrastrutture energetiche ucraine ha causato interruzioni di corrente in diverse regioni. A Dnipro, a seguito di un attacco con drone su un edificio residenziale, una persona è morta e altre dieci sono rimaste ferite, tra cui due bambini.

Stretta dell’Ue sui visti turistici ai russi

Infine l’Ue annuncia una nuova stretta sui visti di ingresso per i cittadini russi, sulla scia dell’allarmi per le nuove incursioni di droni, avvistati in diverse parti d’Europa, tra cui l’aeroporto di Liegi che venerdì è stato chiuso per 30 minuti. “L'Ue sta inasprendo le norme sui visti per i cittadini russi a causa dei continui disturbi causati dai droni e degli atti di sabotaggio sul suolo europeo. Viaggiare nell'Ue è un privilegio, non un diritto acquisito", ha spiegato su X l'Alto Rappresentante Ue per la Politica estera, Kaja Kallas. Non si è fatta attendere la reazione del governo russo. "L'Ue preferisce i disertori ucraini e i migranti illegali ai turisti russi con capacità di spesa", ha tuonato la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova.

 

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08 novembre 2025, 09:10