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Jabaliya, la ricerca dei resti degli ostaggi con il supporto della Croce Rossa Jabaliya, la ricerca dei resti degli ostaggi con il supporto della Croce Rossa

Gaza, Hamas annuncia il ritrovamento dei resti di un ostaggio

Altri due palestinesi uccisi dall’Idf nella Striscia di Gaza. Israele intanto annuncia la prossima apertura del valico di Rafah per ragioni umanitarie

Stefano Leszczynski – Città del Vaticano

Il movimento islamista palestinese Hamas ha annunciato il ritrovamento dei resti di un presunto ostaggio israeliano nella Striscia di Gaza. La restituzione della salma – secondo fonti palestinesi - potrebbe avvenire già nel pomeriggio di oggi. I miliziani di Hamas e della Jihad islamica avevano ripreso questa mattina la ricerca nella parte settentrionale di Gaza, dopo che ieri Israele aveva dichiarato che alcuni resti già consegnati nei giorni scorsi dalla Croce Rossa non appartenevano a nessuno dei due ostaggi ancora sepolti nella Striscia di Gaza.

Altri morti nonostante la tregua

Nonostante la tregua basata sul piano statunitense regga, l’enclave palestinese continua ad essere teatro di sparatorie in cui rimangono coinvolti i civili, costretti a vivere in condizioni disumane. Questa mattina, due palestinesi sono stati uccisi da colpi d'arma da fuoco israeliani nel quartiere di Zeitoun, nel sud-est di Gaza City. Lo riporta al Jazeera, citando una fonte dell'ospedale battista Al-Ahli di Gaza City. Secondo l'emittente, i due sono stati uccisi sul lato controllato da Hamas della linea del cessate il fuoco, che attraversa il quartiere.

Prossima apertura di Rafah

Sempre questa mattina il governo israeliano ha annunciato che nei prossimi giorni verrà aperto il valico di Rafah al confine con l’Egitto per consentire ai palestinesi che necessitano di assistenza sanitaria di uscire dalla Striscia. L’ente militare israeliano che sovrintende alle questioni umanitarie ha spiegato che l’apertura del valico sarà coordinata con il Cairo sotto la supervisione della missione dell’Unione europea. L’Egitto, tuttavia, ha negato che vi siano stati contatti con Israele sulla questione dell’apertura del valico di frontiera. Secondo fonti delle Nazioni Unite sono almeno 16.500 i pazienti degli ospedali di Gaza a necessitare cure mediche all’estero. Il valico era stato sigillato dalle autorità israeliane subito dopo l’entrata in vigore del cessate-il-fuoco, reclamando prima di tutto la restituzione di tutti gli ostaggi, vivi o morti.

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03 dicembre 2025, 12:46