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Udienza Giubilare Udienza Giubilare   (@Vatican Media)

Dal Papa chi sceglie di lavorare per il bene della comunità

In occasione dell’udienza giubilare e del Giubileo del mondo del lavoro, in Piazza San Pietro si sono riunite realtà diverse accomunate dall’amore per il prossimo come i “Foulards bianchi” o la cooperativa sociale “Dedalo” che si occupa di educazione

Rosario Capomasi – Città del Vaticano

“Vivere il proprio lavoro come una missione a beneficio del prossimo è una grazia che dobbiamo mettere a frutto per fare sempre di più e meglio”.  Franco Valente, direttore di Fondo Confprofessioni, braccio operativo della Confederazione italiana libere professioni, è uno dei circa diecimila pellegrini giunti a Roma per partecipare oggi al Giubileo dedicato al mondo del lavoro. Fin dalle prime ore di una fredda mattina hanno invaso pacificamente le vie adiacenti piazza San Pietro per l’udienza giubilare di Leone XIV, seguita dall’attraversamento della Porta Santa nella basilica Vaticana.

Fare del bene per gli altri

“La collettività - spiega Valente - è al centro del nostro operato, che si svolge tramite diverse categorie professionali come medici, ingegneri, architetti, archeologi, avvocati. Ognuna di esse esercita il proprio lavoro conscia della responsabilità di fare il bene della controparte, sia esso paziente o cliente”. Come del resto ha sottolineato il Pontefice nei saluti al termine dell’udienza: “Il lavoro deve essere una fonte di speranza e di vita, che permetta di esprimere la creatività dell’individuo e la sua capacità di fare del bene”. Un’attenzione speciale, aggiunge Valente, “è stata da noi riservata a quanti sono privati della libertà, offrendo strumenti formativi per svolgere in piena competenza il lavoro nelle carceri”. Per un quadro più completo dell’impegno in campo sociale della Confederazione, i rappresentanti hanno donato al Pontefice un libro che illustra interventi realizzati per risolvere alcune problematiche, con uno sguardo anche al tema dell’intelligenza artificiale. “Sappiamo quanto il Papa abbia a cuore tale argomento, mettendo più volte in guardia dai rischi di un suo scorretto utilizzo”.

Un abbraccio del Papa con un giovane
Un abbraccio del Papa con un giovane   (@Vatican Media)

Il compito dell’educazione

Alla formazione cristiana del futuro cittadino si rivolge la Cooperativa sociale “Dedalo”. Nata a Como nel 1988, con sedi a Roma e Milano, gestisce quattro istituti scolastici paritari, dall’infanzia alle scuole superiori. “Crescere le persone, sia bambini sia adolescenti, è un compito gravoso ma affascinante oltre che fonte di grandi soddisfazioni”, osserva il presidente Alfonso Corbella presente stamane in piazza San Pietro. “Quelle soddisfazioni, ma direi proprio quella gioia che si prova quando un genitore ci dice: ‘Grazie per l’attenzione e la sensibilità che mettete per affrontare le dinamiche evolutive di mio figlio, supportandomi nel faticoso percorso famigliare’. Sono parole che   fanno capire l’importanza del nostro ruolo e che ci spingono nella stessa direzione indicata dalla recente Lettera apostolica Disegnare nuove mappe di speranza che il Pontefice ha rivolto a tutti gli educatori”.

I foulards bianchi

Festeggia i cento anni di vita la comunità internazionale dei “Foulards bianchi”, nata a Lourdes, con delegazioni giunte oggi a Roma da Italia, Francia, Svizzera, Lussemburgo, Belgio e accompagnate dal presidente nazionale Lanfranco Gioia e dall’assistente ecclesiastico don Maurizio Stefanutti. “Abbiamo riunito tanti scout appartenenti alla ‘sezione’ italiana — racconta il sacerdote —, giovani e meno giovani, ma tutti accomunati dalla promessa di dedicarsi senza risparmio a malati, diversamente abili e bisognosi secondo lo spirito di fede e carità cresciuto nella cittadina francese”. E avendo come simbolo, appunto, il foulard bianco. “Stamane ne abbiamo donato uno anche al Papa, ricordandogli che rappresenta il colore del lenzuolo su cui gli infermi ricevono la nostra assistenza”.

Il Giubileo delle Rievocazioni storiche italiane

Tamburi e trombe hanno annunciato l’arrivo in piazza San Pietro di cavalieri e dame per il Giubileo delle Rievocazioni storiche italiane. Tra loro la presidentessa del Comitato della regione Toscana, Roberta Benini. “Come ha detto Leone XIV ricordandoci nei saluti – puntualizza -, facendo rivivere le tradizioni, realizziamo un legame tra storia e fede di un Paese, in cui i valori cristiani sono alla base della cultura e dell’arte. Da ciò nascono spunti per costruire un futuro di pace”.

Sbandieratori in Piazza San Pietro
Sbandieratori in Piazza San Pietro   (@Vatican Media)

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08 novembre 2025, 14:50