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Giovanni Boccaccio in un affresco di Pietro Benvenuti nella Casa Boccaccio a Certaldo Giovanni Boccaccio in un affresco di Pietro Benvenuti nella Casa Boccaccio a Certaldo

Boccaccio, scrittore e umanista alla base della cultura europea

Il 21 dicembre ricorrono i 650 anni dalla morte dell'autore del Decameron. Molte le iniziative realizzate e quelle ancora in corso per celebrare il grande novellista: il lessico digitale VocaBO, la lettura scenica di Sandro Lombardi e Federico Tiezzi e quelle, disponibili in rete, della compagnia Oranona Teatro, concerti, mostre, convegni, progetti di ricerca e e attività per le scuole. L'intervista dei media vaticani a Giovanna Frosini, presidente dell'Ente Nazionale Boccaccio

Eugenio Murrali - Città del Vaticano

Con il suo Decamerone ci ha insegnato che l’arte del racconto e dello stare insieme salvano da ogni peste. Grazie alla ricchezza delle sue scelte e invenzioni lessicali ha dato alla lingua italiana il nutrimento che le serviva per crescere e diventare grande. È stato amico di Petrarca, ha ammirato Dante e ha rivestito un ruolo fondamentale per la trasmissione della Divina Commedia. A 650 anni dalla morte, la sua eredità resta una forza vitale della letteratura italiana, capace di ispirare lo stile e le scelte di molti scrittori e di offrire a registi come Pier Paolo Pasolini, Paolo e Vittorio Taviani, Pupi Avati, materia per i loro film. "Boccaccio è con Petrarca uno dei due pilastri italiani trecenteschi dell'Umanesimo - osserva Giovanna Frosini, presidente dell'Ente Boccaccio, accademica della Crusca e docente dell'Università per Stranieri di Siena -, il grande dono culturale che l'Italia ha fatto all'Europa e a tutti noi". Perché, ha precisato la studiosa, oltre a essere un eccezionale novellista, lo scrittore ha contribuito con la sua attività di studio alla riscoperta dei classici, ampliando l'orizzonte, in una prospettiva trilingue: oltre al solco già segnato nell'ambito latino dal suo amico e maestro Petrarca, Boccaccio ha contribuito alla rinascita dell'interesse per il greco, oltre che, naturalmente, allo sviluppo di quello per il volgare.

Ascolta l'intervista a Giovanna Frosini, presidente dell'Ente Boccaccio

La forza del racconto

Nell'opera più nota di Boccaccio, il Decamerone, sette donne e tre giovani uomini, dopo essersi incontrati nella chiesa di Santa Maria Novella, decidono di abbandonare Firenze, colpita dalla peste del 1348. Si ritirano in una dimora di campagna, dove rimangono per due settimane e dedicano dieci giorni a raccontarsi novelle, un modo di "osservare, raccontare e interpretare il mondo", osserva Frosini. "Tra le donne narratrici - aggiunge la docente - c'è una figura straordinaria, che è la più anziana del gruppo: Pampinea. Il suo nome significa probabilmente 'la rigogliosa' ed è lei a guidare la brigata, esaltando il calore della ragione e della saggezza". Nota, infatti, la studiosa che la vita di questi ragazzi si svolge all'insegna degli onesti costumi, perché il Decamerone vuole sì dilettare, proponendo straordinarie figure e sensibilità, narrando di amore, nelle sue diverse sfumature, di credulità, ma vuole anche insegnare a distinguere il vizio, l'errore dalla virtù, il bene dal male. Di fronte alla distruzione dei legami familiari e sociali causata dalla pestilenza, "Boccaccio - afferma la professoressa - offre una via per la ricostituzione dei valori umani, personali, civili e sociali". Lo fa attraverso la letteratura: "Lui la definì alma poesis, la letteratura che nutre e questo è il grande dono che gli aveva dato Dante. Questa letteratura che ha nutrito la sua vita è per Boccaccio lo strumento per generare in tutti l'idea che una nuova società fondata sulla virtù e la ragione sia possibile".

Elegia di Madonna Fiammetta, Città del Vaticano, © Biblioteca Apostolica Vaticana, ms. Urb. Lat. 1170, c. 4r, https://digi.vatlib.it/view/MSS_Urb.lat.1170
Elegia di Madonna Fiammetta, Città del Vaticano, © Biblioteca Apostolica Vaticana, ms. Urb. Lat. 1170, c. 4r, https://digi.vatlib.it/view/MSS_Urb.lat.1170

La dedica alle donne 

Boccaccio dichiara nel proemio di rivolgersi in particolare alle donne, che nel Trecento e non solo sono state relegate a una vita più chiusa e più limitata tra le mura domestiche: "Offrendo loro questo libro - osserva la presidente - che è una grande rappresentazione della realtà umana, Boccaccio vuole dare l'occasione di conoscere il mondo da vicino, dall'interiorità dei comportamenti, dei sentimenti e dei pensieri". 
Moltissime le storie e le sensibilità femminili evocate da Boccaccio con grande attenzione e capacità d'introspezione psicologica. Nelle diverse giornate di questo straordinario racconto nel racconto, emergono le figure di Ghismonda, con la sua irrefrenabile passione, di Elisabetta da Messina e il suo tragico amore, la saggezza di Monna Giovanna nella novella di Federico degli Alberighi, e, alla fine, la personalità eccezionale di Griselda "che subisce, affronta, sopporta per amore qualunque umiliazione e viene poi però riconosciuta nella sua incorrotta virtù".

L'anniversario

Il 21 dicembre, giorno in cui, 650 anni fa, l'autore toscano muore a Certaldo, termineranno le celebrazioni dell'anniversario boccacciano, che si è aperto lo scorso marzo nel giorno del Dantedì, a sottolineare il legame vitale tra i due autori. A questo proposito basti pensare al codice Vaticano Latino 3199, identificato dalla critica con la copia della Commedia che Giovanni Boccaccio donò a Francesco Petrarca. Nel corso dell'anno, sotto l'egida dell'Ente Nazionale Boccaccio, e spesso su sua iniziativa, sono state promosse oltre a progetti di riscerca scientifica, attività di terza missione: concerti, letture, incontri per le scuole, mostre, come quella di Marco Lodola nella torre panoramica di Casa Boccaccio a Certaldo Alta. Tra le altre iniziative, l'azione teatrale realizzata dalla Compagnia Lombardi - Tiezzi nel Cenacolo di Santa Croce a Firenze, Esposizioni d'Amore. Percorso in parole e musica fra Dante e Boccaccio (senza scordare Cavalcanti). Il 21 dicembre, a Certaldo, dopo alcune riflessioni a Casa Boccaccio, l'Ensemble Micrologus, specializzato nel repertorio medievale, terrà un concerto nella Chiesa dei Santi Tommaso e Prospero di Palazzo Pretorio. Lo stesso giorno è prevista la pubblicazione, su alcune piattaforme online, la lettura della quarta giornata del Decamerone, nell'ambito del progetto di Associazione Polis Si racconta le novelle del Boccaccio, a cura di Oranona Teatro.

L'autore Giovanni Boccaccio legge un libro assiso in cattedra, immerso in un paesaggio rappresentato con monti, alberi e fiumi,  Città del Vaticano, © Biblioteca Apostolica Vaticana, Reg. lat. 1477, f. 1r ,  https://digi.vatlib.it/view/MSS_Reg.lat.1477
L'autore Giovanni Boccaccio legge un libro assiso in cattedra, immerso in un paesaggio rappresentato con monti, alberi e fiumi, Città del Vaticano, © Biblioteca Apostolica Vaticana, Reg. lat. 1477, f. 1r , https://digi.vatlib.it/view/MSS_Reg.lat.1477

Il VocaBO

L'anno boccacciano ha dato forza propulsiva anche ai progetti scientifici. Sono stati portati avanti la scuola di formazione riservata ai giovani studiosi e l'Enciclopedia digitale del Decameron, è stato organizzato un convegno internazionale. È in fase di realizzazione, inoltre, il VocaBO, un lessico digitale, per ora limitato al capolavoro dello scrittore, ma in futuro ampliabile alle altre opere e alla produzione latina dell'autore. "È un vocabolario - spiega Frosini che lo ha fondato e ne dirige i lavori - che nasce dalla collaborazione dell'Ente Boccaccio con il CNR e con l'Istituto di linguistica computazionale di Pisa, che ha allestito per noi la piattaforma informatica Maya". Solo la lingua del Decamerone conta 6500 lemmi. Al progetto lavorano ricercatrici sostenute dall'Accademia della Crusca, dall'Università per Stranieri di Siena, dall'ateneo di Urbino, in una fruttuosa rete di relazioni. La scadenza per una prima pubblicazione di un gruppo piuttosto consistente di voci è fissata per il Dantedì 2026. Lo studio procede soprattutto per campi semantici: il lessico delle emozioni, dei sentimenti, delle realtà naturali, quello intellettuale, filosofico, quello teologico. E a questo proposito, la presenza della religione e del sacro nelle opere di Boccaccio è fortissima. A volte le novelle hanno una forte rilevanza polemica, additano la credulità popolare o alcuni vizi. Va ricordato però un aspetto personale, Boccaccio aveva ricevuto gli ordini minori e nel suo testamento sono presenti oggetti di venerazione privata che dicono molto del rapporto dello scrittore con la fede.  

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20 dicembre 2025, 14:15