Cerca

Il Policlinico Gemelli Il Policlinico Gemelli

Francesco al Gemelli, giornata "tranquilla" scandita da lettura, riposo e preghiera

Prosegue la convalescenza del Pontefice nel Policlinico romano, dopo l'operazione di laparotomia e plastica della parete addominale con protesi. Lo staff medico informa, in un comunicato diffuso dalla Sala Stampa vaticana, che il decorso Papa continua ad essere regolare. In mezzo agli auguri di tutto il mondo, giunge dal Benin un video con il ballo e il canto di un gruppo di ragazzi: "Tutti i bambini del mondo hanno bisogno di te. Forza"

Salvatore Cernuzio - Città del Vaticano

È stata una giornata "tranquilla", scandita da "attività lavorative", "lettura di testi", "riposo" e "preghiera" nella Cappellina dell’appartamento privato del Gemelli, quella di oggi, 12 giugno, di Papa Francesco, al suo quinto giorno di ricovero al Policlinico romano dopo l'operazione di laparotomia e plastica della parete addominale con protesi. Notizie positive, quindi, quelle diffuse tramite la Sala Stampa vaticana dallo staff medico che segue il decorso post operatorio di Papa Francesco: un "decorso clinico atteso", si legge nella nota pubblicata in serata. 

Già questa mattina, l'équipe di medici riferiva che “il decorso post operatorio del Santo Padre continua ad essere regolare, osservando le prescrizioni mediche" e che "Papa Francesco continua ad alimentarsi normalmente". In mattinata, Francesco aveva ricevuto l'Eucaristia e successivamente si era "dedicato alle attività lavorative”.

La domenica con l'Angelus in privato 

Una buona ripresa costante, dunque, quella del Papa che - si leggeva invece nella nota di ieri sera dei medici - risultava "apiretico ed emodinamicamente stabile", che aveva "effettuato fisioterapia respiratoria" e aveva continuato a "mobilizzarsi". La domenica del Pontefice era stata scandita dalla Messa seguita in diretta televisiva e dall’Eucaristia. Intorno alle 12, il Papa si è poi recato presso la Cappellina dell’appartamento privato al decimo piano del nosocomio per raccogliersi in preghiera per la recita dell’Angelus. Un Angelus privato, unito spiritualmente ai fedeli di tutto il mondo e anche quelli che si erano radunati con il Rosario in mano nel piazzale del Gemelli. Era stato il professor Sergio Alfieri, il chirurgo che ha operato due volte il Papa - sia nel luglio 2021 al colon, sia lo scorso 7 giugno - a spiegare nella conferenza stampa di sabato 10 giugno che i medici stessi e anche l'assistente sanitario personale del Papa, Massimiliano Strappetti, avevano suggerito al loro paziente di evitare lo sforzo di alzarsi e camminare verso il balcone per la preghiera mariana come nel 2021. A differenza di due anni fa, spiegava Alfieri, che erano passati ben dieci giorni dall'operazione (4 luglio, l'Angelus era stato l'11), in questo caso era troppo poco il tempo trascorso dall'intervento e rischiava di compromettere la "rete protesica" impiantata al Pontefice e la ottimale cicatrizzazione della fascia muscolare. 

Gli auguri di tutto il mondo

Dall'ospedale Francesco non interrompe comunque il lavoro, il contatto con la gente (è di ieri lo scambio di lettere con gli infermieri del Reparto di Neuropsichiatria infantile e Neuro Pediatrico del Gemelli) e, naturalmente, la preghiera. A questa si uniscono anche i fedeli di ogni parte del mondo, a cominciare da quelli che si recano nella Cappella del Gemelli per invocare da Dio la pronta guarigione del Papa e dei loro cari lì ricoverati. Non mancano poi i pensieri di affetto per il Vescovo di Roma; gli ultimi, in ordine di tempo, giungono da un gruppo di bambini e ragazzi del Benin che, provenienti dalla cittadina di Cotonou, partecipano alle iniziative della fondazione spagnola Juntos por la vida. Si tratta di una associazione che si occupa della gestione e dell’educazione di circa 50 bambini indigenti, nonché del supporto a donne in difficoltà e in cerca di riscatto sociale. Al Papa i ragazzi hanno inviato un video in cui ballano e cantano in spagnolo seguito da un messaggio di auguri.

Il video dei bambini del Benin

“Sappiamo che dove c'è Dio, c’è il tuo cuore. Sappiamo che dove c'è guerra, povertà, tristezza, fame, rimpianto, c’è il tuo cuore", recitano in coro, in piedi con magliette colorate e la mano sul petto. "Sappiamo che nel tuo cuore c’è molto altro, che ci sono tutti i bambini del mondo e che tu desideri il meglio per loro. Per questo noi, i bambini della fondazione Juntos por la vida del Benin, dal cuore dell'Africa ti auguriamo una pronta guarigione. Tutti i bambini del mondo hanno bisogno di te. Forza. Ti vogliamo bene, Papa”, concludono per poi avviare un canto e un ballo a ritmo di tamburi. Recentemente la loro associazione Juntos con la vida ha collaborato con l’associazione Ripartiamo Aps per il progetto Children Connection, contro la povertà educativa digitale: grazie alla consegna di tablet, gli ospiti del centro potranno avere accesso all’istruzione ma anche comunicare con i loro coetanei in Spagna grazie ai progetti promossi dalla fondazione.

 

Ultimo aggiornamento alle 19.30 del 12 giugno 2023

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

12 giugno 2023, 12:20