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La preghiera ecumenica di Leone XIV e i Reali d'Inghilterra in Sistina

Un momento storico quello vissuto questa mattina, 23 ottobre, in Vaticano. I sovrani inglesi in visita di Stato hanno preso parte alla celebrazione per lodare Dio creatore. Prima della preghiera, il colloquio dei Reali con il Pontefice poi in Sala Regia lo scambio di due esemplari di orchidea per esprimere un impegno condiviso per la cura del creato

Benedetta Capelli – Città del Vaticano

Gli affreschi di Michelangelo, i colori intensi delle volte e la meraviglia della Creazione con le due dita – quella di Dio e dell’uomo - che quasi si sfiorano. Un’immagine che ben rappresenta quanto accade nella Cappella Sistina con la Chiesa cattolica e quella di Inghilterra, membro della comunione anglicana, che insieme pregano e lodano il Signore. Due realtà espresse dalla presenza di Papa Leone XIV e dal re Carlo, vicini nel dialogo e nel cammino sulla strada dell’unità. Un momento storico per le due Chiese che non accadeva da 500 anni.

I Reali all'arrivo in Vaticano
I Reali all'arrivo in Vaticano

I Reali sono giunti in Vaticano alle ore 10.50 dopo aver varcato l’Arco delle Campane, l’accoglienza nel Cortile di San Damaso come da protocollo per le visite di Stato. Dopo l’esecuzione dell’inno inglese God Save the King da parte della banda musicale, con le guardie svizzere schierate, re Carlo III e la regina Camilla, vestita di nero con la veletta, hanno fatto ingresso nel Palazzo Apostolico.

A seguire l’udienza del Papa con i sovrani, come riferisce un comunicato della Sala Stampa della Santa Sede, successivamente alcuni incontri paralleli: la regina Camilla ha visitato la Cappella Paolina mentre re Carlo ha avuto un colloquio in Segreteria di Stato con il cardinale Pietro Parolin e con monsignor Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali. Al centro dell'incontro "i buoni rapporti bilaterali esistenti" e alcune tematiche di comune interesse come la tutela dell’ambiente e la lotta alla povertà. Particolare attenzione è stata poi rivolta "all’impegno comune per promuovere la pace e la sicurezza di fronte alle sfide globali". Infine, richiamando la storia della Chiesa nel Regno Unito, si è espressa la necessità comune di continuare a promuovere il dialogo ecumenico.

Foto al termine dell'udienza del Papa con Carlo III e Camilla
Foto al termine dell'udienza del Papa con Carlo III e Camilla   (@Vatican Media)

L’impegno comune per il creato

La preghiera ecumenica di oggi, 23 ottobre, in latino e in inglese, è iniziata alle 12.20. È il suggello delle buone relazioni tra le parti ma anche la realizzazione del desiderio del sovrano inglese, governatore supremo della Chiesa d’Inghilterra, che intendeva dare alla visita di Stato una forte dimensione spirituale in particolare durante il Giubileo della Speranza. La visita inizialmente programmata ad aprile, poi annullata per la morte di Papa Francesco, voleva evidenziare anche l’impegno comune sul Creato condiviso da re Carlo e dal Papa argentino, a dieci anni dalla pubblicazione della Laudato si’. Un tema che Papa Leone XIV ha voluto proseguire e rilanciare.

I Reali in Cappella Sistina
I Reali in Cappella Sistina   (@Vatican Media)

Sant’Ambrogio e san Newman

La natura ecumenica della funzione si riflette subito nell’Inno che introduce la preghiera. Il testo è di Sant'Ambrogio di Milano, dottore della Chiesa, cantato in una traduzione inglese di San John Henry Newman, anglicano per metà della sua vita e cattolico per l'altra metà. Il teologo inglese, vissuto nell’Ottocento, sarà proclamato dottore della Chiesa il prossimo 1° novembre dal Papa. Alla sua canonizzazione, il 13 ottobre 2019 in Piazza San Pietro, partecipò lo stesso re Carlo.

Papa Leone è accanto al vescovo più anziano della Chiesa d'Inghilterra, l’arcivescovo di York Stephen Cottrell. Ad accompagnare i sovrani il moderatore dell'Assemblea Generale di quest'anno, il reverendo Rosie Frew, l'arcivescovo di Westminster e presidente della Conferenza Episcopale cattolica d'Inghilterra e Galles, il cardinale Vincent Nichols, e l'arcivescovo di St Andrews ed Edimburgo Leo Cushley, in rappresentanza dell'Episcopato scozzese.

I cori in Cappella Sistina
I cori in Cappella Sistina   (@Vatican Media)

I cori e la liturgia

Altro segno di comunione è la presenza dei bambini del coro della Cappella Reale di St James's Palace di Londra e del coro della Cappella di St George nel Castello di Windsor, formato da adulti, invitati da Carlo e Camilla, e quello della Cappella Musicale Pontificia Sistina. La celebrazione segue con il Salmo 8 e poi il Salmo 64 infine con la lettura in inglese della Lettera dei Romani, che ha come tema di fondo la speranza, il filo conduttore dei canti e della liturgia scelta è la lode alla grandezza di Dio Creatore.

La preghiera ecumenica in Cappella Sistina
La preghiera ecumenica in Cappella Sistina   (@Vatican Media)

Prima della conclusione della preghiera l’esecuzione dell’inno If ye love me di Thomas Tallis pubblicato nel 1565, tratto da Giovanni 14, versetto 15 che recita: “Se voi mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro consolatore, perché stia con voi per sempre”. Tallis è stato gentiluomo della Cappella Reale, musicista e compositore reale per oltre quarant'anni e ha composto musica sia per la liturgia romana che per il Libro della Preghiera Comune inglese. Il Papa e l’arcivescovo Cottrell recitano insieme una preghiera a Dio creatore: “La grazia di nostro Signore Gesù Cristo, e l'amore di Dio, e la comunione dello Spirito Santo, siano con noi per sempre”.

Al termine Leone XIV e re Carlo escono insieme dalla Cappella Sistina, camminando come si continua a camminare sulla strada del dialogo interreligioso pur nelle differenze. 

Sostenibilità ambientale

Spostandosi in Sala Regia, il Papa e re Carlo prendono parte ad un incontro sulla sostenibilità ambientale, ad introdurlo suor Alessandra Smerilli, segretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. Simbolico lo scambio di due esemplari identici di Cymbidium, della famiglia delle orchidee, tra il Pontefice e il sovrano. Questo scambio esprime un impegno condiviso per la tutela dell'ambiente e la cura del creato di Dio. Questa particolare pianta è infatti nota per la sua forza e resistenza, e per la sua capacità di adattarsi e prosperare anche in condizioni difficili. Un simbolo di speranza e determinazione che esprime la responsabilità condivisa di costruire un futuro più sostenibile in armonia con la casa comune. 

Nel pomeriggio, i Reali saranno nella Basilica di San Paolo fuori le Mura che insieme all'Abbazia benedettina annessa ha un forte legame con la Corona d'Inghilterra. Per i legami storici e per i progressi compiuti sulla via della riconciliazione tra la Chiesa di Roma e la Chiesa d'Inghilterra, l'arciprete della Basilica, cardinale James Michael Harvey e l'abate della comunità monastica, dom Donato Ogliari, con l'approvazione di Papa Leone XIV, conferiranno il titolo di Royal Confrater di san Paolo a Sua Maestà il Re Carlo III. Per l’occasione è stato creato uno scranno, un seggio, con lo stemma di Re Carlo insieme alla frase latina Ut unum sint – “Che siano uno”, citazione dal capitolo 17 del Vangelo di San Giovanni. 

Il saluto del Papa a Re Carlo
Il saluto del Papa a Re Carlo   (@Vatican Media)

(Ultimo aggiornamento giovedì 23 ottobre, h 13.57)

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L'udienza del Papa ai Reali inglesi
23 ottobre 2025, 13:00