Rimettere la persona al centro, la filosofia ai tempi dei social
Paolo Ondarza – Principato di Monaco
La persona vale più della tecnica, la dignità più dell’efficienza, la relazione più della prestazione, la vita più del consumo. Si può riassumere così il messaggio lanciato dalla Giornata Mondiale della Filosofia che lo scorso sabato 29 novembre si è celebrata nella sede della Maison Diocésaine Agora, nel Principato di Monaco. L’evento è stato promosso dalle Acli, realtà inaugurata ufficialmente il primo luglio di quest'anno nel Principato. “L’obiettivo - spiega Nicola Tavoletta, presidente nazionale di Acli Terra - è offrire ai lavoratori italiani transfrontalieri un riferimento basato sulla dottrina sociale della Chiesa. Si parla di novemila residenti a Monaco e circa diecimila pendolari dalla Liguria”.
Membro del Fai, Federazione Acli Internazionali, le Acli Monaco sono presiedute da Ginevra De Masi: “La nostra associazione - spiega - si propone come uno strumento di comunità, di servizio e di sviluppo formativo sociale”.
La Maison Diocésaine Agora
“Il Principato – evidenzia Tavoletta – è l’unico Stato, oltre al Vaticano, ad avere la religione cattolica come religione di Stato. E questo non solo formalmente: la comunità vive un forte impegno spirituale”.
Un esempio è la Maison Diocésaine Agora, realizzata nel 2018 grazie alle donazioni dell’arcidiocesi e diventata oggi un importante punto di riferimento culturale e religioso. Ne è responsabile il neo-diacono Delassus Thibault: “È uno spazio aperto a tutti coloro che vogliono avvicinarsi alla fede, che cercano un senso nella vita. Oggi abbiamo circa 80 catecumeni. Proponiamo percorsi di approfondimento e incontri su temi di attualità come l’intelligenza artificiale”.
Filosofia, una porta per incontrare il Signore
In questo ambito si inserisce la celebrazione della giornata mondiale della filosofia: “Nella nostra casa – afferma ancora Thibault – desideriamo che ognuno possa incontrare il Signore. Questo è possibile se nel nostro cuore lasciamo aperta una porta. La filosofia, che letteralmente significa amore della sapienza, è una porta privilegiata”.
Uno strumento di cittadinanza
Dello stesso avviso il presidente onorario delle Acli di Montecarlo Niccolò Caissotti di Chiusano secondo il quale “la filosofia non è un lusso per pochi, ma un esercizio di cittadinanza, uno strumento che aiuta a comprendere meglio la realtà”. Per questo motivo l’urgenza di chi oggi studia e promuove la filosofia è portarla al di fuori dell’accademia, nei luoghi in cui vive l’uomo.
Ridare centralità alla persona
“In un’epoca di accelerazione dei processi tecnologici e in cui la percezione di noi stessi è mediata spesso dalle tecnologie digitali, occorre tornare a dare centralità alla persona”, sottolinea Flavia Silli, docente di Filosofia della conoscenza alla Pontificia Università Lateranense. “L’essere umano è dotato di una dignità che non deriva da ciò che fa, ma dal suo essere persona”, aggiunge la professoressa citando la dichiarazione Dignitas Infinita, pubblicata dal Dicastero per la dottrina della fede nel marzo 2024. È un richiamo particolarmente attuale. Oggi, infatti, l’uomo è iperconnesso e ‘vetrinizzato’ dai social, ma al tempo stesso profondamente solo. Spesso è percepito “più come consumatore che come decisore”.
Un umanesimo personalista nell’epoca social
“La persona - ricorda la docente - è un essere irripetibile e relazionale, responsabile dell’altro. È un mistero che non può essere ridotto a funzioni o utilità. Per questo è il fine ultimo della società”, e quindi del progresso tecnologico. “Tornare alla persona - prosegue Silli - vuol dire tornare a dare attenzione alla responsabilità, alla cura, alla comunità, alla casa comune”. In un mondo sempre più social, “in cui la persona rischia di dissolversi in narrazioni effimere basate su criteri di popolarità, diviene fondamentale quindi promuovere un umanesimo personalista”. Solo a partire da una considerazione di sé stessi e del prossimo come persone, si può costruire uno sviluppo tecnologico davvero al servizio dell’uomo.
Persona, oltre la prestazione
Si è persona al di là della prestazione e del risultato. Lo ha ribadito anche Gerardo De Vivo, giornalista dell’agenzia Area e autore insieme a Serena Sartini del libro Quarti di gloria. Storie a un passo dal podio.
De Vivo ha raccontato l’emozione di aver donato una copia del volume a Leone XIV al termine dell’udienza generale dello scorso primo ottobre. Nel testo si affronta il tema della sconfitta attraverso sedici storie di sportivi che non sono riusciti a salire sul podio. “In alcuni casi gli sportivi sono riusciti a rialzarsi quasi subito, in altri hanno dovuto attendere le successive Olimpiadi”, afferma il giornalista.
A un passo dal podio
L’idea è nata dopo i giochi di Parigi 2024. Nei 100 rana, per un centesimo Benedetta Pilato arriva quarta. Intervistata, spiazza tutti dicendo: “È il giorno più bello della mia vita”. “Tanti criticarono quell’affermazione”, ricorda De Vivo. "Il libro raccoglie i quarti posti di grandi campioni come Novak Đoković e Federica Pellegrini. Un capitolo è dedicato anche ad Athletica Vaticana, il team del Papa: sono quarti per scelta. Hanno deciso di scendere dal podio e condividere la vittoria con chi è arrivato dopo di loro”. Nello sport come nella società: la filosofia della persona ricorda che l’essere umano non è prestazione, ma identità e relazione.
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