Ucraina, negoziato per la pace in salita con i “no” della Russia
Paola Simonetti – Città del Vaticano
Malgrado le parole positive spese sui progressi del negoziato per la pace in Ucraina, sono tanti e tutti cruciali i punti sui quali si stenta a trovare un concreto accordo fra le parti. Dopo l’incontro di Berlino di due giorni fa, il Cremlino mette le mani avanti e ribadisce il suo “no” alla possibilità di un cessate-il-fuoco a Natale, poiché darebbe all’Ucraina il tempo di rafforzarsi nel portare avanti la guerra.
No anche alle truppe Nato
Il rifiuto resta anche sulle truppe Nato in territorio ucraino e quello sulla rinuncia al Donbass, punto sul quale anche il presidente ucraino, Volodymir Zelensky, non arretra confermando che la regione “non sarà riconosciuta come russa”, assicurando però che le condizioni avanzate con la mediazione degli Usa saranno finalizzate entro i prossimi giorni e inviate a Mosca. Sul capitolo delle garanzie di sicurezza occidentali a Kyiv, Mosca si riserva di commentare solo dopo aver visionato il testo della bozza di accordo. Ma indiscrezioni del New York Times rivelano che gli Stati Uniti, insieme ai loro alleati, hanno predisposto un piano di garanzie che prevede “un significativo rafforzamento delle Forze armate ucraine, il dispiegamento di truppe europee in Ucraina e un maggiore ricorso all'intelligence americana”.
I finanziamenti all’Ucraina
Sul fronte europeo l'Ue, intanto, spinge per l'intesa sull'uso degli asset russi alla vigilia del Consiglio Europeo di domani, giovedì 18 dicembre, dove sarà affrontato il tema. Mosca ha già preannunciato reazioni dure al loro eventuale impiego per continuare a finanziare l'Ucraina, definendolo un "furto". Mentre gli Usa, nel loro originario piano in 28 punti, puntavano a 100 miliardi di questi fondi per finanziare la ricostruzione, con un vantaggio per le aziende statunitensi, alle quali volevano riservare almeno il 50% delle commesse.
La guerra sul campo
Intanto proseguono intensi i combattimenti: il ministero della Difesa russa ha annunciato un potenziamento delle sue capacità militari con l'installazione di ulteriori missili intercontinentali e un nuovo servizio di droni. Nella notte sono stati 94 i droni ucraini distrutti, la maggior parte dei quali sopra il territorio di Krasnodar. La giornata di ieri ha visto uno spiraglio di momentanea distensione: i funzionari per i diritti umani delle parti in conflitto, secondo testimoni locali, hanno avuto un pacifico contatto diretto per la liberazione di almeno 60 civili ucraini, tornati in patria.
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