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Leone XIV: i governanti non trasformino la ricchezza in armi che distruggono i popoli

Alla Messa presieduta oggi, 21 settembre, nella parrocchia di Sant'Anna in Vaticano, il Papa sottolinea che il denaro non va usato contro l'uomo, ma trasformato in bene comune. Poi incoraggia a "perseverare con speranza in un tempo seriamente minacciato dalla guerra", segnato dal dramma di interi popoli che "vengono oggi schiacciati dalla violenza e ancor più da una spudorata indifferenza". Tra i celebranti anche l'agostiniano Gioele Schiavella, già parroco qui e che ha appena compiuto 103 anni

Antonella Palermo - Città del Vaticano

Dalla parrocchia di Sant'Anna in Vaticano, posta sul confine tra il territorio dello Stato della Città del Vaticano e quello della capitale, Leone XIV invita a non essere "remissivi" in un tempo "seriamente minacciato dalla guerra". Le sue parole all'omelia della Messa, presieduta oggi 21 settembre nella piccola chiesa affidata al servizio pastorale dei suoi confratelli agostiniani, esortano a diventare testimoni di carità e di pace, ad annunciare, proprio di fronte a questo dramma, "con la parola e con le opere che Gesù è il Salvatore del mondo, Colui che ci libera da ogni male".

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Una celebrazione intima, familiare, scaldata anche dalla presenza, di cui il Papa ringrazia all'inizio dell'omelia, di padre Gioele Schiavella, agostiniano, che ha appena compiuto 103 anni. Il religioso è stato parroco di Sant'Anna dal 1991 al 2006 ed oggi abita in questa residenza. Il suo volto sorridente allieta la liturgia che procede sobria e con il costante pensiero a chi è vittima dei conflitti che dilaniano il mondo. Andare a celebrare l'Eucarestia domenicale in questa chiesa, dove è riunito un piccolo gruppo di fedeli e che passa il più delle volte quasi inosservata proprio per la sua peculiare posizione, assume anche il senso di coltivare l'attenzione, nel turbinio quotidiano metropolitano, e anche la curiosità. Qui c'è un luogo aperto alla preghiera, all’ascolto, alla carità. Il Papa saluta chi è rimasto al di là del cancello di Porta Sant'Anna. Nella parrocchia famiglie, religiose, residenti della zona prospiciente il Vaticano. Il Papa ritrova, oltre al parroco padre Mario Millardi, il priore generale dell’Ordine padre Joseph Farrell, eletto il 9 settembre scorso.

Un momento della liturgia
Un momento della liturgia   (@Vatican Media)

Scegliere dove porre il cuore, chi amare e servire

Ad orientare le nostre vite, afferma il Pontefice, deve essere la ricerca del bene comune, non del dominio frutto della propria avidità. Commentando il brano evangelico di Luca in cui, precisa il Vescovo di Roma, "Gesù pone un’alternativa nettissima tra Dio e la ricchezza", l'esortazione del Pontefice è quella di fare come lui e di "prendere una chiara e coerente posizione". 

Non si tratta di una scelta contingente, come tante altre, né di una opzione rivedibile nel corso del tempo, a seconda delle situazioni. Occorre decidere un vero e proprio stile di vita. Si tratta di scegliere dove porre il nostro cuore, di chiarire chi sinceramente amiamo, chi serviamo con dedizione e qual è davvero il nostro bene.

Il denaro da solo non salva, crea rivali e diffidenza

Papa Leone XIV mette in guardia sul rischio che la sete di ricchezza prenda il posto di Dio nel nostro cuore. Non è il denaro a salvare, insiste, è il Padre buono che solleva e rialza il povero, che ha cura dell'indigente così come di chi, a prescidenre dalle proprie disponibilità economiche, mostra miseria spirituale e morale.

La tentazione è questa: pensare che senza Dio potremmo comunque vivere bene, mentre senza ricchezza saremmo tristi e afflitti da mille necessità. Davanti alla prova del bisogno ci sentiamo minacciati, ma invece di chiedere aiuto con fiducia e di condividere con fraternità, siamo portati a calcolare, ad accumulare, diventando sospettosi e diffidenti verso gli altri. Questi pensieri trasformano il prossimo in un concorrente, in un rivale, o qualcuno da cui trarre vantaggio.

Leone XIV con padre Gioele Schiavella
Leone XIV con padre Gioele Schiavella   (@Vatican Media)

I governanti non usino la ricchezza contro l'uomo

Donare, non arraffare; progettare una società migliore, non scovare affari al miglior prezzo. Sono parole chiare che il Papa esprime per ri-orientare a uno stile di vita limpido, non ambiguo, che rimetta al giusto posto le priorità. "La parola del Signore, infatti, non contrappone gli uomini in classi rivali - sottolinea -, ma sprona tutti a una rivoluzione interiore, una conversione che inizia dal cuore". E aggiunge:

Oggi, in particolare, la Chiesa prega perché i governanti delle nazioni siano liberi dalla tentazione di usare la ricchezza contro l’uomo, trasformandola in armi che distruggono i popoli e in monopoli che umiliano i lavoratori. Chi serve Dio diventa libero dalla ricchezza, ma chi serve la ricchezza ne resta schiavo! Chi cerca la giustizia trasforma la ricchezza in bene comune; chi cerca il dominio trasforma il bene comune nella preda della propria avidità.


Interi popoli minacciati dalla violenza che riduce a miseria

Leone XIV ricorda quanto scriveva Sant'Agostino quando incoraggiava alla solerzia nell'imitare Cristo, non distratti da un attaccamento ai beni materiali che, come spiega ancora il Successore di Pietro, confonde il cuore e distorce il futuro. E conclude:

Vi incoraggio a perseverare con speranza in un tempo seriamente minacciato dalla guerra. Interi popoli vengono oggi schiacciati dalla violenza e ancor più da una spudorata indifferenza, che li abbandona a un destino di miseria. Davanti a questi drammi, non vogliamo essere remissivi, ma annunciare con la parola e con le opere che Gesù è il Salvatore del mondo, Colui che ci libera da ogni male.

Guarda il video integrale della celebrazione

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Alcune immagini della liturgia
21 settembre 2025, 11:06