Gaza, nuovo raid dell'Idf sulle tende di sfollati a Khan Younis
Roberto Paglialonga - Città del Vaticano
Almeno cinque palestinesi, tra cui due bambini, sono rimasti uccisi in un attacco israeliano che ha colpito le tende di sfollati nella zona di Al Mawasi a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. A darne notizia il Kuwait Speciality Hospital, citato dall’emittente televisiva Al Jazeera, precisando che il raid sarebbe stato compiuto da droni dell’Idf su un’area che ospita famiglie sfollate. Fonti dei media israeliani, tra cui la tv pubblica Kan, parlando invece della morte di sei persone, hanno sostenuto che il bombardamento è avvenuto in risposta all’attacco contro le forze israeliane a Rafah, in cui sono rimasti feriti cinque soldati.
Netanyahu: Hamas viola il cessate-il-fuoco
Ieri sera, il premier d’Israele, Benjamin Netanyahu, ha affermato che "Hamas continua a violare l’accordo di cessate-il-fuoco e a compiere atti di terrorismo contro le nostre forze" e che "Israele non tollererà che vengano colpiti i soldati dell’Idf, rispondendo di conseguenza". E la radio militare israeliana, confermando il raid, ha riferito che sarebbe stato preso di mira "un alto responsabile" della Brigata Rafah di Hamas. Dunque, i militari restano schierati "in conformità con la sospensione delle operazioni", pronti a intervenire contro "qualsiasi minaccia immediata".
Hamas: aggressione barbarica di Tel Aviv
Per parte sua, in un comunicato ufficiale il gruppo islamista ha accusato l’esercito israeliano di aver commesso una "aggressione barbarica" ai danni di tende di profughi e sfollati, parlando di un vero "crimine di guerra" che ha provocato "numerose vittime".
Secondo fonti mediatiche centinaia i miliziani islamisti fuggiti dai tunnel
Intanto, tra 200 e 300 membri di Hamas, rimasti per settimane intrappolati nei tunnel di Rafah in aree controllate da Israele, sarebbero riusciti a fuggire superando la cosiddetta “Linea gialla”. Lo scrive il quotidiano libanese «L’Orient le Jour», citando un’inchiesta pubblicata dal quotidiano emiratino «The National», secondo cui una parte di questi miliziani avrebbe approfittato di cedimenti strutturali dei tunnel causati dai bombardamenti, mentre altri sarebbero stati aiutati dietro pagamento da combattenti locali filo-israeliani incaricati del controllo dell’area.
Guterres: motivi per credere ci siano stati crimini di guerra a Gaza
Dure sulla situazione a Gaza le parole del segretario generale dell’Onu. C’è qualcosa di "fondamentalmente sbagliato" nel modo in cui Israele ha condotto la sua operazione militare nella Striscia, e ci sono "forti motivi per credere" che siano stati commessi crimini di guerra, ha dichiarato António Guterres. Se "l’obiettivo era distruggere Hamas, Gaza è distrutta, ma Hamas non lo è ancora", ha denunciato nel corso della conferenza Reuters Next di New York.
La Knesset approva il piano di pace Usa ma senza i voti della maggioranza
Mentre la tregua continua a essere in bilico, la Knesset ha approvato ieri in prima lettura la mozione per adottare il “Piano globale per porre fine al conflitto di Gaza” in 20 punti del presidente degli Usa, Donald Trump: 39 i voti favorevoli e nessun contrario. Il passaggio non è stato però esente da tensioni all’interno delle forze politiche: quasi nessun parlamentare della coalizione di maggioranza ha partecipato al voto, incluso Netanyahu, in un apparente boicottaggio della mozione presentata dall’opposizione, il cui leader, Yair Lapid, si è detto perciò "sorpreso e deluso".
Mamdani pronto ad arrestare Netanyahu se si recherà a New York
Netanyahu, infine, ha confermato il viaggio negli Usa, con la visita a New York, anche se il sindaco eletto, Zohran Mandani, ha minacciato di arrestarlo rispettando il mandato di cattura del Tribunale penale internazionale.
Libano-Israele: primi incontri sulla verifica del cessate-il-fuoco
Nel frattempo, arrivano segnali di distensione tra Israele e il Libano. Si è svolto ieri, dopo 30 anni, il primo incontro diretto fra delegazioni civili dei due Paesi nel quadro del meccanismo di verifica del cessate-il-fuoco e nel tentativo di porre le basi per una relazione e una cooperazione economica. La notizia, anticipata da Afp, è stata poi confermata da Tel Aviv. L’incontro, a cui ha partecipato anche il rappresentante speciale degli Usa, Morgan Ortagus, si è tenuto presso il quartier generale delle forze Onu in Libano a Naqura.
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