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Le conseguenze degli attacchi russi sull'Ucraina Le conseguenze degli attacchi russi sull'Ucraina  (ANSA)

In Ucraina proseguono gli attacchi russi a reti e infrastrutture energetiche

Massiccio raid russo alla vigilia delle festività: almeno tre morti, blackout in tredici regioni e rete elettrica sotto pressione nel pieno dell’inverno. Mentre Kyiv denuncia un attacco «deliberato e cinico», restano irrisolti i nodi delle trattative di pace, dalla centrale di Zaporizhzhia al congelamento del fronte

Guglielmo Gallone - Città del Vaticano

“Si è trattato di un attacco russo deliberato e cinico alla vigilia del Natale”: così la premier ucraina, Yulia Svyrydenko, ha commentato il massiccio attacco con droni e missili scagliato ieri da parte della Russia contro le infrastrutture energetiche dell’Ucraina.

Le conseguenze dell’attacco

Nell'attacco sono morte almeno tre persone, tra cui un bambino di quattro anni: è deceduto dopo che un drone ha colpito un edificio residenziale nella regione nord-occidentale di Zhytomyr, come riferito dal presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. In tutto, tredici regioni sono state attaccate, compresa l’area di Kyiv, dove sono stati colpiti condomini e abitazioni. Secondo l’aeronautica ucraina, nell’attacco sono stati impiegati 635 droni e 38 missili.

L’energia sotto attacco

Tutt'altro che isolato, da mesi le infrastrutture energetiche sono al centro della strategia militare russa. Mosca colpisce con ondate coordinate di droni kamikaze e missili balistici centrali elettriche e sottostazioni, con l’obiettivo di destabilizzare la rete di distribuzione e mettere sotto pressione la popolazione civile nel pieno dell’inverno. Così, il bombardamento di ieri si inserisce in una campagna sistematica che, secondo il ministro dell’Energia ad interim, Artem Nekrasov, rappresenta il nono attacco massiccio contro il settore energetico dall’inizio dell’anno. La compagnia privata DTEK ha riferito che le sue centrali termoelettriche sono state prese di mira per la settima volta da ottobre. Le conseguenze sono state immediate: le regioni occidentali di Ternopil, Rivne e Khmelnytskyi sono rimaste completamente senza elettricità, mentre le centrali nucleari del Paese sono state costrette a ridurre la produzione. Il gestore della rete nazionale Ukrenergo ha annunciato l’introduzione di interruzioni di emergenza dell’energia in tutto il Paese, che hanno sostituito i blackout programmati ormai divenuti parte della quotidianità per milioni di ucraini.

I nodi delle trattative diplomatiche

Sul piano diplomatico, i negoziati restano bloccati su alcuni dossier chiave. Il più delicato, ha fatto sapere Zelensky, riguarda la centrale nucleare di Zaporizhzhia, occupata dalle forze russe, che il piano statunitense proporrebbe di affidare a una gestione congiunta tra Ucraina, Stati Uniti e Russia. Una soluzione giudicata “inappropriata e poco realistica” dallo stesso Zelenskyy, che ha rilanciato l’ipotesi di una joint venture tra Kyiv e Washington, accompagnata dalla smilitarizzazione dell’area. Altrettanto controversa è la proposta di congelare il fronte sulle attuali linee di contatto, riconoscendole di fatto come linea di separazione e aprendo alla creazione di zone smilitarizzate: un passaggio che rinvia inevitabilmente alla questione delle concessioni territoriali, che Kyiv continua a voler discutere esclusivamente a livello di leader. A tal proposito, Zelensky questa mattina ha detto che il team negoziale americano potrebbe avere oggi un colloquio con il presidente russo, Vladimir Putin. Ieri c’è stato un altro colloquio tra il presidente ucraino e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Invece da Mosca, il viceministro degli Esteri, Serghei Ryabkov, ha ribadito che le prospettive di pace dipendono in larga misura dalla politica della nuova amministrazione statunitense e dal riconoscimento delle richieste russe in materia di garanzie di sicurezza, legate all’espansione della Nato. In questo quadro, Zelensky ha assicurato che l’Ucraina non sarà «mai un ostacolo alla pace» e che le elezioni si terranno dopo la firma di un accordo, ma il divario tra le posizioni resta ampio, mentre sul terreno la guerra continua a dettare il ritmo delle trattative.

I punti del piano di pace

Zelensky ha inoltre illustrato i dettagli dell’ultimo piano di pace sostenuto dagli Stati Uniti per porre fine alla guerra, precisando che il documento è stato negoziato tra Kyiv e Washington e successivamente inviato a Mosca, dalla quale è attesa a breve una risposta. L’intesa, maturata nei colloqui di Miami, dovrebbe essere accompagnata da ulteriori accordi bilaterali tra Stati Uniti e Ucraina, incentrati sulle garanzie di sicurezza e sulla ricostruzione del Paese. Secondo Zelensky, su diversi dossier chiave è stato raggiunto un consenso di massima, mentre restano aperti nodi sensibili legati, oltre alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, al controllo territoriale — in particolare per il Donbass. Al centro del piano di pace, come affermato da Zelensky, vi è la riaffermazione della sovranità ucraina e un patto di non aggressione monitorato da meccanismi internazionali, accompagnato da solide garanzie di sicurezza di stampo occidentale, modellate sull’articolo 5 della Nato. Il piano prevede il congelamento delle attuali linee di contatto come base negoziale, l’eventuale dispiegamento di forze internazionali e l’avvio di un processo politico sulle questioni territoriali. Sul piano economico, il documento punta su un vasto programma di ricostruzione, investimenti e integrazione europea, con fondi dedicati e un percorso accelerato verso l’adesione all’Ue per Kyiv. A completare l’impianto figurano scambi “tutti per tutti” dei prigionieri, misure umanitarie, l’impegno a nuove elezioni e un consiglio di pace incaricato di vigilare sull’attuazione di un cessate il fuoco immediato una volta ottenuto il consenso di tutte le parti.

Il Natale alle porte

Nel frattempo, però, gli scontri sul terreno non si fermano. Il ministero della Difesa russo oggi ha annunciato la conquista di Zarechnoye, un centro abitato nella regione ucraina di Zaporizhzhia. Le Forze di difesa ucraine si sono inoltre ritirate da Siversk, nella regione di Donetsk, per salvare le vite dei soldati, ha fatto saper lo Stato maggiore di Kyiv, perché sono in corso pesanti combattimenti nella zona di Siversk. Ieri i sistemi di difesa aerea russi hanno neutralizzato e distrutto 172 droni ucraini, soprattutto nella regione di Bryansk. Un altro incidente è stato registrato a Mosca, dove due agenti della polizia stradale sono rimasti uccisi la scorsa notte in un'esplosione di un ordigno verificatasi non lontano dal luogo dell'esplosione dell'autobomba che, due giorni fa, ha ucciso il generale russo Fanil Sarvarov. Gli attacchi di queste ore arrivano mentre le temperature sul terreno iniziano a scendere bruscamente, con neve e valori fino a meno otto gradi previsti a Kyiv nei prossimi giorni, e in un periodo tradizionalmente delicato come quello delle festività natalizie e di fine anno, segnato da intensi spostamenti interni e lunghe code ai valichi di frontiera. Secondo il presidente ucraino, si tratta proprio di un’azione deliberata che colpisce la popolazione civile “alla vigilia del Natale”, mentre sul piano politico restano in stallo i tentativi di rilanciare un percorso negoziale e, sul terreno, le forze russe continuano ad avanzare lentamente lungo il fronte. Proprio ieri, prima di rientrare in Vaticano, Papa Leone XIV aveva detto che “le cose che mi causano molta tristezza in questi giorni è che apparentemente la Russia ha rifiutato la richiesta di una tregua di Natale". Il Papa ha così rilanciato con fermezza il suo appello per la pace in Ucraina: "Io faccio ancora una volta questa richiesta a tutte le persone di buona volontà: rispettare almeno nel giorno della nascita del Salvatore un giorno di pace. Che ci sia un giorno di pace in tutto il mondo”.

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24 dicembre 2025, 10:25