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Oltre 1300 vittime per le alluvioni nel sud-est asiatico Oltre 1300 vittime per le alluvioni nel sud-est asiatico

Alluvioni, 1.300 morti tra Sri Lanka, Indonesia e Thailandia

Le piogge torrenziali continuano a tormentare il sud-est asiatico. In un solo giorno è caduta una quantità di acqua pari a quella che normalmente si registra in tutto il mese di novembre

Vatican News

Le piogge torrenziali continuano a tormentare il sud-est asiatico dove tra Sri Lanka, Indonesia e Thailandia sono morte circa 1.300 persone, più di 500 i feriti, quasi 3.000 i dispersi e oltre 28.000 case distrutte, con migliaia di villaggi isolati. Il bilancio potrebbe aggravarsi nelle prossime ore. Le violente alluvioni, che hanno colpito anche la Malaysia e parte del Vietnam, sono state causate dalla convergenza di tre fenomeni atmosferici: le piogge monsoniche – tipiche della stagione – e due cicloni tropicali, Senyar e Ditwah. Secondo l’Agenzia nazionale per la gestione dei disastri indonesiana, sono circa 1,1 milioni le persone colpite dalle inondazioni in tre province dell’isola di Sumatra.

Soccorritori al lavoro

Giorni di forti piogge monsoniche hanno inondato vaste aree, lasciando migliaia di persone bloccate e molte aggrappate ai tetti in attesa di aiuto. Le squadre di soccorso sono al lavoro nel tentativo di raggiungere i sopravvissuti e recuperare altri corpi. In un solo giorno – sottolinea il servizio meteo - è caduta una quantità di pioggia pari a quella che normalmente si registra in tutto il mese di novembre. Le inondazioni hanno isolato interi villaggi, distruggendo ponti e riempiendo le strade di fango e detriti. Sono stati dispiegati elicotteri e imbarcazioni, ma le autorità avvertono che il peggioramento delle condizioni meteorologiche e le infrastrutture danneggiate stanno rallentando le operazioni. In Sri Lanka, per esempio, il Centro di gestione delle catastrofi ha fatto sapere che le squadre di soccorso guidate dai militari continuano a setacciare le zone devastate alla ricerca delle 352 persone ancora disperse a causa del ciclone Ditwah, l’accesso resta però difficile perché le strade sono bloccate da frane e diversi ponti sono crollati in vari punti. Le autorità avvertono che le condizioni potrebbero peggiorare, poiché nei prossimi giorni sono previste ulteriori piogge. Nel sud della Thailandia sono iniziate le operazioni di pulizia delle strade e degli edifici dopo che le massicce inondazioni hanno colpito più di 1,5 milioni di famiglie e 3,9 milioni di persone. Le autorità stanno lavorando per ripristinare le infrastrutture, compresa l’erogazione di acqua ed elettricità. Il ministero dell’Interno thailandese ha dichiarato che sta allestendo in queste ore mense pubbliche per fornire cibo appena cucinato ai residenti.

Niente scuola per i bambini

Anche Save the children è impegnata in Indonesia e Thailandia nella distribuzione di acqua potabile, kit igienici, beni alimentari e nella creazione di spazi sicuri educativi e ricreativi. In questi due Paesi sono decine di migliaia i bambini che non possono frequentare la scuola poiché gli edifici sono stati chiusi o trasformati in rifugi temporanei, mentre blackout e infrastrutture danneggiate impediscono l’accesso alla didattica online. 

 

 

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02 dicembre 2025, 15:04