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2025.12.13 Indonesia

Indonesia, oltre mille i morti per le inondazioni

Si aggrava ulteriormente il bilancio delle devastanti alluvioni che hanno colpito nei giorni scorsi il Paese asiatico. Ancora 218 persone risultano disperse. Critica la situazione anche nello Sri Lanka. Attiva fin da subito la rete Caritas a sostegno delle popolazioni

Vatican News 

Ha raggiunto quota 1.003, il bilancio delle vittime delle alluvioni e delle frane che hanno colpito l’Indonesia, mentre 218 persone risultano ancora disperse, secondo quanto comunicato dall’Agenzia Nazionale per la Gestione dei Disastri (BNPB). Le piogge intense, che 2 settimane fa hanno interessato le province di Sumatra settentrionale e occidentale e Aceh, hanno inoltre causato oltre 5.400 feriti. Attualmente, circa 1,2 milioni di persone continuano a vivere in rifugi temporanei.

Il sostegno di Caritas Indonesia

Il bilancio è pesantissimo. Caritas Indonesia ha attivato il coordinamento d’emergenza con le diocesi colpite, rilasciando fondi immediati e inviando personale tecnico a Sibolga e Padang, dove l’ente caritativo cattolico continua a distribuire pacchi alimentari e kit igienici. Critica la situazione anche nello Sri Lanka con diverse province colpite; in particolare nel distretto di Kandy si registra l’impatto più grave: 88 vittime e 150 dispersi. Oltre 209.000 persone hanno dovuto abbandonare le proprie case e trovano rifugio in centri di accoglienza, strutture religiose ed edifici temporanei, mentre il livello dei grandi fiumi continua a salire e restano attive le allerte per le aree costiere e interne. Le piogge torrenziali sono uno dei peggiori disastri recenti che hanno colpito Sumatra, dove uno tsunami ha devastato la provincia di Aceh nel 2004, situata all’estremità settentrionale dell’isola. Si stima che il bilancio finale sia destinato a salire.  In Indonesia, l’approvvigionamento idrico è gravemente compromesso a causa dell’allagamento delle fonti e dei danni agli impianti di potabilizzazione. Il presidente Prabowo Subianto ha dichiarato che la situazione è migliorata, con diverse aree che erano state isolate ora accessibili. «Qua e là, a causa delle condizioni naturali e fisiche, ci sono stati lievi ritardi, ma ho controllato tutti i siti di evacuazione: le condizioni sono buone, i servizi sono adeguati e le scorte di cibo sono sufficienti», ha dichiarato Prabowo dopo aver visitato Langkat, nella provincia di Sumatra settentrionale. La rete Caritas è subito intervenuta fin dalle prime ore dell’emergenza collaborando attivamente con le Caritas locali per fornire gli aiuti necessari. In particolare la Caritas dello Sri Lanka (Sedec) e Caritas Indonesia stanno raccogliendo dati e informazioni per scrivere dei progetti di intervento e aiuto umanitario attraverso la rete internazionale di Caritas.

La raccolta fondi

Nell’area indonesiana di Sibolga, in cui su circa 3 milioni di abitanti in maggioranza musulmani, vi sono circa 200.000 cattolici, le comunità dei battezzati locali non stanno facendo mancare la loro solidarietà. Ne sono una prova i frati cappuccini di Sibolga che hanno aperto, nei giorni scorsi, le porte delle loro strutture e, in men che non si dica, la casa di noviziato, che ospita una quarantina di giovani frati, è divenuta casa per oltre 200 sfollati, tra anziani, famiglie e bambini. I religiosi francescani hanno rappresentato un tempestivo e provvidenziale «corpo speciale di volontari» che ha messo a disposizione braccia instancabili per la carità: hanno aiutato gli anziani a lasciare le case in pericolo, hanno accompagnato i profughi, hanno offerto cibo e acqua e l’ospitalità nel convento. Anche Caritas Ambrosiana ha stanziato fin da subito 5.000 euro per sostenere le Caritas locali nelle loro attività di soccorso e aiuto umanitario e ha invitato le parrocchie, le comunità pastorali e i donatori che vogliono dare una mano alle popolazioni colpite dall’emergenza a inviare fondi.

 

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13 dicembre 2025, 13:13